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(T/n)

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(T/n)

Sono io il problema? Lui non vuole stare accanto a me per...colpa mia?

«Senti, non peggiorare le cose, per favore...» sussurra sospirando.

«Tralasciando questo argomento...» mi schiarisco la gola. «Come avrei ben capito, dato che te l'ho già detto fino alla nausea, tu da adesso starai sotto la mia tutela...se rimani qua dentro rischi di peggiorare la situazione, sai?»

«...va bene, ma non devi fare alcuna domanda» risponde dopo un paio di infiniti minuti. Sul mio viso compare un sorriso che parte da un orecchio all'altro. «Mi metterai ancora più nei guai...» sussurra mettendosi una mano in faccia.

«Non potrei mai, Touya, lo sai bene» sussurro sorridendo dolcemente. «Ti passo a prendere questa pomeriggio verso le 14:30...» annuisce tornando seduto con un sospiro. «Stai attento a non combinare casini nel frattempo, ok?»

«Non posso prometterti nulla: sono loro che vengono da me, mica me li vado a cercare!» esclama ghignando.

Ridacchio prima di uscire dalla stanza. Prendo un grosso respiro mettendomi una mano sul petto cercando di calmare il battito. "Finalmente potrò stare un altro po' assieme a te, Touya..." penso iniziando ad incamminarmi verso l'uscita sotto gli sguardi confusi delle guardie quando mi vedono con un dolce sorriso sulle labbra.

«Buona serata, agenti» sussurro loro prima di entrare in macchina. Chiamo immediatamente Midoriya che mi risponde dopo un paio di squilli con il respiro un po' affannato.

«Hey, (T/n), come va?» chiede subito lui.

«Hey, ho interrotto qualcosa, Izuku?» lo interrompo subito con tono malizioso.

«i-interrotto? Cosa? Ma cosa stai dicendo?! Non stiamo facendo nulla!» esclama con voce acuta. "Allora il broccoletto non è solo, eh?"

«Con me la racconti giusta...comunque da questa sera lui sarà sotto la mia custodia e quindi staremo sotto lo stesso tetto fino al processo!» dico emozionata trattenendomi dall'urlare.

«Cosa?! Verrà in casa tua?! Ma lo sai che è accusato di omicidio, vero?» chiede confuso.

«Si, lo so benissimo. Senti, sono anni che lo cerco e non posso lasciarlo andare via di nuovo...lo sai benissimo anche tu, Izuku» sussurro.

«O-Ok...» dice in tono insicuro prima di rivolgersi in un sussurro all'altra persona. «Fermati un secondo, sono a telefono...»

«Allora ho interrotto davvero qualcosa, eh?! Scusa! Adesso vi lascio in pace!» esclamo con le guance leggermente rosse salutandolo in fretta e attaccando la chiamata. «Ma guarda un po' te se lui, che per giunta è anche più piccolo di me, deve avere una vita amorosa più attiva della mia!» protesto, ridacchiando appena, parcheggiando dentro al garage di casa per poi aprire la porta venendo travolta da due palle di pelo che mi si buttano addosso.

Un amore nel tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora