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(T/n)

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(T/n)

I giorni proseguono tranquilli anche se da allora noto che Touya esita anche solo a sfiorarmi.

Ogni tanto esce di casa per tre/quattro ore e quando ritorna ha sempre tutte le nocche sbucciate...a volte è tornato da me con uno zigomo viola e il labbro spaccato.

Sospiro guardando il telefono mentre in TV, in sotto fondo, sento una vecchia telenovela contorta che già dal primo capitolo non ci si capisce più nulla.

Alzo lo sguardo quanto sento dei singhiozzi della protagonista. «No, John! Non te ne andare!» "Tsk...com'è tragica" penso ridendo.

«Scusa...ma devi farlo per proteggere te e il bambino nel tuo grembo» si giustifica lui con le lacrime agli occhi.

"Ci sono persone che piangono...ma io rido per queste cose!" torno con lo sguardo sul telefono notando la chiamata in arrivo di mia madre.

«Hey, come va mamma?» chiedo iniziando a parlare del più e del meno. «Scusa se te lo chiedo, ma è successo qualcosa?» dico a bassa voce quando sento la sua insicurezza.

«Piccola mia...mi è giunta voce che Touya ha ucciso Kyle...» dice lei facendomi gelare. «Ti prego, stai attenta...non voglio che ti succeda qualcosa...in particolar modo sapendo che adesso vive sotto il tuo stesso tetto» balbetta con la voce che trema e piena di una preoccupazione che solo una madre può provare.

«Va bene, mamma» dico sorridendo leggermente. «Non mi succederà niente» la saluto per poi chiudere la chiamata e tornare a fare quello che stavo facendo prima: nulla.

Sposto velocemente l'attenzione sulla porta che si apre sbattendo contro il muro, rivelando la figura del corvino che fatica a rimanere in piedi.

Mi tappo il naso al solo sentire il tanfo del whisky che ormai lo impregna fino alle ossa ma mi precipito da lui quando traballa verso di me  «Touya! Ma che mi combini?!» urlo fiondandomi da lui lasciando il telefono sul divano. «Touya...» sussurro guardandolo negli occhi.

«(T/n)...scusa...» mormora abbracciandomi. Sospiro stringendo la presa su di lui. «Non volevo...l'ultima cosa che voglio è quella di ferirti...sei troppo importante per me» spiega con qualche singhiozzo grazie alla quantità immensa di alcool che scommetto che ha bevuto da quando ha lasciato casa questo pomeriggio.

«Tranquillo...tutti abbiamo del momenti no» dico accarezzandogli il capo dolcemente. «Adesso devo curarti le ferite, ok?» sussurro facendolo annuire.

Ha di nuovo il naso che sanguina e le nocche sbucciate. "Vorrei tanto sapere che cosa fa...sembra che partecipa a qualche rissa!" penso mentre prendo il kit. «(T/n), sai che ti amo, vero?» sussurra senza distogliere lo sguardo dalla mia figura che si china al suo fianco per poi prendergli le mani e iniziare a bendargliele.

Un amore nel tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora