-15-

1.4K 55 41
                                    

(T/n)

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

(T/n)

Saluto il biondo per poi girarmi verso casa. Subito dopo il cinema siamo andati a fare un giro sui grattacieli presenti in città.

Anche questa sera passata in sua compagnia, il cielo era davvero stupendo.

Cerco le chiavi dalla borsa e, una volta trovate, apro la porta con un sorriso in volto venendo accolta dall'oscurità. "Touya sarà di nuovo a girovagare da quale parte" penso sospirando accendendo la luce.

«Finalmente! Alla buon'ora!» esclama una figura sul divano che mi osserva. Sobbalzo tenendomi il petto. «Sai che ore sono?» dice, saetto immediatamente lo sguardo l'orologio sulla sua testa per poi rispondere:

«Ehm...le 2:36?» sussurro togliendomi la giacca. «Non pensavo che mi avresti aspettata...»

«Infatti mi ero promesso che lo avrei fatto solo fino a mezzanotte, sono uscito, ho corso, ho rotto due piatti e una sedia...» dice in tono piatto. «Adesso, devo farti una domanda» si alza lentamente dal divano avvicinandosi a me che arretro fino a quando non mi ritrovo con le spalle al muro.

«T-Touya, dai...calmo» sussurro guardando i suoi occhi azzurri dove, in questo momento, la pupilla è ritratta mentre mi guarda.

Sembra non avermi sentita. Appoggia le sue mani calde una sul collo e l'altra sul seno, stringendolo leggermente. «Rispondimi sinceramente» sussurra. «A chi appartieni?»

«Ma che s-stai dicendo...io non appartengo a nessuno s-se non a me stessa» dico io cercando di non mostrare alcun segno di debolezza. "Ma che diavolo ha questa sera?"

«Risposta sbagliata...» ghigna aumentando la presa sul seno per poi farlo uscire dalla coppa del reggipetto e stringere il capezzolo tra le dita. «A chi appartieni, principessa?» dice di nuovo.

Sospiro. Stringo il labbro tra i denti per non smettere alcun suono. «A n-nessuno» dico in tono di sfida.

Lui in uno scatto mi prende tra le sue braccia stringendomi per i glutei e mi dà un bacio appassionato.

Sussulto dalla sorpresa mentre lui mi porta in camera mordendomi il collo. Il mio corpo, istintivamente, si inarca contro il suo e lo afferro ai fianchi per attirarlo più vicino.

«Adesso ti farò capire che sei solo mia...te lo ricorderai a vita e ti assicuro che domani non uscirai dalla stanza sulle tue gambe» ghigna strappandomi la maglia mostrando il mio reggiseno nero ricamato. «Dove volevi andare con questo qui...?» dice a denti stretti portando le mani dietro la mia schiena per sganciare il pezzo di stoffa ma impreca quando non ci riesce.

Ghigno alzandomi a sedere. «Tesoro, non tutti si allacciano da dietro!» dico per poi aprirlo dal gancetto in mezzo alle coppe facendo combaciare per l'ennesima volta le nostre labbra in un bacio che di casto non me ha nemmeno l'ombra e, quando ci stacchiamo mi siedo a cavalcioni sulle sue gambe e gli sfilo la maglietta. «A quanto pare ti piace il nero, eh?» sussurro al suo orecchio.

Un amore nel tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora