-28- Parigi

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Vengo scossa leggermente sulla spella, apro gli occhi e un'hostes mi avvisa di allacciare la cintura per l'atterraggio, ho dormito per quasi tutto il viaggio in che è una fortuna visto che altrimenti sarei stata tutti il volo a rimuginare sulla de...

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Vengo scossa leggermente sulla spella, apro gli occhi e un'hostes mi avvisa di allacciare la cintura per l'atterraggio, ho dormito per quasi tutto il viaggio in che è una fortuna visto che altrimenti sarei stata tutti il volo a rimuginare sulla decisione che ho scelto e a convincermi che è la scelta giusta.

L'aereo atterra e in poco tempo sono al ritiro bagagli, prendo la mia valigia e prima di uscire dall'aereoporto inizio a frugare all'interno delle mie tasche e della mia borsa per essere sicura di aver buttato o distrutto qualunque cosa potesse tarmi rintracciare in qualsiasi modo.

Prendo gli occhiali da sole e li indosso, subito fuori dell'edificio di sono dei taxi posteggiati in fila, il ne cerco uno libero e ci salgo sopra, indico all'autista la casa di Maria l'amica che mi ospiterà, inizio a guardare la visuale dal finestrino e godermi la bellezza di Parigi.

Arriviamo in centro città e la prima cosa che mi salta all'occhio è la torre Eiffel illuminata rimango a bocca aperta, ho sempre voluto vederla dal vivo ma speravo di venire a Parigi dopo il matrimonio e visitarla con Vladimir, sognavo di passeggiare con lui per la città soprannominata città dell'amore.

In poco tempo il taxi si ferma davanti ad un palazzo e subito fuori al portone trovo la mia amica Marì che mi accoglie con un grande sorriso, abbandono momentaneamente le valige atterra e mi fiondo subito ad abbracciarla <mi sei mancata tantissimo> dico stringendola sempre di più <anche tu>.

Dopo che ci siamo staccate una dall'altra, lei mi aiuta a prendere un bagaglio e iniziamo a assalire nel condominio, prendiamo l'ascensore che ci porta al quinto piano.

Marì apre la porta e appartamento molto grazioso ed essenziale, lei mi accompagna subito nella mia futura stanza abbastanza neutra che nel tempo decorerò a mio piacimento.

<questa è tutta tua, potrai decorarla come vuoi però adesso ti lascio sistemare le tue cose> Marì si gira di spalle e si incammina verso la porta dove siamo entrate.

Le afferro il polso e lei si volta, <grazie, davvero> le dico, mi sorride cortesemente e continua a camminare.


Sono sulla mia scrivania e continuo a tamburellare le dica sulla scrivania, ci sono miei uomini in tutto il paese che setacciamo ogni angolo, è passato un'quarto d'ora e il mio telefono non è ancora squillato, lo prendo è chiamo Dominic il mio uom...

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Sono sulla mia scrivania e continuo a tamburellare le dica sulla scrivania, ci sono miei uomini in tutto il paese che setacciamo ogni angolo, è passato un'quarto d'ora e il mio telefono non è ancora squillato, lo prendo è chiamo Dominic il mio uomo più fidato che delega i miei uomini.

<Dominic iniziate a cercare per Europa voglio che controllate ogni città, gli uomini dei Castillo vi aiuteranno>

<хорошо босс(va bene capo)> attacco bruscamente e inizio a pregare che sia al sicuro e che non faccia stupidaggini.

Dopo pochi minuti sento il telefono squillare e vedo il nome di Nathan e scatto subito a rispondere, <novità?> dico con voce speranzosa, <abbiamo qualcosa> sento un tuffo al cuore e spero davvero che abbiamo trovato qualcosa di utile per trovarla.


(438 parole)


Destinata a Lui da SempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora