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(T/n)

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(T/n)

Non fa altro che ricordarmi che siamo solo e soltanto due amici...nulla di più. Io non posso comportarmi da "fidanzatina gelosa" ma lui può, ma siamo seri?!

Però è geloso, geloso di come mi vesto, geloso se mi avvicino ad un ragazzo. Ma se crede che può comandarmi a bacchetta si sbaglia di grosso, non sono più la (T/n) fragile e introversa che si ricorda lui.

«Touya lasciami stare...noi siamo solo amici, no? Perché ti comporti sempre così?!» tento, sussultando leggermente quando il suo sguardo incontra il mio. Non l'ho mai visto pieno di rabbia...o almeno, non come adesso.

«L'hai voluto tu» risponde alla mia affermazione. "Detesto quando si comporta da cavernicolo! Io non sono di sua proprietà...non quando lui continua a ricordarmi che siamo semplici amici" penso, ritornando coi piedi a tenna non appena si avvicina e mi afferra per i fianchi.

«Ehm...scusami? Per caso, l'hai sentita? Lei non vuole venire con te» interviene il ragazzo che ho appena conosciuto.

Touya libera me e si avvicina a lui iniziando a parlare con la mascella serrata e gli occhi spalancati dalla rabbia, spintonandolo lontano da me. «Cosa hai detto?» mormora a denti stretti, stringendogli una sciocca di capelli tra le dita. Il ragazzo geme dal dolore, cercando di allentare la persa, fino a quando non si avvicina un suo compagno.

«Oi, amico, che problemi hai?» aggiunge l'altro tirandomi verso di lui. "Ti stai condannando a morte, ragazzo..." penso guardando il corvino di fronte me che si fa rosso dalla rabbia.

Intanto si è radunato tutto il gruppo dei ragazzi che faceva surf, saranno una decina se non una ventina contando anche quelli ancora sulla spiaggia.

Continuo a guardare i vari volti sconosciuti fino a quando Touya non sferra un pugno in piena faccia a uno di loro. Sussulto quando vedo un leggero luccichio celeste sui suoi palmi capendo sin da subto quanto situazione non prometta nulla di buono.

«Touya, adesso basta!» esclamo mettendomi davanti a lui.

Gli altri indietreggiano e soccorrono l'amico. Il corvino gli sorride con sfida per poi afferrare me e mi carica a mo' di sacco di patate sulle spalle.

«Touya, mettimi subito giù!» grido, mentre colpisco la sua schiena.

Tutto il suo petto e la sua schiena sono pieni di ustioni, anche le braccia, non c'è un solo angolo di pelle che non sia violacea se non qualche piccola parte del torace.

Lui ride ignorandomi totalmente,mentre sembra che i miei colpi non gli provocano nemmeno il solletico.

«Touya Todoroki, mettimi giù!» continuo ad urlare sotto lo sguardo stranito dei passanti.

«Scenderai da qui quando saremo in macchina» risponde continuando a camminare. Continuo a colpirlo fino a quando non mi accorgo che ha la mano messa proprio sul mio sedere.

Un amore nel tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora