-Chapter 21-

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Le persone davanti a noi si fermarono solamente quando entrammo tutti in cucina, dove sull'isola al centro erano disposti un sacco di bicchieri ripieni di liquidi di colori stravaganti e ad alto tasso alcolico.

Sophia prese subito uno di quei bicchieri in mano e provai a fermarla. Non sapevo quanto potesse reggere l'alcol e non volevo tenerle i capelli mentre riversava i suoi liquidi corporei nel wc.

<<Avati Ashley! E' solo un bicchiere!>> feci spallucce e in un nano secondo tracannò l'intero contenuto nel suo esile corpo. Rimasi stupita.                                                                                                                                               <<Lo fai spesso?>> lei cominciò a ridere senza un motivo e capii che l'alcol stava già facendo effetto.              <<Solo quando mi va, ovvero sempre!>> disse urlando l'ultima parola e cominciando a ridere. La guardai spiazzata e lei prese un altro bicchiere. Ormai arresa, mi sedetti su una sedia e mi guardai intorno. Era la classica festa da liceali con alcol e birra a non finire. C'erano persone che ballavano e altre che chiacchieravano, tutto nella norma.

La mia amica mi porse un bicchiere pieno di liquido nero come la pece.

<<Avanti bevi! Non ti farà del male!>> mi incoraggiò. Cercai di rifiutare, ma quasi mi riversò la bevanda nel vestito per farmi bere, così decisi di provare. Un solo bicchiere non avrebbe fatto male, no?

Buttai giù tutto il contenuto, che mi bruciò la gola lasciandomi un sapore amaro in bocca. Sophia applaudì soddisfatta e mi trascinò in pista. Stranamente c'erano canzoni abbastanza carine e ci scatenammo facendo movimenti discutibili.

Ci fermammo solo quando fummo completamente sudate e dopo che molti ragazzi cominciarono ad importunarci, visibilmente ubriachi. L'alcol non aveva fatto effetto su di me, a differenza di Sophia che continuava a ridere e dire scemenze.

La mia amica mi trascinò giù per delle scale, in un piano interrato, ma dovetti reggerla per farle riuscire a mantenere l'equilibrio. Arrivammo in una stanza molto grande, che sembrava una sala giochi, con poltrone e divani al centro e un tavolo da bigliardo sul fondo.

Quest'ultimo era la zona dove c'era più movimento, ragazzi di varie squadre scolastiche erano tutti radunati lì, o almeno i più popolari. C'erano ovviamente i Robinson con l'amico, Matt con un altro compagno e altri ragazzi della squadra di football. Oltre a quella zona, le poltrone e i divani erano occupati soltanto da altri ragazzi che stavano guardando la partita e alcune ragazze che aspettavano la fine per avventarsi sulle loro prede.

Mi sedetti su uno dei divani e molti ragazzi si girarono verso di me e Sophia, che non la smetteva di ridere e dire <<Guarda la loro faccia! E' così divertente!>> cercai di farla sedere con me, ma lei andò dritta dal fidanzato, che la guardò male e poi guardò me implorante. Cercai di fargli capire che non era colpa mia e lui mi sorrise compassionevole.

Sophia si aggrappò come un koala a lui. <<Puoi mettere giù la tua ragazza e tirare?>> gli chiese uno spazientito. <<E' sbronza, non posso lasciarla sola>> gli rispose, ma l'altro sbuffò. Decisi di rischiare. Mi alzai. <<Gioco io Matt, tu stai con lei>> gli dissi andando verso di lui. Mi sorrise pieno di gratitudine.

<<Sai giocare vero?>> mi chiese Noah ridendo di me. Lo ignorai e mi posizionai con di fianco Matt.                             <<Abbiamo dalla 9 alla 15>> mi disse sottovoce e annuii.                                                                                                  <<Potresti cortesemente spostarti?>> chiesi a un ragazzo eccessivamente vicino. Dopo che si spostò mirai alla biglia 12, molto vicina ad una buca. Cercai bene la mira e diedi una spinta alla stecca che fece andare la biglia in buca, colpendo due sponde e urtando un'altra biglia degli avversari che rotolò via.

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