-29- ti troverò

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Sono venti minuti che cammino avanti ed indietro per il mio studio aspettando Nath e dei miei uomini ma facciamo sapere quello che hanno scoperto

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Sono venti minuti che cammino avanti ed indietro per il mio studio aspettando Nath e dei miei uomini ma facciamo sapere quello che hanno scoperto.

La porta dello studio si apre bruscamente ed entra Nathan e un altro ragazzo che se non mi sbaglio è sempre uno dei miei uomini che si occupa di server, hackeraggio e computer.

Non mi lasciano nemmeno aprire bocca che quest'ultimo appoggia il portatile che aveva sotto braccio e inizia a digitare qualcosa, <mi potete dire quello che sta succedendo...>

<Andrei ha localizzato il telefono di Rosa> dice Nath ed io storco subito il naso, <non può essere se avesse voluto scappare e non farsi trovare non si sarebbe portata il telefono con se, non è stupida>

<è proprio questo il punto, se non fosse riuscita ipoteticamente a scappare e l'avessero rapita, diciamocelo non sei amato proprio da tutti e lei era da sola e senza alcuna protezione>

Appena sento queste parole mi matto le mani nei capelli e inizio a tirarli nervosamente, la mia mente viaggia e iniziano ad apparirmi scenari sempre peggiore e questa volta penso davvero che Rosa sia in pericolo.

Il ragazzo che ho scoperto ora chiamarsi Andrei attira la nostra attenzione con un colpo di tosse e senza dire una parola di mette davanti lo schermo del computer.

< это здесь(è qui)> indica un pallino rosso che lampeggia sulla cartina e subito sopra di esso leggo "Berlino".

<giuro sul mio onore che se l'hanno rapita i Tedeschi li uccido tutti uno ad uno, anche se al momento siamo in pace>

In poco tempo io e Nath ci ritroviamo su un jet diretto a Berlino e un altro aereo con solo miei uomini abbordo.

Durante il viaggio lancio un'occhiata di gratitudine verso Nathan, capisco che non sia facile per lui lasciare sua moglie in dolce attesa e scossa dell'avvenuto in un'altra città, per questo ho preferito non fare domande a Adelà per non metterla sotto stress e so benissimo che sarebbe stata una botte di ferro.

Dopo alcune ore siamo arrivati a destinazione e senza perdere tempo ci dirigiamo subito tutti verso l'hotel dove è localizzato il telefono e ci ha indicato Andrei.

Entriamo con prepotenza ed io e i miei uomini iniziamo subito a salire i piani fino ad arrivare al quinti indicato sempre da Andrei e non ci manca che cercare la stanza numero 256.

Appena la trovo faccio un bel respiro e sfondo la porta, ordino a due dei miei di entrare con me e guardarmi le spalle, con sempre al mio fianco Nath.

Stranamente troviamo tutto in ordine con solo una valigia ai piedi del letto, fin quando sentiamo dei rumori ed un uomo sulla quarantina esce da una stanza, presumo il bagno, e ci guarda con occhi sbarrati dalla paura.

Prendo la sedia della scrivania e la faccio sedere con forza, uno dei miei inizia a legagli i polsi ad essa.

<so che sai dov'è Rosa ti basta solo dire dove l'avete nascosta e per chi lavori e te ne potrai andare come non fosse successo nulla.>

Lui non pronuncia nemmeno una parola in uno stato di schok più totale, scuote solo la testa, <parla una sa lingua prima che te la tagli> dico puntandogli la pistola alla tempia.

<i-io no-non s-so ch-chi sia Ros-Rosa, no-non l-la con-conosco> dice balbettando ed io perdo del tutto la pazienza, <perché avevi il suo telefono> dico urlando fumante dalla rabbia.

Lui non pronuncia nemmeno una parola e a questo punto gli infilo la pistola in bocca e gli sparo,

<il tempo delle parole e finito>

Rosa so che sei li da qualunque parte e io non mi darò pace fino a che non ti avrò trovata.


(469 parole)

Destinata a Lui da SempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora