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(T/n)

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(T/n)

Non appena metto piede in camera chiudo la porta dietro di me per poi appoggiarmi ad essa tenendomi il petto. Il cuore non smette di palpitare talmente forte che sembra poter uscire dal petto da un momento all'altro.

«Riprenditi, (T/n)!» esclamo sottovoce prima di andare spedita verso l'armadio e tirar fuori una tuta rigorosamente (c/p).

Mi guardo attorno sorridendo leggermente. Il letto è proprio di fronte all'armadio con dei comodini in legno nero affianco, pieni di alcuni libri che stavo leggendo nelle scorse settimane e la scrivania in legno bianco è sotto alla finestra. Alla testata del letto ho fatto attaccare una carta da parati con la mappa del mondo intero e, con le puntine rosse, ho segnato i luoghi dove un giorno di piacerebbe andare, legandoli con un filo dello stesso colore.

Alla parete accanto alla porta ho attaccato delle foto della mia famiglia con delle luci natalizie, ce ne sono anche alcune scattate con Touya quando eravamo più piccoli alle quali mi avvicino e sfioro i dintorni del suo volto bambinesco.

Sospiro prima di iniziare a sistemare tutta la confusione nella stanza partendo dal rifare il letto ma i miei piani vanno in fumo quando Rocky si butta a peso morto sul materasso scombinandolo di nuovo mentre ruota su sé stesso.

«No, dai! Rocky! Lo avevo appena sistemato!» protesto cadendo sul letto anche io. «Non finirò mai qui...» sussurro guardando il cane di fronte a me che scodinzola con la lingua che pende dal muso. «Che ti ridi, tu, eh?» ridacchio quando sento un suo sbuffo.

Scuoto leggermente il capo prima di sospirare esausta. «Vuoi una mano?» sobbalzo alzando la testa di scatto verso il biondo alla finestra. «Sonovenuto qui per scusarmi...non mi sono comportato nel modo giusto con te prima...» mormora a capo chino entrando titubante in camera.

Subito Rocky corre da lui scodinzolando. «Fa nulla...come già detto prima non sei stato di certo l'unico a comportarti così» dico le stesse parole usate con Touya pochi minuti fa accennando ad un sorriso.

«Quindi mi perdoni?» annuisco ridendo mentre lui salta sul posto come un bambino piccolo. «Da come parli...hai già avuto qualche esperienza in passato, eh? Dai, racconta! Lo sai che sono curioso!» esclama buttandosi sul letto riuscendo ad alzare le coperte per poi coprirsi fino al naso continuando a guardarmi. «Ti sei accorta che hai ancora la maglia di questa mattina, piccola?» sospirando prendo una felpa dall'armadio.

«Girati, non ho voglia di andare nel bagno» dico ridendo. Scocciato,f a come gli ha chiesto incitandomi poi a parlarne. «Non mi piace raccontare quella storia, sai? Detesto riportare a galla dei vecchi ricordi che non voglio...comunque avevo appena finito la terza del liceo quando mi si avvicina questo ragazzo chiedendomi di uscire. Ovviamente misi le cose in chiaro dicendo che potevamo incontrarci solo come amici e lui accettò. Fatto sta che io, per dimenticare una mia vecchia cotta scolastica, mi misi con lui qualche mese dopo» ridacchiai sistemandomi i capelli e buttarmi sul letto insieme a lui. «Ma erano già passati quasi due anni senza che io iniziassi ad amarlo veramente...cercavo ogni pretesto per lasciarlo senza ferirlo e mi si presentò l'occasione il giorno che dovevamo fare il nostro secondo anniversario di fidanzamento: lui se ne dimenticò completamente andando a  bere con i suoi amici. Lo seguì di nascosto e lo trovai che si baciava ad un'altra...e solo il giorno dopo mi confessò che stava con me per poter entrare nelle grazie di mia madre visto che aveva un parente dietro le sbarre che voleva farlo uscire al più presto da lì» ridacchiai accarezzando il pelo alla gattina, arrivata pochi istanti fa, posizionata sulla mia pancia. «E questo è tutto, mio caro» sussurro girandomi verso di lui.

Un amore nel tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora