Epilogo - con te, sotto un cielo stellato.

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Trascino con me la mia valigia guardandomi attorno alla ricerca di una chioma scura. Dopo quella improvvisa scomparsa e quella lettera avevo aspettato giorni tra ansia e gioia di raggiungerlo.

Ed ora eccomi qui nell'aeroporto di parigi alla ricerca del mio amato.

Jungkook aveva ragione in quella lettera e lo capì ancora di più appena lo vidi correre verso di me senza alcuna fatica, con un sorriso a contornare il suo viso.

Si butta a capofitto sulle mie labbra, assaporandole brevemente. Si, io e Jungkook avevamo bisogno di un momento di pace solo per noi due.
In poco tempo sono successe tante cose ed è giusto che ci prendiamo una pausa facendo un viaggio e lanciarci sguardi e darci baci d'amore.

"Com'è stato il viaggio?" Mi prende per mano e insieme usciamo dall'aeroporto. "Abbastanza tranquillo..." e nella mia testa si proietta l'immagine di quel bambino che non faceva altro che tirarmi i capelli da dietro, mentre sua madre era tranquilla a farsi una dormita profonda. Profonda, perché, non la smetteva di russare.

"Va bene, ora andiamo che c'è il taxi che ci sta aspettando." Mi trascina e davanti a noi appare una macchina bianca e un signore in divisa che ci stava aspettando. "bonjour, n'hésite pas à monter dans la voiture." Il signore prese la mia valigia mettendola nel cofano ed io e Jungkook salimmo sopra l'auto.

"Tu hai capito che ha detto?" Gli sussuro una volta che il signore prese il posto guida e fece partire la macchina. "No ma suppongo ci aveva chiesto di salire." Fa spallucce prendendo il telefono e digitando qualcosa su Google traduttore, facendolo vedere subito dopo al taxista.

"Ci stiamo dirigendo in Hotel." Dice prendendomi la mano e cingerla con la sua. A guardarlo com'è vestito e dal suo splendido sorriso genuino, la mia mente non poteva che non pensare qualcosa di sporco ma dannatamente eccitante. Vorrei tanto prenderlo seduto stante e farlo mio.

Vorrei fare l'amore con lui. Ma questo, penso, sia troppo presto.

"No vabbè, Jungkook vieni a vedere!" Quasi urlai per la troppa enfasi che ci stava nelle mie parole

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"No vabbè, Jungkook vieni a vedere!" Quasi urlai per la troppa enfasi che ci stava nelle mie parole. Era pomeriggio inoltrato ed eravamo in una mostra d'arte.

I dipinti che risiede questo posto non fanno che stupirmi e meravigliarmi.
La perfezione del disegno, i colori a olio che danno tocco e luce... qualcosa di fantastico.

Lascio il telefono nelle mani di quello che ora è il mio ragazzo e lui divertito mi scatta la foto davanti alla Gioconda.

"Ok, ma ora andiamo a mangiare." Metto il broncio e mano nella mano seguo Jungkookie.

Camminiamo nelle strade di parigi con Google Maps d'aiuto, infatti non per molto, eravamo a destinazione.

Avevamo scelto un piccolo ristorante accogliente che è aperto solo nel giorno, dove solitamente ci vanno i turisti.

"Bonjour!" Esclama la donna venendo verso di noi. "Comment pouvons-nous vous aider?" Ci sorrise e imbarazzato provai a parlare in francese.

With you, under a starry skyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora