21.La costellazione dei gemelli

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"Perché sei agitato?" Domanda Hoseok vedendomi fare avanti e indietro per la stanza.

Lo ignorai e continuai a guardare l'orario nel telefono. Oggi sarei uscito con Taehyung per la seconda volta da soli m questa volta non sembra una di quelle uscite normali.

Di pomeriggio mi aveva detto di vestirmi elegante e quindi con tutta la fretta avevo preso una camicia dall'armadio di Hoseok.

Tra tutte le camice colorate per fortuna ne avevo trovata una di un colore sobrio e senza strane fantasie.
Giurai che in una delle sue camicie sembrava che avesse la fantasia del camper di scooby doo.

Mi fermai un attimo e mo girai verso mio cugino. "Secondo te come sto?"

"La prossima volta nasconderò bene la droga." Sussurrò e lo guardai male. "Scherzavo!" Ridacchiò e mi guardo alle testa ai piedi. "Stai bene, ma vestito così dove vai?"

Il telefono squillò senza neanche darmi il tempo di rispondere alla domanda fatomi dal ragazzo sempre allegro. Lessi il mittente e presi subito la giacca andando verso l'uscita.

"Per qualsiasi problema chiamami e stai attento!" Mi urlò dal corridoio alle mie spalle. "Si" urlai di rimando come risposta e uscì di casa.

Chiusi la porta di casa alle mie spalle e scesi i gradini più veloce che potevo, raggiungendo così la macchina di taehyung ed entrare dentro chiudendo subito dopo lo sportello.

"Ciao Jungkook." Mi salutò con un gran sorriso. Intimidito ricambiai il saluto.

Girò le chiavi della macchina accendendo il motore. 

Sarà una lunga serata... spero dentro di me piena di emozioni.

Arrivati, taehyung posteggiò davanti ad un grande ma molto alto edificio. Ci leviamo le cinture di sicurezza e scendiamo dalla macchina.

"Che posto è questo?" Gli chiesi incuriosito. "Un posto dove forse ti farà provare più emozioni del primo in cui eravamo stati." Disse raggiungendomi e circondandomi le spalle con il suo braccio facendomi arrossire di nuovo.

Entrammo dentro all'edificio e ci dirigemmo subito all'ascensore. Taehyung schiacciò il pulsante che conduce all'ultimo piano e le porte davanti a noi si chiusero.

"Sei ancora più splendido di prima con questa camicia.." mi fece un complimento facendo arrossire però ad entrambi. "G...Grazie anche tu, come sempre, sei splen-" mi bloccai.

Ma cosa mi stava succedendo?

Forse è stato uno sbaglio accettare il suo invito, forse era stato uno sbaglio baciarci, forse era stato uno sbaglio posare i miei occhi nei suoi.

Le porte dell'ascensore si aprirono e un terrazzo ben curato apparì davanti ai nostri occhi. Uscimmo dall'ascensore e questa si chiuse alle nostre spalle.

Al centro del terrazzo ci stava un tavolo decorato con dei piatti eleganti e pieni di cibo a nostra scelta, un candelabro illuminava il tavolo con sopra le pietanze e i tavogli fatti di stoffa.

Come sotto fondo per rendere il tutto più romantico c'era una musica classica, una di quelle che sapeva rilassarti e sotto di noi.... c'era un cellophane stellato.

Da qui, in questo edificio si potevano ammirare le stelle. Le stelle, quelle che da piccolo pensavo erano delle semplici palline luminose come quelle che trovavi nell'albero di natale e che con un tocco di maia avrebbe illuminato il cielo.

Un cielo che ben presto raggiungerò.... anche se non come vorrei io.

Ci sedemmo nelle sedie e uno davanti all'altro ci guardammo.

With you, under a starry skyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora