-Chapter 50-

6.3K 173 73
                                    

Cercai di aprire gli occhi lentamente, ma sentivo sulle palpebre un peso enorme da sollevare. Tenni gli occhi socchiusi e notai un carrello con alcuni bendaggi e alcune pastiglie. Pian piano cominciai a sentire una voce familiare. <<Si, ora siamo in ospedale>> intravidi un'ombra muoversi per la stanza. <<Si deve ancora svegliare, dopo ti richiamo e ti aggiorno>> la voce di Logan era così familiare che mi sentii quasi meglio. <<Non ce n'è bisogno, sono qui io. No! Non dirglielo!>> Logan si fermò nella mia visuale e riuscii ad osservare la sua schiena mentre si tormentava i capelli con il telefono all'orecchio.

Aspettai che mettesse giù continuando ad osservarlo. Era quasi ipnotico farlo. Mi perdevo nei suoi movimenti sicuri, nel suo corpo massiccio.

Anche quando riattaccò non si accorse che mi ero svegliata e si sedette su una sedia messa vicino al mio lettino. Appoggiò la testa al materasso e guardò il pavimento. Continuai ad osservarlo anche quando sfiorò le mie dita con le sue. Sbuffò. <<Fanculo>> disse ad alta voce. Rimase alcuni minuti a fissare per terra mentre io osservavo le nostre dita sfiorarsi.

Alzò lo sguardo e mi osservò. Quando vide che ero sveglia sorrise. Non riuscì a fare altro che osservarmi e sorridere. Io lo guardai. Il suo sorriso mi rassicurava che qualunque cosa fosse successa, sarebbe passata. Non mi attribuiva la colpa, mi dava solo conforto.

Entrò un'infermiera. Io non riuscivo a vederla perché ero girata di spalle alla porta e si rivolse a Logan. <<Si è svegliata?>> lui annuì indurendo lo sguardo quando lo posò sulla donna.

<<Bellezza, come ti senti?>> mi chiese gentilmente la donna cercando di portare la mia attenzione su di lei, piuttosto che su Logan. Sentivo male a tutto il braccio destro fino alla mano, ma non sapevo come dirglielo. Avevo la bocca impastata. Cercai di sollevare il braccio, ma riuscii a staccarlo dal lettino soltanto per qualche decina di centimetri. <<Ti fa male il braccio?>> mi chiese la donna di colore osservando il mio tentativo di movimento. Annuii lentamente. 

<<Non è un buon segno>> disse lei. Per fortuna che ero ancora non del tutto sveglia, altrimenti avrei cominciato ad urlare. La donna uscì dalla stanza e Logan si alzò dalla sedia. <<Vado a chiamare Noah e Cameron>> rimasi ferma mentre anche lui usciva. 

Cercai di muovere lentamente la testa, per controllare il mio braccio destro. Quando vidi i cerotti fasciarmi tutto il braccio rabbrividii. Era davvero quello l'effetto che mi avrebbero fatto per sempre i ricordi della mia infanzia? Dolore misto ad angoscia?

**

Attraverso le tapparelle che coprivano la finestra della camera vidi tre figure maschili avanzare. <<Non potete entrare in così tanti!>> urlò un'infermiera. <<Le ho chiesto il suo parere del cazzo?>> le ripose Noah prima di entrare. Appena mi vide, sul suo viso comparve preoccupazione. <<Eii, guarda chi si è svegliata dal suo sonno durato cento anni. So che volevi imitare la bella addormentata, eh>> cercai di sorridergli. <<Si ma non mostrarmi tutta questa euforia>> disse scherzoso prima di lasciarmi un bacio sulla fronte. 

Si fece avanti anche Cameron che mi scompigliò i capelli che erano sollevati sul cuscino. <<Che ore sono?>> chiesi piano. <<Cinque e cinquanta del mattino. Ti chiederai come faccio ad essere ancora sveglio e ti dirò che la birra dell'ospedale non è affatto male>> Logan gli diede una spinta. <<Oh bene, abbiamo anche le cheerleader vedo>> disse ironica l'infermiera di prima. Noah in risposta cominciò a fare davvero la cheerleader. 

<<Datemi una A! Datemi una S! Datemi una H! Datemi una L! Datemi una E!>> <<datemi uno schiaffo>> disse Cameron e a quel punto Logan lo fece davvero. <<Ahia!>> urlò Noah. <<Ridicoli>> il tono irritato dell'infermiera mi fece sorridere. 

SaudadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora