-4- futura Signora Sokolov✓

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Inizia a baciare ogni lettera del nome una per una e sento una scossa un brivido lungo la schiena, ed anche in questo caso non riesco a trovare la forza di respingerlo, dopo aver concluso si rialza lentamente

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Inizia a baciare ogni lettera del nome una per una e sento una scossa un brivido lungo la schiena, ed anche in questo caso non riesco a trovare la forza di respingerlo, dopo aver concluso si rialza lentamente.

Prima di incontrare il suo sguardo mi libero dalla sua presa e cammino velocemente per il corridoio, corro giù per le scale ma a metà del mio percorso qualcosa si scontra contro le mie gambe, mi fermo di colpo abbassando lo sguardo incontro due occhioni dolci che mi fissano e sento due esili braccia circondare le mie gambe.

Una piccola bambina di meno di tre anni alza le mani verso di me come se volesse essere presa in braccio, la sollevo e scruto i suoi occhi verdi e i capelli biondo cenere, <oh mio dio, Lilith> sento una voce arrivare dal fondo delle scale.

<mi scusi sign...> la donna non fa nemmeno in tempo e pronunciare le sue scuse, che sento i passi decisi di Vladimir arrivare alle mie spalle, mi giro mentre la bambina che ho scoperto chiamarsi Lilith si aggrappa ancora più stretta al mio collo, la piccola alza la testa verso Vladimir <Vlady> lo chiama e io rimango ancora stupita, per il soprannome con cui l'ha appena chiamato.

Lui la saluta con un sorriso e la bambina arrossisce leggermente ricambiando il saluto con la manina, la donna inizia a scusarsi velocemente presa dal panico <mi scusi signorina, sono mortificata, signore non ricapiterà mai più> dice rivolgendosi prima a me e poi a Vladimir che se ne sta ancora in piede a pochi gradini da me, <lei è la signora Sokolov> la corregge quella specie di imbecille al mio fianco.

La donna cambia subito espressione tra lo schioccato e lo spaventato, <futura Signora Sokolov...> specifico con un sorriso tirato mentre guardo male Vladimir per la correzione non di certo necessaria in quel momento, <signori Sokolov mi spiace avevo detto a Lilith di aspettare in cucina fino al mio ritorno ma non mi ha ascoltato, la prego non mi licenzi> sembra veramente dispiaciuta e ha paura di perdere il lavoro per una sciocchezza simile.

Conoscendo Vladimir avrà minacciato tutti i poverini e le poverine che lavorano per lui di licenziarli non appena avessero fatto un passo falso, Vladimir sta per dire qualcosa ma lo precedo <non si preoccupi le posso tenere Lilith fino a quando lei non finisce il turno, e mi chiami Rosa o Dasha> mi presento e le allungo la mano che lei stinge, in Russia sono solita presentarmi con tutti e due i nomi perché Rosa per qualcuno può risultare difficile.

<grazie mille sign...Dasha, Lilith comportati bene mi raccomando> la piccola annuisce e lei mi sorride, si gira e cammina della stessa parte da dove è arrivata, mi giro verso Vladimir <se provi a licenziare o anche solo a dire qualcosa a quella signora non ti rivolgerò mai più la parola> lo avverto <come desidera la mia Regina> mi rispondo sorridendo.

Lilith si gira verso di me con la bocca spalancata e mi guarda con occhi increduli, <tu sei una Regina> chiede <certo è la mia Regina e io sono il suo Re da quando siamo piccoli> dice Vladimir fiero di sorprendere ancora di più la bambina, <veramente?> domanda guardandomi e io mi ritrovo costretta ad annuire.

<anche io voglio essere una Regina> <per essere una regina prima devi avere un Re> diciamo all'unisono io e Vladimir ci lanciamo sguardi d'intesa e scoppiamo a ridere, <le mie valige dove sono?> chiedo a Vladimir ritornando seria, <nella mia stanza, quella in fondo al corridoio a sinis...> <si si, mi ricordo dove si trova, ma non voglio dormire con te> dico sussurrando minacciosa l'ultima parte.

<come no, quando sarai la signora Sokolov e Regina della mafia, dovrai per forza dormire nel mio stesso letto, questo e solo un periodo di prova per ti abituarti a dormire con me> dice sempre mantenendo quell'sorrisetto che adesso odio, ma prima ho tanto amato.

<ok, tu vai da qualche parte adesso?> chiedo senza volerlo, mi è venuto naturale <cosa c'è bimba ti preoccupi per me ora...> dice accarezzandomi il mento, io di tutta risposta mi giro dandogli le spalle, non replicando alla sua affermazione e mi incammino verso la camera con ancora in braccio Lilith.

Varco la porta della camera e la trovo più fredda dell'ultima volta che ci sono entrata, l'unica cosa famigliare che mi salta all'occhio è una maglia appoggiata al comodino...


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Destinata a Lui da SempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora