4||adrenalina||

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Entro in camera e apro l'armadio, che indosso questa sera? Inizio a sfogliare i vari vestiti che ho portato con me, ma sembra che nulla mi soddisfi.
Ho appena fatto una doccia di praticamente due ore, che mi ha rilassato totalmente. E mi sono truccata, né troppo né troppo poco, il giusto per non sembrare una puttana insomma. Ho asciugato i miei capelli e li ho lasciati al naturale, cioè leggermente ondulati. Guardo l'ora, manca poco a mezzanotte, per mezzanotte e mezza devo essere pronta.
Ci servirà tempo per andare dove si farà la gara, di cui il posto è ancora sconosciuto. Mezz'ora prima dell'incontro il padre di Austi, viene informato dove viene fatta e ci informa tutti. Abbiamo tappa in officina e da lì ci dirigiamo al punto. Ragione per la quale mi devo dare una mossa.
Alla fine scelgo di indossare una minigonna nera di pelle che mi circonda i fianchi, una maglia grigio scuro, leggermente larga, che infilo dentro la gonna. Decido di non mettere nulla sopra perché fa decisamente troppo caldo questa sera. Mi guardo allo specchio, oh sì! Questa è decisamente Lia Wayland, e sta decisamente bene. Come ultima cosa infilo il mio paio di anfibi e prendo il cellulare, non mi porto nient'altro, perché l'esperienza mi ha insegnato che alle gare clandestine non bisogna mai portarsi nulla che non sia indispensabile. E in questo momento l'unica cosa indispensabile è il mio cellulare.

Finalmente questa sera posso risentire l'adrenalina pura scorrermi nelle vene, non vedo l'ora. Aspetto questo momento dall'ultima volta che ho visto una gara clandestina, e ora non riesco a stare ferma dall'eccitazione. Le sensazioni che girano attorno ad una gara clandestina sono infinite, e per me sono una vera e propria droga. Non posso farne a meno.

Scendo al piano inferiore, mio padre e il mio gemello sono seduti sul divano mentre guardano un programma alla televisione, appena mi sentono si girano a guardarmi, io mi avvicino al frigo e mi prendo una birra, che bevo. Poi guardo gli altri due
«beh che c'è?» chiedo alzando le sopracciglia «non mi cambierò, e poi sta notte sono anche molto vestita, perciò non rompete i coglioni» li anticipo, vedo Ryan scuotere la testa, poi alza una mano e io gli lancio una birra che prende prontamente. «allora chi gareggia questa sera?» chiedo sedendomi sopra al tavolo che c'è in soggiorno
«Ryan, forse anche Austin, Luke sicuramente, e io vedo cosa c'è in palio» mi dice papà mentre è intento a disegnare qualcosa su un blocco notes. Mi allungo per cercare di vedere che cos'è, e a quanto pare sta disegnando diverse modifiche per una macchina.

Quando il telefono inizia a suonare è Ry a rispondere. Parla per due secondi e poi mette giù il telefono, noi lo guardiamo attendendo che dica qualcosa, lui sorride
«è ora di andare» afferma, così usciamo di casa e ci dirigiamo in officina, dove troviamo già tutti che ci aspettano, ognuno prende la propria auto, eccetto io che salgo nella porche 911 di papà.

Appena arriviamo lì la musica è già alta, nonostante sia buio, le luci fanno sembrare pieno giorno, c'è una confusione tremenda e i motori, le urla e la musica di certo aiutano. Mentre ci avviciniamo le persone si fanno da parte, riconoscono i Wayland, siamo parecchio conosciuti da queste parti, sarà perché siamo quasi praticamente imbattibili.
Papà ferma la porche in mezzo alla folla, il primo a scendere è papà, e io lo seguo subito dopo.
Quando scendo dalla macchina il boato si fa ancora più forte, un forte odore di benzina, erba, sudore e gomma bruciata mi inonda le narici, tipico odore di gara clandestina. Chiudo la portiera e mi avvicino alla Ferrari di Ry, ha aperto il cofano e Zoe sta controllando che tutto sia apposto, che non ci siano anomalie, e che lui possa correre senza rischiare di farsi alcun male. Guardo quello che sta facendo, lei fa tutti i vari controlli, quando mi nota mi sorride
«come sei sexy sta sera Lia» mi dice dandomi una botta con un movimento del bacino, io le faccio l'occhiolino.

La lascio lavorare, e mi avvicino a mio fratello e al mio migliore amico, che stanno parlando con Matt, colui che è addetto alle scommesse. Quando mi vede, sorride
«Guarda chi è tornato in città, la regina Wayland» mi dice, io sorrido
«ciao Matt, come va sta sera?» chiedo abbracciandolo, lui mi fa vedere i soldi che ha raccolto per ora, sventolandoli come se fossero un ventaglio
«c'è gente che ha voglia di spendere, si inizia la stagione estiva, c'è sempre più gente, rispetto all'inverno» mi dice facendomi l'occhiolino, io faccio un cenno di capo per dire che ha ragione. È sempre così, d'estate si fanno sempre più soldi, rispetto alla stagione invernale. Rimango ad ascoltare le contrattazioni che fanno i ragazzi, ed intervengo quando Matt rompe il cazzo, dicendo che sono troppi soldi, quando in realtà non è affatto così. Alla fine torniamo vicino alla macchina di Ry e di Austin, che sono ovviamente posizionate vicine, si che si stanno già riempiendo di ragazze, ovviamente poco vestite, che ci sono ad ogni gara. Io alzo gli occhi al cielo, mio Dio tutto il mio femminismo va a terra quando le vedo.

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