Saluto a gran sorriso Jungkook e sua madre.
Yoongi prima di ricambiare il nostro saluto era scappato di corsa su per le scale e quindi ora mi ritrovai in compagnia di Jimin fuori casa andando verso la macchina."La madre di Jungkook cucina bene, diamine.. dovrei farmi dare la ricetta così mia madre fa i mochi!" Alzo gli occhi al cielo ed entriamo in macchina pronti per andare a casa.
Vivo dall'altra parte della piazza quindi in teoria due case dietro a quella di Jungkook.
Buffo, abbiamo sempre vissuto vicini ma io non mi ero mai accorto di lui, perché non usciva mai fuori casa.
Ma perché non esce mai?
Jimin accende la radio e parte una canzone degli Stray Kids ed inizia a canticchiare.
Ha sempre avuto una bella voce, peccato che ha scelto di fare il poliziotto piuttosto di diventare un Idol.Inizio a canticchiare anch'io finché non arriviamo davanti alla mia abitazione e scendo dalla macchina.
"Jimin dormi da me stasera? Si sta facendo tardi e non mi piace saperti in giro a quest'ora da solo.", Dico prima di chiudere la portiera.
Alza gli occhi al cielo e sbuffa, "Ti voglio ricordare che sono un poliziotto e come tale lavoro anche in tarda notte alcune volte..".Passiamo dei buon venti minuti a battibeccare e finalmente il mio migliore amico si decide di scendere dalla macchina e dormire a casa mia.
Jimin alla fine degli studi aveva deciso di andare a vivere da solo, ogni tanto venivano per andarlo a trovare o per sentirlo al telefono i suoi genitori.Si assicura di aver chiuso bene la macchina e attraversiamo il vialetto di casa mia fino ad arrivare alla porta.
Metto la chiave nella serratura e scatta un click.Entriamo in casa e subito dopo nel salone vedo i miei genitori nel divano addormentati dove si tengono abbracciati e la TV accesa.
Sorrido alla scena, ho sempre amato il rapporto dei miei genitori e la sintonia che hanno. Non mi avevano mai fatto mancare niente, ma soprattutto non mi facevano mai mancare l'amore e l'affetto che mi davano.Nonostante fossi cresciuto per i miei sarò sempre il bambino che prendeva i colori o una matita e iniziava a disegnare sui muri.
Mi avvicino a loro e delicatamente provo a svegliarli.
"Mamma andate a letto dai." Mia madre apre un occhio e poi un'altro per abituarsi alla luce accesa della tv, si stiracchia e scuote papà per un braccio. "Amore ci siamo addormentati nel divano, su dai andiamo a letto." Mio padre fa un verso e dopo un po' farfuglia se fossi ritornato a casa e mamma gli dà conferma.
Si alzano e gli dico che spengo io la tv, salutano Jimin prima di scomparire al piano di sopra.Sistemato un po' il salone e spento la TV, salgo le scale seguito da Jimin arrivando in camera mia.
Entrato in camera mia vado verso l'armadio e apro le ante prendendo due pigiami puliti e stirati da poco.
Jimin inizia a spogliarsi davanti a me.
Tra noi non c'è mai stato imbarazzo, ci conosciamo da anni ormai..
L'ho conosciuto subito dopo quando ho perso lui....
Messo il pigiama ci buttiamo a peso morto nel mio letto a due piazze e con la coperta mi copro fino al collo.
Jimin mi imita e si coccola vicino a me.È sempre stato un tipo che cerca le coccole e quando veniva a dormire da me, prima di addormentarsi gli accarezzavo i capelli.
Quello che rimaneva sveglio con o senza la presenza di qualcuno nel mio letto o in casa, sono sempre stato io.
Molte volte mi è capitato che non riuscivo a dormire per i troppi pensieri sulla testa e quindi mi toglievano il sonno.
Alcune volte mi capita di recuperare le ore di sonno durante il giorno ma questo mi comporta a sballare gli orari e quindi cerco il più possibile di non addormentarmi quando sono al lavoro.Dopo poco sento Jimin lasciare un sospiro, segno che si è addormentato.
Passano cinque minuti e ancora niente. Morfeo non arriva.
Mi alzo dal letto e scendo giù intenzionato a farmi una bella tazza di latte caldo.Arrivato in cucina, apro il frigo prendendo il latte e una tazza al ripiano. Verso il tutto sulla tazza e metto un po' di zucchero prima di metterla nel microonde.
Guardo la luce gialla che proietta il microonde dentro finché non sento un piccolo suono del segno che il latte fosse pronto.
Mi bevo con calma la mia tazza di latte e l'abbandono sul lavandino.
Ritorno in camera e finalmente appena mi sdraglio e mi compro fino al collo nelle coperte, mi addormento aiutato dal latte e dal lieve sospiro di Jimin.Mi ritrovo al parco con un pallone nelle mani e i miei genitori seduti davanti a me su una panchina.
Mi guardavo attorno c'erano un sacco di bambini che giocavano felici con i propri amichetti, mentre io ero solo.Mi ero da poco trasferito in Pusan e quindi come tale non conoscevo nessuno ed ero solo.
I miei genitori mi spronavano ad avvicinarmi agli altri bambini per fare amicizia ma io a quel tempo ero un timidone e temevo di infastidire gli altri e interrompere i loro giochi.Continuavo a guardarmi attorno con il pallone tra le mani finché non vidi un bambino seduto sulla panchina con i genitori accanto.
Lo avevo fissato per qualche minuto prima di avvicinarmi riluttante a lui."Ciao" dissi e il bambino sorpreso mi guardò.
"Ciao.." sussura.
"Perché sei solo?" Gli domandai curioso.
"Aspetto un mio amico, tu invece perché sei solo?" Domandò con quella vocina.
"Non conosco nessuno di qui... Ti va di giocare con me nel frattempo?" Il bambino mi sorrise ed annuì.Avevamo giocato tutto il tempo sugli scivoli e nelle altalene, quando era arrivato il suo amichetto più grande di noi, avevamo iniziato a giocare con il pallone.
Il bambino aveva il fiatone per la stanchezza e si sedette su una delle panchina lì vicine.
"Quanti anni hai?" Gli domandai raggiungendolo.
Rimase per buona parte in silenzio guardandomi prima di puntare il suo sguardo nel cielo luminoso della primavera."Dipende dal colore del cielo e dai sogni della luna e da come i miei pensieri mettono radici nell’aria.
Quasi sempre, per fortuna, sette."⭐
Una_potterEd eccoci qui con un nuovo capitolo! Scusate se lo pubblico adesso ma ieri non ho avuto tempo di finirlo.
Lo so non è un granché ma spero almeno vi abbia soddisfatto.
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Domandina:Come state?
Come va con la scuola?
____________Al prossimo capitolo!
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With you, under a starry sky
FanfictionTAEKOOK-VKOOK Jeon Jungkook durante la sua infanzia era un bambino normale, certo, questo prima che venisse effetto in una malattia grave ma non contagiosa. Quella malattia gli aveva tolto la libertà di fare qualsiasi cosa: correre, camminare, salt...