TAEKOOK-VKOOK
Jeon Jungkook durante la sua infanzia era un bambino normale, certo, questo prima che venisse effetto in una malattia grave ma non contagiosa.
Quella malattia gli aveva tolto la libertà di fare qualsiasi cosa: correre, camminare, salt...
Ascoltai pazientemente le parole del mio capo come del resto facevano tutti i suoi colleghi migliori in questa stanza. Eravamo in piccolo paesino vicino in Corea, il mio lavoro mi permetteva di spostarmi ovunque e ritornare a casa dal mio piccolino dopo circa tre settimane o addirittura mesi.
Ma ora con Taehyung al suo fianco rimasi più tranquilla e questa volta non interruppi il discorso del mio Capo. Per fortuna lui capiva l'amore, la preoccupazione e l'impegno che potesse dare un figlio.. e lui lo capiva perché aveva una moglie e due figlie meravigliose.
Era capitato che sua moglie o le sue due figlie venissero in agenzia solo ed unicamente per stare un po' vicino al padre.. evidentemente, agli occhi delle sue tre donne della sua vita, risultava un buon padre. Degno di chiamarsi tale. Del resto come il mio buon vecchio marito ormai defunto.
"Prego Hyejin, lascio continuare a lei.." il capo mi richiamò indicando con una mano tutti i presenti della stanza e il progetto dietro alle sue spalle.
Mi alzai e con lentezza ed eleganza mi avvicinai al suo fianco, continuando il discorso: "Per questo nuovo commericio io avrei un'idea. Se vogliamo che si diffonda e ci sia successo allora secondo me dovremmo collaborare con l'ital-"
Venni interrotta da un'alzata di mano, sia io che gli occhi del capo si adagiarono sulla sagoma dell'uomo. Il mio cuore per qualche strana ragione impazzisce agli occhi di quella figura mai vista prima.
Non avevo notato la presenza di quel collega prima d'ora. Era nuovo? Lavorava in questa agenzia? Mille domande mi frullavano nella testa facendomi perdere addirittura il filo del discorso del progetto che tra meno di un mese doveva fare il suo debutto.
"Signora, la prego di dirmi se è una donna non impegnata perché alla vista della sua meravigliosa bellezza e dei suoi occhi profondi e così innocenti mi ha trafitto il cuore." Arrossisco alle parole dell'uomo e il capo di fianco a me sorrise divertito.
"La signora è più che libera." Rispose il capo al mio posto e li non potei mai immaginare di poter amare di nuovo qualcuno al di fuori del mio marito.
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"buongiorno." Mi sussura all'orecchio Chung Ae, il mio nuovo compagno.
"Buongiorno." Sorrisi e mi alzai in punta di piedi per lasciargli un bacio leggero sulle labbra e lasciandolo entrare in casa.
Da quel giorno al lavoro quando aveva alzato la mano e aveva chiesto se ero impegnata per poi susseguirsi a parole e complimenti gentili... non ci eravamo più staccati gli occhi e da lì, iniziammo ad avvicinarsi sempre di più a ritrovarci ora come ora, una coppia di innamorati.
