-37-verità

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 Non so a cosa aggrapparmi, non so cosa pensare, il mio cervello pensa e ripensa a cosa potrei fare da ore interminabili

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Non so a cosa aggrapparmi, non so cosa pensare, il mio cervello pensa e ripensa a cosa potrei fare da ore interminabili.

L'unica cosa che penso sia sensata è chiedere aiuto, o meglio chiedere un altro parere e delle spiegazioni a qualcuno che la sa sicuramente più lunga di me, quindi mi decido e per la prima volta nella mia vita decido ci chiedere aiuto, perché è la cosa più giusta da fare.

Prendo il telefono, lo sblocco e come sfondo ha la mia Rosa bella e sorridente, questa foto lo fatta senza farmi beccare, la guardo per qualche secondo e in mente mi tornano tutte la promesse che negli anni ci siamo fatti dalle più piccole e quelle più impensabili, la fisso, guardo il suo sorriso e ancora una volta le faccio una promessa.

"tranquilla Rosy sistemerò tutto e poi potremo essere finalmente felici"

Cerco in rubrica il numero di mio nonno, dopo nemmeno due squilli risponde, <ciao Vladimir> mi saluta e sono sorpreso che in sotto fondo non ci sia il rumore delle onde dell'Oceano Pacifico, diciamo che dopo aver passato il testimone ha iniziato a godersi appieno la vita viaggiando, viaggiando per tutto il mondo con al fianco mia nonna e i nonni di Rosa.

<nonno ciao, scusa se ti disturbo ma ti volevo parlare di un paio di cosa> dico e già da questo capisce che sono cose serie di cui non si può parlare al telefono.

<prendi il jet, sai dove trovarmi> e attacca, non aspettavo altro ne approfitterò anche per salutare mia nonna.

1 ora dopo...

Sono arrivata davanti all'enorme e maestoso cancello della villa in campagna di mio nonno, l'autista in pochi secondi il cancello dopo aver superato i controlli.

Accosta davanti alla porta, scendo e non faccio in tempo ad arrivare all'ultimo scalino che quest'ultima viene prontamente spalancata da una cameriera che mi sorride e mi invita ad entrare.

Mi dirigo subito in soggiorno per salutare mia nonna, che appena mi vede si alza e mi abbraccia stretta, non è mai stata una persona algida al contrario di come si poteva immaginare una donna di un mafioso.

Ricambio la stretta per quanto posso, è una bella donna ma di statura minuta anche con il sui tacchi, e con il mio metro e novanta abbondante la superavo di molto.

Allunga le braccia e mi pizzica le guance, <cucciolotto sei sempre più grande e io sempre più vecchia> dice ed io sorrido facendo un tuffo nel passato, questo gesto l'ha sempre fatto.

Mi abbasso e le lascio un bacio sulla guancia <nonna devo andare a parlare con il nonno>

<di Rosa?> mi chiede ed in l'unica cosa che riesco a rispondere la semplicemente annuisco.

Mi giro e salgo velocemente le scale dirigendomi direttamente nell'uffico di mio nonno, sicuro di trovarlo li.

Entro e il tempo di un piccolo saluto inizio già ad esporgli i miei dubbi, per prima cosa gli mostro il video.

<ragazzo pensavo di averti tirato su bene, mi deludi, si vede che tutto questo è finto e che quella non è Rosa, dovresti prenderti una pausa e riposarti>

Lascio andare il fiato che avevo trattenuto fino adesso con un sospiro di solievo, era l'unica cosa che volevo sapere, ma c'era un ultimo dubbio che volevo levarmi.

<ultima cosa e me ne vado, Santos parla di qualcosa che la nostra famiglia ha fatto alla sua, per caso sai di cosa si tratta?>

Ride leggermente, mi domando cosa ci sia di divertente faccio una faccia accigliata.

<tua nonna, è la sorella del nonno di Santos, ci siamo incontrati in galà e cosa ti devo dire... ci siamo innamorati, quando si è innamorati non si ragiona, lei è scappata con me. Ci siamo sposati senza il consenso della sua famiglia, lei ha deciso di abbandonare tutti per me e i Santos se la sono presi a morte, avevano e hanno la fama di essere molto rancorosi>

Finito il suo racconto mi sento come se un dei pezzi si siano combaciati in questo enorme e complicato puzzle.


Destinata a Lui da SempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora