15||ne vedremo delle belle||

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Entrambi si allontanano uno dall'altro, finché mio fratello si gira di schiena e si avvia verso la sua Ferrari, e così fa anche Isaak verso la sua McLaren, ma prima incrocia il mio guardo, non riesco a decifrare la sua occhiata che lui si è già allontanato. Guardo Austin che è rimasto accanto a me, abbiamo più o meno lo stesso sguardo, ora ne vedremo delle belle, chi vincerà dei due? Chi è meglio che vinca.
Seguiamo Ryan, riesco a vedere da qui che ha la mascella serrata ed è furibondo, se fossimo in un cartone animato ora gli uscirebbe il fumo dalle orecchie. Prima che salga in macchina lo prendo per un braccio e lo fermo, ma lui non incrocia il mio sguardo
«Ryan» lo richiamo e solo in quel momento i suoi occhi si posano sui miei, è davvero incazzato, non può guidare in queste condizioni rischia davvero di farsi del male «devi darti una calmata, non puoi guidare così, lo sai benissimo» esclamo guardandolo dritto negli occhi che ora non sono più dello stesso colore delle foglie d'autunno, ma tendono invece ad una corteccia di un pino invernale. Lo vedo sospirare a fondo
«okay, stai tranquilla non mi accadrà nulla» mi dice alla fine sorridendomi e baciandomi la testa, ma lo conosco troppo bene per sapere che farà di tutto pur di vincere. E quando dico di tutto intendo di tutto davvero.
Mi avvicino alla linea del via, Austin da le ultime dritte a Ryan e mi raggiunge. Prendo a mangiarmi nervosamente un'unghia, merda non so nemmeno io se sia meglio che vinca Ryan o Isaak, ho la brutta sensazione che in ogni caso faranno a botte, e la cosa non mi piace per nulla.
Vedo Aston avvicinarsi a me, io lo guardo e cerco di sorridere ma sono quasi sicura sia uscita una smorfia «brutta sensazione eh» mi dice quando mi è accanto, io annuisco continuando a muovere su e giù la gamba, incapace di spiccare parola, se lo facessi probabilmente mi metterei ad urlare «anch'io» mi dice il ragazzo accanto a me. Non sento nemmeno quando Austin e Aston si presentano l'un l'altro, sono troppo concentrata a pregare tutti i santi di questo mondo perché non succeda nulla di male, a nessuno dei due, non voglio che Isaak picchi Ryan, e nemmeno il contrario, non voglio che nessuno dei due si faccia male, nonostante a entrambi andrebbe dato un pugno in faccia per motivo differenti. A Ryan perché deve smetterla di immischiarsi, cercando di proteggermi e ad Isaak, beh a lui perché mi ha trattato di merda negli ultimi giorni ed è un coglione.

Tutte le macchine sono sulla linea di partenza pronte a partire, e appena la ragazza con la bandiera dà il via le macchine accelerano di colpo e io credo di sentirmi male. Trattengo il fiato per tutta la durata della corsa, o almeno credo. Non sento nulla se non il battito del mio cuore che sembra fare 200 battiti al minuto, spero la gara finisca presto o rischio di lasciarci la pelle. Sapere che il loro litigio è tutto a causa mia mi fa sentire ancora peggio. Le mani dei due ragazzi acconto a me si appoggiano sulle mie spalle
«Lia respira, rischi davvero di svenire» mi dice Austi
«ascoltalo, hai un colore tendente a un lenzuolo bianco latte» esclama Aston, io butto fuori l'aria di colpo e cerco di respirare a fondo, o almeno mi obbligo a farlo perché mi sento davvero morire. Santo cielo se non muoio adesso sono immortale. La gara sembra durare un secolo, o anche due in realtà, quando finalmente sento la folla agitarsi mi sporgo in avanti e vedo le prime due macchine, una Ferrari rossa fuoco e una McLaren nero pece, sono in testa e nessuno dei due è più veloce dell'altro, la cosa mi sta mandando fuori di testa.
Si avvicinano sempre più alla linea del traguardo, e io posso giurare di aver sentito il mio cuore fermarsi letteralmente. Alla fine sono quasi tentata di chiudere gli occhi e non guardare, ma mi faccio coraggio e a tagliare il traguardo sono entrambi, letteralmente nello stesso momento. Oddio sto per vomitare, questo è ancora peggio. Entrambe le portiere si spalancano e i due ragazzi escono, si guardano dritto negli occhi e con due falcate sono uno davanti all'altro, nessuno batte ciglio. Si stanno letteralmente fulminando a vicenda, e se avessero i laser agli occhi sarebbero entrambi carbonizzati, finché Ryan non alza il pugno, vedo che gli parla, non so che cosa gli dice ma alla fine Isaak sorride sfacciato e mio fratello gli tira un pugno dritto nel naso. Il ragazzo di fronte a lui di certo non sta fermo e parte anche lui all'attacco, colpendo il mio gemello, mi immobilizzo non sento più nulla, nemmeno il rumore delle altre persone che urlano
«Lia, Lia muoviti dobbiamo andare da loro» mi dice la voce di Austin accanto a me, la sento lontana, come se fossi sotto acqua, mi volto verso di lui a rallentatore cercando di capire che cosa ha detto
«hai dannatamente ragione» esclama Aston già avviandosi verso di loro, anche lui lo sento lontano. Austi mi prende le spalle «Lia, tu fratello ha bisogno di te svegliati» mi esclama e io questa volta lo sento forte e chiaro, mi risveglio, merda mi devo muovere. Li raggiungiamo quasi correndo, io mi metto tra di loro mentre Austin prende Ryan per il braccio allontanandolo e Aston fa uguale con Isaak, ma ciò non ferma il pugno di Ryan diretto verso Isaak, che viene ostacolato dal mio zigomo. L'impatto mi quasi perdere l'equilibrio e per poco non cado, mi porto una mano allo zigomo e vedo puntini neri davanti a me, causati dal dolore, sbatto ripetutamente gli occhi per farli sparire. Le voci attorno a me sono attutite e sento poco nulla, sono concentrata sul dolore che mi si sta irradiando sotto la pelle
«merda Lia, io... io non volevo, scusami» a parlare è mio fratello che mi prende il viso tra le mani studiandomi con gli occhi, è assalito dai sensi di colpa
«Storm» esclama Isaak, svincolandosi da Aston per venirmi accanto
«ti ho già detto di starle lontano» esclama mio fratello
«ma non hai visto che le hai fatto?» ribatte Isaak
«ora basta» esclamo io a gran voce alla fine, guardando prima uno e poi l'altro, sono entrambi stupiti di avermi sentito intervenire «sono stanca smettetela di fare i bambini» esclamo nuovamente, allontanandomi da entrambi. Li guardo negli occhi a primo impatto non capisco chi dei due è preso peggio, Isaak ha il sangue che gli cola dal naso e un livido nero sta iniziando a crearsi intorno al suo occhio, mentre mio fratello ha un rivolo di sangue che gli cola dalla bocca e uno zigomo arrossato
«ha iniziato lui» esclamano nello stesso momento, e io alzo gli occhi al cielo, due bambini. Li guardo negli occhi esasperata, non faccio a tempo a dire altro che sento qualcuno urlare «arrivano gli sbirri» solita frase che dà il panico, infatti si scatena il caos come sempre. Vedo Aston andare verso la sua macchina, mente Isaak prima di andarsene incrocia il mio sguardo
«io e te non abbiamo finito di parlare» esclama guardandomi dritto negli occhi, pretende di parlare con me, ma non ha capito che io non ho nessuna voglia di parlare con lui, non sembra capirlo e sale sulla sua McLaren. Mi volto verso Austin Ryan, quest'ultimo mi guarda con gli occhi dispiaciuti, ma ora non abbiamo tempo, infatti si volta e sale nella sua Ferrari, mi fa il segno di militare a due dita, significa ci vediamo a casa, io annuisco e ripeto il gesto. Guardo Austin per un secondo prima che lui si diriga verso la sua Lamborghini, anche lui ricambia il segno. Non perdo altro tempo e corro verso il KTM, infilo il casco in testa. Accendo la moto e vedo passare la Porche di papà, dalla parte del passeggiero c'è Zoe che mi fa lo stesso segno militare che mi hanno fatto Ryan e Austin, e io ricambio. Non ho il tempo materiale ora per chiedermi perché è in auto con mio papà. Accelero e mi allontano da lì, cerco di non farmi né vedere né sentire dagli sbirri che arrivano, e devo dire che con la moto riesco a infilarmi tra le macchine in modo più semplice e veloce, in poco tempo sono lontano da lì.

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