3.Un incronto inaspettato

248 16 3
                                    

Nonostante è settembre il clima caldo si fa ancora sentire.

Guardo indietro e camminando passo dopo passo vedo la mia piccola casa allontanarsi da me.

Spero solo di non perdermi e cacciarmi nei guai...

Ormai troppo lontano da casa i marciapiedi erano occupate da un sacco di persone.
C'era gente che stava ritornando al lavoro, genitori che portano al parco i propri figli e ragazzi della mia stessa età più o meno che sono in giro con il proprio gruppo di amici.. pronti di sorridere sempre alla vita.

Sorrido amareggiato al gruppo che mi è appena passato accanto lanciandomi uno sguardo curioso delle ragazze.

Un negozio attira la mia attenzione e mi avvicino di più per vedere cosa ci fosse dietro alla vetrina.
Capendo che è un negozio di libri e CD mi intrufolo dentro.

"Buon pomeriggio" disse la cassiera con un sorriso genuino, avrà si e no trentacinque anni se non di più.
Ricambio il sorriso e timido le sussurai "buon pomeriggio", iniziai a guardarmi attorno c'erano piccoli scaffali pieni di CD e grandi scaffali dove giacevano i libri di ogni genere.

Cammino senza una meta nel negozio fermandomi ogni tanto di guardare qualche CD o libro.
In fondo al negozio mi accorgo che ci stanno vari strumenti tra questi le chitarre.

Decido di uscire dal negozio senza comprare niente anche perché non ho portato i soldi con me ed ero lì dentro solo per guardare.
So già che questa è stata solo la prima e l'ultima volta che esco dalle mura di casa e che non ritornerò più dentro al negozio anche solo per avere la soddisfazione di comprarmi qualche strumento, CD o libro.

La chitarra che ho a casa me lo aveva regalato una volta mio padre al  giorno di Natale non era una chitarra nuova di zecca presa appena dal negozio in cui ci sono appena stato, non era una chitarra fatta di semplice legno laccato di nero. Quella era la chitarra di mio padre che aveva deciso di darmela a me, insegnandomi a suonarla e accudirla come se fosse oro.

In questi anni dopo il suo decesso improvviso ci pensai io a curare la chitarra.
Gli cambiavo le corde in caso si rovinavano e levavo via la polvere che durante le notti si appoggiava in esso, lo lucidavo e regolavo le corde.
Ma ora la chitarra è arrivata al limite della sopportazione essendo molto vecchia e questo vorrà dire che non la potrò più toccare.
Dovrei comprarmi una nuova chitarra ma non riesco.. non riesco a suonare un'altra chitarra se non è quella di mio padre.

Un bambino mano nella mano con la propria madre guarda verso la mia direzione.
Mi guarda con quei pozzi chiari e dalle lunghe ciglia bionde, aveva la doppia palpebra.. dovrà essere straniero eppure vedendo la madre ha gli occhi asiatici come ogni abitante della corea.

"Mamma guarda quel rrragazzo, non ti sembrrra strrrano?" Mi indicò il bambino ingenuamente pensando che io non l'abbia colto in fragrante.
La donna guardò nella mia direzione dove gli indico il figlio facendomi un sorriso di scuse.
"Tesoro quante volte te lo devo ripetere che non si indica l'altra gente e dire certe cose? Su dai andiamo a casa prima che faccia buio" gli disse prima di scomparire in mezzo alla massa di persone.

Lascio alle spalle la donna con il bambino e continuo a camminare senza una vera meta in giro.

In lontananza vedo un parco poco lontano da me e decido di entrarci dentro.
C'erano alcuni giochi dove i bambini occupavano divertendosi da matti.
Solo adesso mi rendo conto di essere nel parco dove tutto ebbe inizio alla mia disgrazia.

With you, under a starry skyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora