-1- Re e Regina✓

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Papà mi aveva convocata nel suo ufficio, due erano le opzione della sua improvvisa voglia di vedermi, o doveva dirmi una cosa importante oppure voleva mettermi al corrente di un imminente cena, galà o evento d'affari de io come sua erede ero tenut...

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Papà mi aveva convocata nel suo ufficio, due erano le opzione della sua improvvisa voglia di vedermi, o doveva dirmi una cosa importante oppure voleva mettermi al corrente di un imminente cena, galà o evento d'affari de io come sua erede ero tenuta a partecipare in sua compagnia. 

La vita mafiosa mi piaceva, o forse ci ero solo troppo abituata, essendo nata e cresciuta al suo interno. Il tintinnare dei miei tacchi a spillo rimbombava per tutta casa, da quando mamma non c'era più era tutto così vuoto e silenzioso. Varcai senza bussare la porta più imponente della casa, quella dell'ufficio di mio padre, non ero mai stata abituata a bussare.

La prima cosa che vidi fu il suo corpo imponente oltre la scrivania, non mi stava guardando in volto ma fissava la finestra che dava direttamente sul cancello principale dell'entrata della villa, riflesso dal vetro della finestra potevo scorgere il suo volto con un'espressione d'angosci mista ad un filo di ansia.

Eravamo uguali noi due, capivo perfettamente quello che provava, solo guardando l'espressione del suo viso, non poteva nascondermi nulla. Fina da quando sono piccola ricordo che mi disse sempre che sono uguale a lui, fatta eccezione per la bellezza ereditata da mia madre e la sua empatia nei confronti di chi ama.

È venuta a mancare quando io avevo 10 anni, aveva dei problemi al cuore già da tempo e quasi 15 anni fa è volata in celo a causa di un infarto, papà quando mi racconti di lei dice che aveva un cuore troppo grande per stare al mondo.

Assolta nel miei pensieri non noto nemmeno il movimento lento ma deciso che compie papà facendo in modo di ritrovandosi davanti a me, lo guardai dubbiosa aspettando con ansia che dalla sua bocca trapelasse qualsiasi tipo di informazione, che avevo ormai capito non dovesse essere nulla di buono, <ti dovrai sposare> resto attonita per qualche secondo fino a quando il mio cervello capisce di aver sentito bene.

<Io sposata, con chi poi sentiamo...> chiedo già con un tono piatto, cercando di non scoppiarli a ridere in faccio per il rispetto che provo nei suoi confronti <Sokolov> resto ancora più sconvolta e dentro di me inizia ammontare sempre di più un senso di rabbia, che avevo sopito negli anni.

Vladimir Sokolov  proprio lui, l'uomo a qui ho donato tutta me stessa quando avevo 15 anni, primo e unico amore della mia vita, sembrava perfetto anzi lo era fino a quando si è rivelato un vero stronzo, eravamo cresciuti come fratelli e quando ho perso mia madre, Alina sua madre, mi è sempre stata vicina, li vedevamo una volta al mese perché loro abitano a Mosca ma con il passare degli anni questi incontri sono avvenuti sempre più di rado, tutto ciò causato dalla  rottura della nostra relazione più o meno segreta.

Vladimir non si è più visto, come se fosse scomparso nel nulla, a ripensarci però sono stata io che ho voluto tagliare definitivamente i ponti con lui, le uniche occasioni in cui l'ho intravisto sono negli eventi dove accompagno mio padre, ma anche li ci evitavamo.

20 anni prima

Sto giocando con Vlad a travestici, in verità solo io mi sto travestendo, perchè lui dice di essere troppo grande per queste cose, infatti ha un paio di anni in più di me, ma diceva che si divertiva comunque a giocare con me anche se ero più piccola, ci stiamo divertendo mentre i nostri genitori stanno parlando di cosa da grandi e molto noiose, da un momento all'altro Vlad prende la corona e me la poggia in testa.

<adesso sei una principessa> io lo guardo mettendo il broncio per quello che aveva appena detto <ma voglio essere una regina come quelle nella TV> inizio a correre verso lo studio di papà e seguendomi a ruota Vlad inizia a seguirmi, inizio a ridere dirigendomi in cucina, iniziando a fare lo slalom tra le cameriere.

Salgo la grande scalinata, raggiungendo la cima con il fiatone per il grande sforzo che le mie piccola gambe hanno dovuto sostenere, apro di scatto la grande e pesante porta impiegando tutta la mia forza insieme alle poche energie che mi erano rimaste, in quel esatto momento mi si posano addosso 4 paia di occhi.

<papààà voglio essere una regina> dico correndo verso di lui, che prontamente mi prende in braccio e mi fa sedere sulle sua gambe, così riesco a vedere oltre la sua  grande scrivania. Arriva dopo pochi secondo Vlad correndo con il fiatone <eccoti> disse lui guardandomi mentre riprendeva fiato.

<sai per essere una Regina devi trovare un re, un Re lo diventa veramente solo quando ha la sua Regina... io ho trovato mamma e sono diventato un vero Re> disse guardandomi per poi spostare lo sguardo sulla mamma regalandole un sorriso pieno d'amore.

<posso essere io il suo Re!> esclama Vlad, io lo guardai, scesi dalle gambe di papà, mi fiondai verso di lui e  lo presi per mano...a quel tempo non sapevo che Lui sarebbe veramente diventato il mio Re e io la sua Regina.

La famiglia Torricelli e quella Sokolov finalmente unite in una sola famiglia, diventeranno sangue dello stesso sangue come sognavano i nonni.


(793 parole)

Destinata a Lui da SempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora