-Chapter 28-

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Arrivai a casa dei miei genitori, mi diressi subito in bagno e dopo andai a dormire esausta dalla giornata. Mi svegliai verso le dieci di mattina con molte chiamate perse e messaggi. Alcuni proprio come pensavo erano di Will mentre altri erano di Sophia che mi chiedeva se stessi bene e dicendomi di richiamarla appena potevo. La chiamai subito, anche se sapevo che fosse a scuola. Mi rispose al terzo squillo.

<<Ashley! Come va?>> sorrisi a sentire la sua voce così allegra anche se stava sussurrando.

<<Ciao, scusami ma mi sono svegliata ora>> la sentii ridere piano.

<<Anche io avrei voluto dormire oggi, accidenti a te! Comunque, sei libera oggi pomeriggio?>>

<<Ehm no, devo andare ad allenamento>> ci fu silenzio dall'atro capo della linea.

<<Con chi ti alleni? Da quel che ho sentito la squadra ha la giornata libera oggi>> cercai di spiegarle. <<Sai, da oggi Will vuole restare qui in California per seguirmi meglio con gli allenamenti>> dissi. <<Ma questo può farti fare in giorno di pausa? C'è si dovrebbe prendere un calmante>> risi e lei insieme a me, ma poi sentii dall'altra parte della linea le grida di un'insegnante e mi sussurrò che doveva riattaccare. Risi ancora, anche quando ormai avevamo chiuso la chiamata, pensando a che bella amica avessi.

L'allenamento cominciò subito dopo pranzo e per circa due ore in palestra c'eravamo solo io e Will. Avevo già cominciato gli attrezzi, quando entrarono le prime persone del pubblico. Cercai di non farci troppo caso e continuai parallele con Will che mi urlava gli esercizi da fare.

Con il passaparola si riempirono gli spalti molto velocemente. Io mi concentrai sulle parallele e finii l'esercizio. Will mi diede qualche dritta e lo feci di nuovo. Quando finii il pubblico applaudì, ma non ero in vena di scherzare, mi sentivo molto stanca e stressata in quei giorni.

<<Vai a volteggio, prepara l'atterraggio di gara e metti la pedana e il materassino alla distanza che ti va bene. Arrivo tra due secondi>> mi urlò Will così mi tolsi polsini e paracalli e andai a volteggio dove c'erano tutti i materassi ancora in disordine. Andai sull'altro cavallo e preparai la pedana per battere. Provai la rincorsa e arrivai alla fine della corsia. Will mi raggiunse dicendomi cosa fare.

 Mi preparai per la rincorsa e partii, ma qualcosa non andò come pianificato. Verso il dodicesimo metro cominciò a farmi male il tendine d'Achille destro ma cercai di non farci troppo caso. Feci l'affondo e la rondata battendo sulla pedana e il dolore si fece più intenso. Avvitai due volte ma all'atterraggio il dolore era insopportabile e caddi a terra. 

Subito Will si avvicinò. <<Che ti succede?>> mi chiese. <<Il tendine>> gli dissi soltanto. <<Riesci ad alzarti?>> <<No!>> urlai in preda ad un dolore insopportabile. Il pubblico era tutto sfocato e anche la faccia di Will non riuscivo a metterla a fuoco. Il coach Strauss si avvicinò con del ghiaccio che placò il dolore momentaneamente. Ero seduta a terra con una mano sul piede destro e l'atra che stringeva il tappeto, ma Will mi sollevò per portarmi in braccio sulle gradinate che erano il posto più vicino per sedersi decentemente. Era molto teso, lo capivo dalla sua stretta molto forte e salda. Appena mi adagiò sulle gradinate, Sophia arrivò come un razzo verso di me. <<Cosa hai fatto?>> era preoccupata. <<Potresti tornare al tuo posto?>> le chiese Will già teso.

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