Quando finalmente le scommesse vengono concordate e si è quasi decido chi è il preferito in questa gara, mi avvio verso la linea di inizio, alla mia sinistra incontro lo sguardo di Ryan che mi sorride, ha il solito luccichio negli occhi che ha sempre quando si trova di fronte alla linea di inizio, riesco a scorgergli dentro l'adrenalina che sente in questo momento, non vede l'ora di portare la Ferrari al massimo e poter correre per le strade senza nessuno che gli dica di andare piano. Ora è libero è può andare veloce quando vuole, non ci sono limiti se non il cielo. Le gare ci fanno lo stesso effetto, sentiamo il sangue pulsare nelle vene e tutto di colpo diviene più reale e concreto. Sembra quasi che le luci che illuminano la strada si facciano più colorate e luminose di prima, come se Brian avesse rilasciato nell'aria qualche sua droga, che da le allucinazioni. Quando in realtà è semplicemente l'adrenalina che fa meraviglie.
Abbasso il finestrino e Ryan fa uguale, ci allunghiamo l'uno verso l'altra e ci diamo il pugno come è nostro solito fare, un semplice porta fortuna. Ryan mi fa l'occhiolino prima di chiudere nuovamente il finestrino, io sorrido e faccio lo stesso. In quel momento incontro lo sguardo di papà, che mi guarda dritto negli occhi, mi raccomanda come ogni volta di dare il massimo e di mettercela tutto perché la prima macchina a tagliare il traguardo sia la mia Maserati, io sorrido in risposta. Accanto a lui c'è Zoe che mi sorride, potrei dire che ha uno sguardo quasi orgoglioso ma probabilmente sono le luci stroboscopiche che mi mandano in tilt.
Mi volto verso Emily e le sorrido, non le dico nulla già sa quello che deve fare, sa che quando la bandiera toccherà il terreno io non avrò più tempo per preoccuparmi per lei, quando saremo in gara, non potrò preoccuparmi se la cintura è ben legata, che si tenga adeguatamente, che sia abbastanza attenta da non farsi sballottare da nessuna parte senza sbattere la testa, o qualsiasi altra parte del corpo. L'unica cosa che mi interesserà quando partiremo, sarà il piede ben schiacciato nell'acceleratore. Niente di più.
Ma cosa più importante, Emily si fida di me e questo è fondamentale, perché sa che qualunque cosa accadrà in pista, qualunque, non si deve preoccupare e non deve urlare, per nulla al mondo. Sa che io non le farò del male, che finiremo la gara insieme e intere. Si fida semplicemente di me, per questo le permetto di salire in macchina come me, in caso contrario sarebbe dovuta rimanere a terra, non mi sarei presa la responsabilità di averla in macchina con me. Ho bisogno di avere vicino qualcuno che non abbia paura di quello che possa succedere, che affida cecamente la sua vita a me, e dallo sguardo che Emily mi ha lanciato capisco che è tutto nelle mie mani ora.Monica si piazza al centro della strada con la solita bandiera in mano, io stringo il volante tra le dita e aumento i giri della Maserati senza però muovermi un millimetro da dove sono. Il tempo di espirare un'ultima volta, il momento esatto in cui tutto si ferma e sembra quasi di entrare in una diversa dimensione, tutto si ferma, tutto va a rallentatore nulla sembra più reale tutto si fa magico e quasi irraggiungibile, come quando nei film vanno nello spazio e superano l'atmosfera, la forza di gravità sparisce, c'è silenzio e una pace incredibile. Sembra passare un secolo ma in realtà un millisecondo e dopo di che torna tutto, precipiti dal cielo e ti risvegli, tornano le urla, il rumore dei motori, le luci che illuminano la notte e la bandiera scende di colpo, allora il piede forza l'acceleratore e con una sgommata le auto partono alla massima velocità.
La mancanza di ossigeno iniziale mi comprime i polmoni e mi schiaccia verso il sedile, tanto che sento di essere diventata tutt'uno con esso. Schiaccio la frizione e sposto una mano sul cambio così da aumentare la marcia e superare tutte le auto di fronte a me, tutte tranne una Ferrari rossa fuoco, Ryan.
Continuo a schiacciare l'acceleratore e ad aumentare le marce fino ad arrivare a poco più di 250 km/h.
Il cuore mi batte forte nel petto, sento il sangue scorrere tra le vene mescolato con una grande dose di adrenalina, che in questo momento mi tiene in vita e mi da la forza di continuare a schiacciare il piede sull'acceleratore senza mollarlo mai, nemmeno per un secondo. Stringo il volante in pelle nero talmente forte da avere le nocche bianche.
Questa sera la possibilità di perdere non è concepita, io questa sera devo vincere, non ci sono scuse. Voglio farlo per Emily, voglio che vinca la scommessa e che possa guadagnare qualcosa. Devo vincere, e vincerò ne sono sicura, me lo sento dentro.
Ryan di fronte a me continua a fare a zigzag con la Ferrari, per paura che riesca a superarlo, ma non ha capito nulla della strategia che ho in mente. So già che ora come ora non riuscirò mai a superarlo, siamo su una strada dritta, lui è in vantaggio e io non riuscirei mai a superarlo nemmeno se ci provassi. In questi casi l'unica cosa che mi darebbe la possibilità di correre più velocemente di lui sarebbe azionando il nitro, così riuscirei a superarlo sicuramente, ma ho una dose per gara, non posso azionarlo due volte nel giro della stessa gara, e mi serve alla fine, non lo posso usare già ora, lo sprecherei e di sicuro finirei con il perdere la corsa e non è quello che voglio. Quello di cui ho bisogno è una curva, so benissimo che sono il punto debole di Ryan, ed è lì che riuscirò a superarlo. Sarebbero il punto più strategico per superare chiunque, perché è il momento in cui si rallenta di poco per affrontare la curva, ma con Ryan lo sono ancora di più.
La cintura mi comprime il petto ma non ci do molto peso, e continuo a guardare l'orizzonte concentrata sulle mosse che devo fare e sul ascoltare il motore quando mi chiede di cambiare marcia, noto la prima curva a poco più di 100 metri da dove sono, oh perfetto è arrivato il mio momento. Continuo a schiacciare il piede sull'acceleratore ma con meno pressione e affronto la curva a 200 km/h, e riesco a infilarmi accanto a Ryan passando dall'interno che lui ha lasciato totalmente libero, un piccolo errore, che probabilmente però gli costerà la gara. Ora Ryan è accanto a me, mi scambio un'occhiata veloce con lui mentre sorrido e mi preparo per affrontare la prossima curva, che a contrario della prima, non mi prendo nemmeno la briga di togliere il piede dall'acceleratore, ma affronto la curva a massima velocità a contrario di Ryan che rallenta impercettibilmente lasciandomi libero il primo posto. Riesco a superarlo, guardo la Ferrari dallo specchietto retro visore e vedo mio fratello mentre mi lancia un'occhiataccia anche se non sembra troppo triste di essere stato superato. Pensa ancora di avere la possibilità di superarmi, ma si sbaglia, ora ho la vittoria in tasca. Quando capisco di aver la strada sgombra fino alla fine della gara, attivo il nitro che mi spinge alla massima velocità tale che il conta chilometri arriva a contare la bellezza dei 300 km/h e la cosa non mi stupisce.
Sento l'aria dell'abitacolo farsi sempre più irrespirabile a causa della pressione che la velocità crea sul mio petto, riempirmi i polmoni ora equivale a scalare il monte Everest a mani nude, e non scherzo. Tengo le mani ben ancorate al volante e lo guardo dritto davanti a me e alla fine taglio il traguardo per prima.
Sposto la mano dal volante al freno a mano e lo tiro con forza, la macchina fa un giro di 180 gradi lasciando i segni neri sull'asfalto e poi si ferma. Mi volto a guardare Emily, incrociamo gli sguardi e io noto che ha gli occhi che brillano di felicità e di adrenalina, non riesce a stare ferma e sorride mostrando tutti i denti
«cazzo!» esclama guardandomi io sorrido «abbiamo vinto, tu hai vinto, io ho vinto la scommessa, oh cazzo» esclama uscendo dal tepore inziale che una corsa può causare. Io sorrido
«andiamo a prenderci la vittoria» dico ed esco dalla macchina il boato di urla mi travolge come sempre, Ryan mi è subito vicino
«bella gara sorellina» mi dice sorridendo e abbracciandomi stampandomi un bacio sulla testa, io sorrido vittoriosa
«grazie fratellino, le curve sono ancora il tuo punto debole» gli dico facendogli l'occhiolino, lui mi guarda male dopo di che guarda la mia amica e fa un cenno con la testa complimentandosi per la sua vittoria, Emily sorride entusiasta. Mi avvicino a lei e noto che Matt le è vicino e le sta già consegnando la sua vittoria mentre si congratula della buona puntata, lei lo ringrazia. Quando Matt mi nota mi fa l'occhiolino «regina Wayland non perde mai eh» mi dice consegnandomi ciò che ho vinto e io sorrido stringendo in pugno il mazzo di banconote che sono riuscita a guadagnare, che potranno aiutare con le spese in casa ma che mi daranno anche la possibilità di comprarmi diverse cose che desidero da un po' di tempo
«proprio così Matt» esclamo felice prendendo i soldi della vittoria mentre circondo le spalle di Emily con il braccio «noi abbiamo vinto» esclamo entusiasta, lei sorride da un orecchio all'altro mentre guarda i suoi soldi appena guadagnati, con occhi ancora sbalorditi, ancora non ci crede che è riuscita a vincere 100 dollari in una sola sera. Non sono tantissimi ma sono i prima che Emily guadagna da sola, è una gran bella soddisfazione.
Tra le persone vedo anche un ciuffo scuro farsi l'argo e subito dopo vedo comparire il viso di Isaak tra quelli di altre mille persone che si sono avvicinate per vedere il vincitore, o in questo caso la vincitrice. Ma anche e soprattutto per ricevere la somma di denaro su cui avevano scommesso, esigendo il loro denaro.
Una volta che Isaak è vicino a me, si china per avvicinarsi al mio orecchio e farmi sentire che cosa ha da dire, che altrimenti non riuscirei a sentire a causa di tutte le voci attorno a me, che riempiono l'aria «non male Storm» mi sussurra, io sorrido lo prendo per il colletto della maglietta e lo attirò a me, così da far scontrare le nostre labbra in un profondo bacio che mi toglie il respiro. Lui mi circonda i fianchi con le braccia e mi stringe a lui con forza, siamo l'uno contro l'altro, non passerebbe nemmeno un filo d'aria. Siamo premuti l'uno contro l'altro e le nostre bocche si esplorano senza stancarsi l'una dell'altra.
Torno sulla terra solamente quando sento la mano di Emily appoggiarsi al mio braccio, mi stacco dalle labbra di Isaak e concentro la mia attenzione sulla mia amica, che mi guarda con due occhi sgranati dove dentro ci leggo solo il terrore. Il mio sorriso svanisce di colpo, prendo Emily per le braccia e la tengo in piedi sapendo bene che se non ci fossi io a sostenerla probabilmente sarebbe a terra, perché le gambe le sono diventate di colpo di gelatina, non riuscirebbero a sostenersi nemmeno se volesse.
Isaak mi è affianco e mi guarda confuso, mi sta chiedendo che sta succedendo, ma io non sono in grado di rispondergli perché non lo so nemmeno io. Vedo che si avvicinano anche Austin e Ryan, quest'ultimo mi aiuta a tenere in piedi Emily, che ora è del tutto instabile. Lei si aggrappa alle mie braccia per rimanere in piedi e mi guarda come avesse visto il demonio in persona ma non capisco il perché, sembrava andasse tutto bene fino a pochi secondi fa, che è successo? Che cosa ha visto?
Cerco di incrociare gli occhi di Emily che sono persi nel vuoto ora, come se non guardasse nulla in particolare, ha iniziato a tremare senza fermarsi mai.
«dobbiamo riuscire a portarla lontana da qui, non respira e sta per avere un attacco di panico» dico ai ragazzi attorno a me che annuiscono. Prendo il braccio di Emily e lo porto dietro le mie spalle cercando di camminare
«Lia così non vai lontana, aspetta» esclama mio fratello per poi passare un braccio dietro alla schiena e dietro le ginocchia di Emily, la solleva con facilità come se non pesasse nulla e poi fa cenno per allontanarsi dalla massa. Io mi faccio avanti e cerco di farmi spazio tra le persone grazie alle gomitate. Mi fermo solamente quando ci allontaniamo un po' dalla massa. Ryan fa tornare Emily con i piedi per terra e in quel momento mi rendo conto che Austin e Isaak sono spariti, guardo il mio gemello confusa e lui fa cenno verso le macchine. Ero così concentrata su Emily che mi sono dimenticata che le nostre macchine erano ancora lì in mezzo, qualcuno doveva pur toglierle da lì.
Annuisco in risposta a Ryan e torno con lo sguardo posato su Emily che sembra ancora lontana da qui
«Emily, Emily guardami» esclamo cercando di risvegliarla, lei lentamente si volta verso di me. Ha il terrore negli occhi, e inizio ad avere paura anche io «che succede? Mi stai spaventando» esclamo lei continua a guardarmi quasi assente ma alla fine la sento sussurrare «lui è qui» e con l'indice indica qualcuno, io seguo con lo sguardo il punto indicato da lei e noto in quel momento i due fratelli Stone, Emily sta indicando Jake in particolare. Mi serve un secondo per capire di che cosa parla, ma subito dopo collego i punti. Il pezzo di merda che le ha fatto del male quella sera è qui, e più precisamente è il fratello di colui che mi ha fatto fare un incidente che se non fossi stata fortunata avrebbe potuto uccidermi.*S.A.*
Buongiorno lettori e lettrici,
Spero con tutto il cuore che stiate bene, so che l'estate è agli sgoccioli, ma mettiamola così è in arrivo la stagione in cui ci si può mettere sotto la copertina con una tazza di the caldo tra le mani davanti al fuocherello a leggere tranquillamente mentre magari fuori piove. Non è un paradiso in terra? Sì credo di sì:)
Spero il capitolo vi sia piaciuto, la storia di Emily si fa interessante soprattutto perchè a quanto pare Jake è un bastardo più di quanto si pensasse. Siete curiosi di sapere come reagirà Lia? Noi ci vediamo domenica prossima con un nuovo capitolo, buona settimana a tutti-marty
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Madness
RomanceFinalmente è arrivata l'estate, si aspetta quel periodo per tutto l'anno e di certo Lia Wayland non è da meno. Non vede l'ora di lasciarsi alle spalle la casa dove vive insieme alla madre, il patrigno e la sorellastra, per passare tutta la stagione...