"𝑺𝒂𝒏 𝑽𝒂𝒍𝒆𝒏𝒕𝒊𝒏𝒐 𝒊𝒔 𝒄𝒐𝒎𝒊𝒏𝒈"
𝐖𝐨𝐨𝐲𝐨𝐮𝐧𝐠
«Questo sarà il primo San Valentino che passeremo assieme».
La mia voce borbottante risuonò fra gli scaffali nella stanza, riempiti pigramente da una caterba di libri colorati attorno a noi. L'odore di caffè riempiva quella piccola stanzetta illuminata grazie ad una vetrina, in cui il silenzio regnava, interrotto solamente dai miei lamenti e da qualche passo leggero degli studenti. Le mie dita avevano smesso già da tempo di sfogliare quei vecchi cataloghi impolverati, mentre Yunho era ancora immerso nella sua ricerca disperata di qualche informazione che potesse rivelarsi importante per il suo libro.
«Se ti sei stufato dimmelo e vammi a prendere del caffè al bar, ora non posso stare a seguire i tuoi drammi.».
Fu quella la sua risposta insensibile e schietta che fece nascere un lieve broncio sul mio viso. Potevo capirlo da una parte, cosa gli poteva mai importare di me e San? Non era stato molto felice quando gli avevo detto del suo ritorno e in quei pochi mesi il suo giudizio su San non era cambiato di una virgola, sembrava irritato da lui. Non risposi al moro, decisi di alzarmi e raggiungere il bancone del bar al piano di sotto per comprare qualcosa da bere per entrambi. Il locale era pieno di gente anche a mattino presto, era quasi il mezzogiorno di quella giornata soleggiata, ma in piena settimana il piccolo "Minotauro" era straripante di studenti e insegnanti intenti a concludere dei loro lavori, tutti seduti in religioso silenzio ai loro tavolini piccoli ma pieni di oggetti, accompagnati solamente da una tazza di caffè fumante. Il silenzio in quella piccola libreria era interessante, poichè non era reale silenzio, ma era più una sinfonia di vari rumori mischiati assieme: cucchiaini che ogni tanto giravano nelle tazze, il rumore delle pagine che venivano girate, quello dei libri che si chiudevano, ogni tanto si sentiva una vibrazione di qualche notifica sul cellulare di un estraneo; tutto ciò accompagnato da una deliziosa aroma di caffè e qualche dolce appena sfornato nella piccola area bar. Mi godetti quel silenzio perfetto mentre aspettavo la mia ordinazione, e intanto pensavo: Cosa potevo regalare a San? Nella mia mente si fecero spazio diverse idee, ma nessuna di esse sembravano adeguate. Era passati poco più di tre mesi dal ritorno inaspettato del ragazzo e tutto era andato alla perfezione. San non mi aveva costretto a riprendere nulla, anzi, il nostro era stato un riavvicinamento più che naturale e spontaneo, senza pressioni o frette. Entrambi, in cuor nostro, ci eravamo, da molti anni, messi via il pensiero che non ci saremmo più rivisti, eppure il destino aveva alla fine deciso di ricongiungerci, ed avevamo sfruttato quell'occasione di inizio Novembre. Ed ora, per la prima volta, mi si presentava dinanzi il dilemma di San Valentino, non lo avevo mai affrontato e non avevo mai pensato realmente di affrontarlo.
Appena preso l'ordine i miei piedi indietreggiarono e salirono rapidamente le scale, totalmente in autonomia poiché la alla mente era ancora occupata dalle preoccupazioni.
Quando tornai al tavolo di Yunho non dissi alcuna parola, mi limitai a bere un sorso del mio caffè per poi controllare lo scontrino per noia. Fin dal primo sguardo quel pezzetto di foglio fu, forse, la mia salvezza, poiché notai la data: Era già il 14 Febbraio.
«Non era il 12 oggi?» domandai a tono un po' troppo alto e l'attenzione di Yunho si spostò presto su di me, con un espressione divertita, negando lentamente con il capo.
« Pensavi fosse il 12? Ecco perché eri ancora così calmo»,
«Stai zitto! Ed ora come faccio? Cazzo, non ho neppure sentito San ancora, non mi ricordo neppure se avevamo deciso di fare qualcosa..» borbottai non ricordando nessuna discussione seria su quel giorno, speso per metà con Yunho e quei libri pieni di polvere. Controllai il cellulare un paio di volte prima di venir sorpreso da una chiamata proprio da parte di San, mi sentì di colpo il freddo fino alle ossa e risposi pregando di non aver scordato nulla.
«Ehi», salutai con il tono più sicuro che potessi creare.
"Ehi! Pensavo dormissi ancora." San si lasciò sfuggire una risata prima di domandarmi come stavo quel giorno.
«Tutto bene dai, sono solo un po' stufo, è dalle sette e mezza di questa mattina che io e Yunho siamo al Minotauro, per una sua stupida ricerca», un calcio raggiunse la mia gamba sotto il tavolo. Lasciai sfuggire solo uno sguardo fulmineo allo spilungone seduto davanti a me, con ancora il naso immerso nel libro.
" Buona fortuna, non ti invidio. Noi ci vedremo questa sera allora, giusto?”
« Certo!» esclamai corrugando leggermente le sopracciglia, cercando di ricordare cosa dovessimo fare, ma non c'erano molte possibilità.
«Arriverò per pomeriggio tardo se riesco a liberarmi velocemente, ok?»
" Certo, tanto rimango qua a casa oggi. Allora a questa sera"
«A questa sera», salutai il ragazzo sorridendo al suo tono dolce. La voce in quegli anni gli si era abbassata leggermente, concedendogli quell'interessante tonalità affascinante.
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Egeo Woosan
FanficWooyoung e San hanno vent'anni ed entrambi abitano a Seoul. Si incontrano un giorno sul treno per puro caso e fin da subito nasce un interesse l'uno nei confronti dell'altro, ma si lasciano senza nomi o collegamenti per ritrovarsi, San ha solo un pi...