Mi appoggio al cofano della mia macchina e mi guardo attorno, ho ancora l'adrenalina che mi scorre per le vene. Per questo se non avessi le mani appoggiate sulle gambe probabilmente starebbero ancora tremando leggermente. La sensazione di avere una macchina sotto il mio controllo, che va alla velocità che piace a me, come voglio io, avere la mia intera vita tra le mani, mi ha dato una scarica dentro che mi ha dato una forza pazzesca. Sento che potrei sollevare la mia Maserati con un solo dito.
Noto Austi che mi si avvicina fino ad essermi accanto, lo guardo
«Ryan ti ha stracciato questa sera eh» gli dico dandoli un pugno sulla spalla, lui si volta verso di me
«puro culo» dice ovvio, come se fosse la cosa più normale di sempre, e io non posso dagli torto. Ryan e Austin sono molto simili nel modo di correre, sanno i trucchi uno dell'altro, per questo le gare tra di loro sono sempre le più entusiasmanti, sono un degno avversario l'uno per l'altro. Solitamente vincono una volta a testa, perché sanno sempre qual è il punto debole dell'altro, ed è così anche con me. Tra di noi siamo sempre molto competitivi, ma io amo lo stesso gareggiare contro di loro, perché so fino a che punto posso arrivare.
«Brian mi ha appena informato che dopo c'è una festa, solito posto, tu vieni?» mi informa, io alzo le spalle
«non sarebbe una brutta idea, perché no» annuncio, Ryan compare al mio fianco
«parlate della festa di dopo?» ci chiede non guardandoci mentre mi passa una bottiglia di birra, da cui bevo un sorso per poi annuire «mi sei piaciuta come hai fatto mangiare la polvere a Blackwell» mi dice dandomi una spallata scherzosa. Io sorrido e prendo un altro sorso
«oh anche a me, ho guadagnato un giro sulla McLaren» dico pensando alla scommessa che ho vinto, mio fratello e il mio migliore amico si guardano prima negli occhi e poi si girano contemporaneamente verso di me
«aspetta cosa?» mi chiede alla fine mio fratello
«prima della corsa abbiamo fatto una scommessa, se vinceva lui mi portava fuori se vincevo io potevo guidare la sua macchina» dico spostando lo sguardo su entrambi i due ragazzi che mi fissano a bocca a aperta
«tu hai accettato una scommessa del genere? Accettando l'eventualità che Blackwell ti portasse fuori?» mi chiede spalancando gli occhi il mio dolce caro gemello, che pensa ancora sia una bambina indifesa, che ha bisogno che il un supereroe gli salvi la vita, senza aver capito che sono io il mio eroe.
«certo, pensavi forse che avrebbe vinto contro di me» dico guardando mio fratello negli occhi, sfidandolo a dire di sì. Lui alza le mani in segno di resa e distoglie lo sguardo.
«ben fatto ragazza» mi dice Austi sorridendomi, e io faccio un cenno di ringraziamento mentre vedo mio fratello incenerirlo con lo sguardo, letteralmente. Scoppio a ridere.Una volta che, anche l'ultimo vincitore taglia il traguardo, dell'ultima gara, tutti si dileguano. Faccio per salire in macchina ma papà incrocia il mio sguardo "vai con Ryan?" mi mima facendo un cenno verso il mio gemello, io annuisco e lui mi guarda negli occhi e si tocca il mento, significa stai attenta e fai la brava. Abbiamo deciso di creare una specie di alfabeto dei segni nostro, così che nessuno riuscisse a capire cosa ci stiamo dicendo, lo abbiamo inventato parecchi anni fa. Lo conosciamo solo noi, con noi intendo papà, Ry, Austi, Zoe, gli zii e il papà di Austi. Serve a noi per comunicare senza far capire agli altri i nostri trucchi.
Gli sorrido e salgo in macchina. Giro la chiave e la Maserati si mette in moto con un rombo di motore, sorrido tra me e me. Ancora non riesco a credere che questo gioiello sia davvero mio.
Mi avvio al solito capannone, orami abbandonato da anni, dove vengono fatte diverse feste.
Arrivo in poco tempo ma ci sono già diverse macchine parcheggiate, scendo chiudendo la macchina e infilandomi le chiavi in tasca. Ryan mi raggiunge insieme ad Austin, insieme ci dirigiamo all'entrata. Appena apro le porte la musica mi colpisce i timpani, ma ci metto poco ad abituarmici. La seconda cosa che sento è l'odore di sudore, erba e alcol che alleggia nell'aria, posso dire una cosa che non mi è decisamente mancata questo odore. Non fraintendetemi mi piacciono le feste, ma l'odore che c'è è davvero terribile, credo sia uno dei peggiori. Per renderlo più leggero c'è solamente un metodo, bere, l'alcol annebbia i sensi compreso l'olfatto, e chi sono io per non evitare un odore così terribile a me stessa? Motivo per la quale mi allontano quasi subito dai miei due accompagnatori, facendo un gesto di bere e mi dirigo verso l'angolo dove ci sono solitamente tutte le possibili bevande esistenti. Mi prendo un bicchiere lo riempio per un quarto di soda e per il resto di vodka alla pesca. Aggiungo due cubetti di ghiaccio per evitare che si scaldi troppo in fretta, cosa che decisamente potrebbe capitare, data l'umidità che c'è qua dentro. Ne bevo un bel sorso
«Vacci piano storm, o tra poco striscerai ai miei piedi» dice una voce dentro di me, che in questi ultimi giorni sto sentendo anche troppo spesso, mi volto e alzo un sopracciglio
«pensi che da ubriaca scenderei così in basso, ma per favore» dico, mi avvicino a lui «mi servirà decisamente più dell'alcol per strisciare ai tuoi piedi, Blackwell» sussurro al suo orecchio stuzzicandolo, mi allontano poi da lui e mi butto in pista, dove tutti stanno ballando. Non mi volto a guardarlo ma so che mi sta guardando male, sento il suo sguardo bruciarmi sulla schiena, e sono tenta di voltarmi a lanciargli un bacio volante.
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Madness
RomanceFinalmente è arrivata l'estate, si aspetta quel periodo per tutto l'anno e di certo Lia Wayland non è da meno. Non vede l'ora di lasciarsi alle spalle la casa dove vive insieme alla madre, il patrigno e la sorellastra, per passare tutta la stagione...