Apro la porta della mia camera, che come sempre è in una totale confusione, sembra sia appena esplosa una bomba qui dentro, è incredibile. Emily entra subito dopo di me, guarda la stanza meravigliata, si gira in torno spalancando gli occhi mentre sorride da un orecchio all'altro. La guardo un po' confusa, ancora appoggiata allo stipite della porta, chissà che ci trova nella mia stanza, è un totale disastro e non è la prima volta che la vede eppure sembra stia guardando un'opera artistica appena dipinta da Van Gogh.
«non me la ricordavo la tua camera» mi dice mentre appoggia il suo zaino sopra al mio letto. Ieri sera non l'avevo notato, ma si è portata dei vestiti, segno che ha intenzione di rimanere qui per un bel po', e ne sono felice, mi è mancata in questo periodo in cui non ci siamo viste.
Sorrido e mi vado a sedere sul letto «ah no?» scuote la testa continuando a guardarsi intorno
«non me la ricordavo così grande, spaziosa e soprattutto luminosa» riflette ad alta voce avvicinandosi alla grande finestra da cui entra la luce del sole che illumina la stanza. Io la seguo con lo sguardo sempre sorridendo, adoro quando fa così sembra una bambina che vede qualcosa di nuovo per la prima volta nella sua intera vita. Mi alzo e mi avvicino a lei «lo so, non è tanto ma è casa» dico citando Ronald Weasley, lei si volta a guardarmi e sorride riconoscendo la citazione che ho fatto.
Apro l'armadio e sposto i miei vestiti, o meglio quelli che ci sono rimasti dato che il resto è sparso per la stanza, mi volto verso la bionda e le sorrido «c'è spazio qui se vuoi mettere i tuoi vestiti» le dico, lei mi sorride riconoscente, prende lo zaino e lo svuota completamente sul letto, in quel momento scopro come esso sia gemello della borsa di Mary Poppins, come facevano a starci così tanti vestiti lì dentro? È fisicamente impossibile «dimmi una cosa, dove hai imparato a oltrepassare le leggi della fisica?» le chiedo con un sopracciglio alzato, lei ridacchia e alza le spalle
«basta sapere come incastrare le cose» mi dice come se non fosse nulla di che
«okay beh sappi che da ora in poi sei nominata riempitrice della mia valigia» dico buttandomi sul letto e la sento ridere, si stende accanto a me e mi abbraccia
«mi sei mancata, comprese le tue battute idiote» mi dice stringendomi, io sorrido e le accarezzo i capelli ricambiando l'abbraccio
«anche tu mi sei mancata tanto Em» le sussurro «e mi dispiace rovinarti la giornata, ma devo saperlo perché ti voglio bene, che è successo ieri sera?» lei si mette a sedere di scatto e mi alzo anche io, ha lo sguardo perso fuori dalla finestra e sembra essere quasi su un altro mondo. Le prendo le mani e le racchiudo tra le mie, la vedo sussultare, quasi come le avessi dato la scossa, sposta lo sguardo su di me, incrociando i miei occhi che la aspettano. Prende un respiro profondo
«ti avevo raccontato di James no?» mi chiede e io ricordo il ragazzo di cui mi parlava sempre durante le nostre chiamate, io annuisco rimanendo in silenzio, nella mia testa sto già programmando come poterlo fare fuori, potrei chiedere aiuto a Ryan, Isaak e Austin sicuramente mi darebbero una mano
«ecco beh andava tutto a gonfie vele e volevamo avanzare di livello» mi dice lanciandomi un'occhiata per farmi capire che cosa intende, io annuisco facendogli capire che ho afferrato il concetto «ecco e andava tutto benissimo io stavo benissimo, mi sentivo pronta, ma poi quando ha iniziato a baciarmi sul collo e sul petto io...» la sento ispirare di scatto e le prime lacrime cominciano a scendergli per le guance «io... io sono tornata a quella maledetta sera, l'ho sentito di nuovo su di me, ho sentito di nuovo le sue labbra su di me, le sue mani che mi stringevano i polsi, il suo alito irrespirabile e non ce l'ho fatta» mi dice iniziando a tremare incontrollabilmente, le stringo le mani perché so di che cosa parla, è lo stesso motivo per cui voglio prendere a calci in culo chiunque ci provi con una ragazza, che dopo essere stato rifiutato continua a rompere le scatole.
«ho iniziato a piangere a dirotto, James si è fermato subito cercando di capire che stava succedendo e io gli ho confessato tutto quello che è successo quella notte, di come le mani sudice di lui mi hanno toccato ovunque e di come mi sono sentita, tutto insomma» mi spiega abbassando lo sguardo con le lacrime che cadono sul letto dove siamo ancora sedute, solo alla fine alza la testa e mi guarda dritta negli occhi, dove leggo tutto il dolore che può provare «dovresti aver visto che faccia ha fatto, io gli facevo schifo, mi ha allontanata e mi ha cacciato da casa sua dicendo di non farmi più vedere, come se fosse colpa mia, come se fossi io il problema» non riesce a finire la frase perché gli si spezza la voce e inizia a singhiozzare, io la attiro al mio petto e la stringo a me «non riuscirò mai a superare quello che mi ha fatto, mi ha rovinato la vita, non riuscirò mai a dimenticare, mi ha marchiato a vita, non potrò mai avere un qualcosa di normale, nessuno mi vorrà mai a causa sua, io...» singhiozza sulla mia maglia, la prendo per le spalle e la allontano da me
«non ci provare nemmeno per un secondo a dire così Emily, quel pezzo di merda non ha il diritto di rovinarti la vita, tu sei forte e non hai fatto nulla di male, e troverai qualcuno che ti capirà e avrà cura di te e di quello che è successo» dico guardandola dritta negli occhi «capito? Tu non hai fatto nulla di male è quello psicopatico che non ha capito nulla e che non ha i coglioni di stare con te, fidati le persone come lui è meglio lasciarsele alle spalle, fanno schifo, non stare male per loro» le dico accarezzandole le guance dolcemente, asciugandole le lacrime. Lei annuisce e fa un piccolo sorriso ancora con gli occhi lucidi, io ricambio il sorriso e la abbraccio stretta a me, cercando di proteggerla da qualcosa che nessuno può farle dimenticare.
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Madness
RomanceFinalmente è arrivata l'estate, si aspetta quel periodo per tutto l'anno e di certo Lia Wayland non è da meno. Non vede l'ora di lasciarsi alle spalle la casa dove vive insieme alla madre, il patrigno e la sorellastra, per passare tutta la stagione...