-Chapter 55-

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<<Buongiorno bellezza della natura incontaminata, alziamoci dal letto che è ora di aprire i regaloni>> mi risvegliò la voce esaltata di un Noah già di buon umore la mattina presto.

Mi lamentai per alcuni secondi emettendo dei suoni gutturali. <<Svegliata dalla parte sbagliata, Wilson? Mi sembri più un involtino in effetti>> lanciai il cuscino in direzione di Noah, o almeno ci provai. <<Che brutta mira, spero tu non abbia imparato da mio fratello>> affondai la faccia nel materasso.

<<Logan, digli qualcosa>> esclamai a stento. 

<<Niente Logan a salvarti questa volta, soltanto il magnifico e superbo Noah Robinson>> disse dandosi dei colpi sul petto.

<<Ora madame, la prego di restare ferma>> improvvisamente mi sentii sollevata dal letto e trasportata dal corpo di Noah fino alla cucina. Mi lasciò sopra il bancone, si allontanò di qualche passo ed esclamò alzando le mani al cielo <<Buon Napoletano!>> a quel punto arrivarono Logan e Cameron con dei cappellini a forma conica in testa e un'espressione molto incazzata.

<<Che cos'è...>> non mi lasciò il tempo per finire la frase, che Noah aveva già fatto partire al massimo YMCA e gli altri due lo seguivano in una coreografia piuttosto comica. Notai solamente dopo il telefono che teneva in mano Cameron con un video dove anche Will ballava con loro. Non capivo il perché lo stessero facendo, ma mi divertiva vedere questo teatrino, soprattutto guardando prima la faccia concentrata di Noah mentre cercava di esibire al meglio la coreografia e dopo passare alle espressioni imperterrite dei compagni di ballo che si stavano chiedendo in novanta lingue diverse come avessero potuto accettare di fare una cosa simile totalmente fuori dai loro gusti.

Quando la canzone giunse al termine Noah fece un inchino e io battei le mani divertita.

<<Quindi cosa sarebbe questo Napoletano?>> gli chiesi mentre prendeva del latte dal frigorifero. <<Una nostra tradizione>> mi cominciò a spiegare Cameron, dato che Noah era impegnato a divorarsi dei calorici cereali pieni di colorante e zucchero.

<<E' la festività che abbiamo inventato noi tra Natale e Capodanno, per ricordarci che effettivamente ci sono questi due giorni, perché vivendo per la maggior parte del tempo da soli non ci si rende nemmeno conto di che giorno dell'anno sia>> mi spiegò infine Noah, sputacchiando di qua e di là latte e cereali. 

<<Come fate a dimenticarvi i giorni? Li avete scritti sul telefono e sul calendario>> Logan sembrava solamente assonnato nel momento in cui si sedette sullo sgabello vicino al mio, appoggiando la testa contro il marmo freddo dell'isola della cucina. 

<<La pigrizia mia piccola Ashley, è tutta questione di svogliatezza qui>> mi rispose sempre Noah.

Accarezzai dolcemente i capelli drizzati sulla nuca di Logan, mentre anche il mio corpo cominciava a sentire gli effetti del mattino presto.

<<E quindi in sostanza avete fatto una festa per ricordarvi che ogni anno si festeggia Natale e Capodanno? E' così?>> chiesi ancora, cercando di capire meglio le loro strambe abitudini. <<Esatto, solo che le abbiamo sostituite con il Napoletano. Il nome è un mix tra le due feste tradizionali, modificato un po' alla Noah>> annuii anche se in realtà avevo capito poco o niente.

<<Direi che è ora di aprire i regaloni>> disse Noah, facendomi alzare dallo sgabello trascinando con me Logan. Ci sedemmo per terra al centro del salotto, avvicinandoci ad una pila di regali incartati con tre carte diverse.

<<Prima Ashley>> propose Cameron e gli altri due annuirono. Non sapevo cosa aspettarmi da loro, non volevo cose costose, solo un ricordo di loro tre.

SaudadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora