Saudade

-Chapter 31-

La giornata cominciò fin troppo presto con la sveglia pre-gara che l'infame di Will mi aveva messo alle 5 e trenta del sabato mattina. Da galera.

Mi svegliai impanicata, pensando fosse quella messa da me in caso di emergenza se non mi fossi svegliata prima di essa. Mi alzai con una velocità da far invidia a Flash, appena accesi il telefono e vidi l'ora tentai di non urlare. Scesi le scale, ma quando aprii la finestra per svegliarmi con un po' di luce solare, notai che fuori era ancora totalmente buio. Feci una colazione abbastanza leggera e mi preparai con dei vestiti sportivi, adatti alla corsa.

Arrivai davanti all'appartamento preso in affitto da Will e suonai il campanello. Mi venne ad aprire Marc con gli occhi mezzi chiusi. Probabilmente lo avevo svegliato. Gli sorrisi cercando di vedere se dentro casa scorgevo Will e lui arrivò sorpassando Marc, ancora sulla soglia. Lo salutammo e lui scuotendo la testa tornò in casa mentre noi cominciammo la nostra corsa che durò qualcosa come due ore. Vedemmo il sole sorgere per farsi spazio alto nel cielo facendoci compagnia per quelle strade ancora completamente deserte a quell'ora.

Arrivai al palazzetto come sempre prima di pranzo per fare stretching insieme alla squadra, ma sotto la visione dei miei tre compagni di fiducia: Will, Bella e Marc. Dopo aver fatto un giro veloce agli attrezzi e aver visto la squadra avversaria ci ritirammo nello spogliatoio.

<<Bene ragazze, venite tutte qui in cerchio>> ci richiamò Nicole. Tutte si avvicinarono a lei sedendosi a terra, me compresa. <<Anche oggi siamo qui per superare un ostacolo, una prova che la vita ci ha messo davanti e che noi supereremo insieme. Non dovete pensare di essere inferiori a nessuno perché, ognuna a modo suo, ha delle qualità che fanno di lei la persona che è realmente. Vi voglio bene e non voglio che vi abbattiate su certe cose perché le superiamo insieme, mano nella mano come una vera squadra. Forza Saint Ville!>> tutte ripetemmo in coro l'ultima frase. Indossammo i body e ritoccando le ultime cose del nostro make-up, fummo pronte.

Il palazzetto, come ad ogni evento, era stracolmo di gente che con striscioni, magliette e urla incitavano la propria squadra. Appena entrammo si alzarono grida di gioia e incitazioni per farci caricare ancora di più. Chiamarono ognuna delle mie compagne e come sempre io ero l'ultima.

<<Ormai voi tutti la conoscete ma c'è sempre qualcosa da dire su di lei. La nostra atleta che si è candidata agli U.S. Championship e che è tornata da un infortunio più forte che mai. Fate un bel applauso ad Ashley Wilson!>> salutai la folla sorridendo e agitando le mani mentre le urla assordanti mi riempivano di gioia. Io vivevo solo grazie a quello. La ginnastica e le persone che amavano quello sport. Molti non riuscivano a capire come uno sport potesse darmi tutto questo, ma ormai per me quella era vita.

Mi cominciai a preparare con tutto il necessario per il primo dei mie due attrezzi, le mie amatissime parallele, amatissime per modo di dire. Ero abbastanza tranquilla dell'esercizio ma lo ripassai comunque mentalmente.

<<E' il tuo turno>> mi risvegliò la voce di Georgia che mi annunciava che toccasse a me salire sui due staggi. Feci un respiro profondo per poi salire sul materasso che attutiva le cadute. La giuria prima espose il punteggio della compagna che mi aveva preceduto e poi alzò la mano per far partire il mio esercizio. Salutai i giurati per poi partire con la rincorsa verso lo staggio alto. Il mio esercizio cominciò abbastanza bene e passai nello staggio basso per fare dei dorso e tornare allo staggio alto. Presi la spinta per andare a fare lo jeger ma nel mentre che stavo per prendere la parallela persi la presa e finii sul materasso di pancia. La prima cosa che vidi appena riaprii gli occhi era tutto il magnesio che mi volava letteralmente in faccia per poi far spazio al coro di <<OH!>> che arrivò da tutti gli spettatori. Mi sentivo scoraggiata e arrabbiata, ma non lo diedi a vedere.