1.Buon Compleanno

480 20 4
                                    

Ero sdraiato sul quel prato illuminato dal sole ma così delicato che mi solleticava le braccia scoperte a causa delle maniche corte della maglietta.

Il vento scompigliava i miei capelli con leggera prepotenza, i raggi del sole mi baciarono il viso e battevano sui i miei occhi chiusi infastiditi dalla troppa luce.

Sentì dei passi avvicinarsi a me prima di sedersi accanto.

Percepivo che mi stava guardando... E Dio... Il suo sguardo bruciava più dei raggi del sole che nei periodi caldi donava.

"Jungkook..." Sussurò.
Era una voce maschile e così sensuale ma che non riconoscevo... Chi era?

Percepivo quella sensazione di pace ma percepivo anche che la presenza in questione non voleva farmi del male.

Aprì gli occhi prima di essere abbagliato dalla luce del giorno.
Il ragazzo era ormai in piedi davanti a me ma non ne vedevo il viso.

Mi stava porgendo una mano attendendo che io la prendesti.
"Jungkook vieni via con me..." Sussurò ancora lasciando la frase sospesa.

In quel momento pensai che fosse un angelo e che questo fosse il paradiso e che ormai era giunta la mia ora di una nuova vita.

Ma perché non riuscivo a vedere bene il viso dell'Angelo?

"Jungkook vieni via con me, prometto che ti porterò a guardare le stelle..." Stavo per afferrare la mano dell'Angelo fin quando la sveglia non mi svegliò.

Apro gli occhi di scatto e sbuffando allungo la mano sinistra per spegnerla.
Mi metto a sedere nel letto mentre cerco di togliermi la maschera d'ossigeno per la notte e spegnere quella strana macchinetta.

Mi distendo braccia e gambe per sgranchirmi prima di alzarmi del tutto dal letto e andando in bagno.

Di solito ho sempre attaccato nel volto dei fili posizionati alle narici del naso in modo che arrivi più aria possibile ai miei polmoni.

Ma essendo molto fastidiosi e perché non mi piace averlo attaccato nel volto. Ci sono varie volte che non lo metto a meno che non ne posso fare proprio almeno.

Sento dei rumori al piano di sotto e sicuramente questa sarà mia madre che sta cucinando la colazione.

Apro la porta del bagno una volta attraversato il corridoio e inizio a fare il mio bisogno mattutino tirando poco dopo lo sciacquone.
Mi giro verso lo specchio e il lavandino, aprendo il rubinetto e iniziando a lavarmi faccia e mani per poi asciugarmi.

Prendo il pettine da uno dei cassetti che si trovavano accanto al lavandino e comincio a pettinare la mia chioma castana prima di riposare tutto al proprio posto.

Oggi non era un giorno come tanti... Oggi è il giorno del mio compleanno e finalmente ho ventidue anni. Eppure nonostante oggi sia un giorno speciale per me, nonostante si aggiunge un altro numero alla mia età ormai adulta... Non è abbastanza.

Manca qualcosa...

La libertà.

Posso uscire tranquillamente ma non l'ho mai fatto... Mi blocca la paura di essere giudicato e avere quei occhi pieni di pena della gente che mi passava accanto e che si chiedeva che problema avevo.

With you, under a starry skyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora