Ripensai a quel che Logan mi aveva detto prima di uscire. La mia non era una giornata no. Era il giorno in cui avevo ammesso a qualcuno le mie colpe e tutte le cose che sarebbero dovute succedere realmente.
Sapevo che non dovevo fidarmi di lui, ma diciamo che aveva spinto lui sulla questione e io gli ero solamente andata dietro, come le ochette con mamma oca.
Mi distesi sul letto di camera mia, la camera che mi era sembrata sempre la migliore di tutte quelle che possedevo nelle diverse case dei miei genitori. Un muro intero fatto a libreria con tutti i miei libri preferiti, un letto grande quanto una barca, una vetrata da far invidia ai grattaceli di New York e un mobile pieno di vinili e sopra il mio giradischi. Tutto era perfetto, tranne la ragazza che viveva lì dentro.
Feci vagare lo sguardo sulla scaffalatura piena di libri e finalmente trovai quello che cercavo: la mia copia di Harry Potter e la pietra filosofale. Quella non era una semplice copia, ma era il mio primo libro della saga, che mi aveva fatta innamorare perdutamente della lettura e del mondo fantastico.
Mi sollevai dal letto pigramente e mi alzai in punta di piedi per prendere quel libro da me tanto amato. Lo afferrai dal dorso, facendolo scivolare in avanti per poterlo prendere. Quando lo feci cadere tra le mie braccia sorrisi anche alle mie copie di altri libri da me amati, altri che mi avevano lasciato il segno.
Mi feci ricadere sul letto e aprendo la prima pagina, trovai lei. La famosissima lettera.
Ci misi un po' a decidere se leggerla o meno, ma alla fine la aprii. Era ripiegata in quattro e quando la aprii, mi stupii della scrittura. Era stata scritta in stampatello minuscolo, così fitto che sembrava fatta da una macchina da scrivere. Feci un bel respiro e guardai nell'angolo in alto a destra. Era datata sedici luglio di tre anni prima. Feci un lungo respiro e cominciai a leggerla, tornando improvvisamente indietro nel tempo.
Cara futura Ashley,
ora ti farò una domanda che le persone non ti fanno di frequente in questo periodo, come stai?
Se vuoi ti rispondo ora come ora, MALE.
E no, non lo dico così, ma perché è la verità.
Di solito, se te lo chiedono, rispondi sempre bene, anche se sai che non è così e lo fai perché sai che alla persona che ti ha fatto la domanda non gliene importa un accidente, né di te né di come ti senti.
Spero però, che quando rileggerai questa lettera sarai più felice, spensierata e penserai alla vita con un sorriso stampato sulle labbra.
Non ho idea tra quanto rileggerai le mie testuali parole riportate qui, su questo foglio, ma so che se lo farai avrai raggiunto almeno un tuo obbiettivo o ti sarà capitato qualcosa che ti avrà ricordato di queste parole.
Di obbiettivi ce ne sarebbero tanti da realizzare, ma ora come Ashley tredicenne, ti direi che l'obbiettivo più grande è di piacerti, così come sei. Guardarti allo specchio e dirti "Che bella che sono oggi", senza insicurezze che ti passano per la testa a indossare un abito o dei pantaloncini corti e non pensare di essere troppo magra o troppo grassa. Lo so è difficile, ma vorrei che fosse realmente così.
Spero anche di superare questa depressione, che da mesi ed anni mi perseguita e di tornare la persona sempre sorridente, o magari quando passerà sarò una persona totalmente diversa, non lo so.
Questo per me è un periodo molto particolare, per non dire proprio osceno. Non riesco a superare un giorno senza aver versato lacrime o aver pensato sempre in negativo.
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Saudade
RomanceCOMPLETA in REVISIONE con SEQUEL "Our love was made for movie screens" Lei è Ashley Wilson. Introversa, permalosa, testarda e sempre in lotta con se stessa per fare ogni volta meglio di prima. Lui è Logan Robinson. Il ragazzo che tutte vogliono. Q...