Metto l'ultima passata di rossetto e sono finalmente pronta, mi allontano dallo specchio e guardo la mio figura intera.
Il vestito che ho scelto per la serate è un tubino corto con un tessuto lucido stile latex, i capelli gli ho raccolti modo disordinato lasciando dei ciuffi sciolti e come scarpe indosso dei tacchi a spillo neri, non sono il massimo della comodità ma sono molto belle.
Come ultimo tocco mi spruzzo qualche goccia di profumo e prendo la borsa controllando di averci messo tutto all'interno.
Scendo dalle scale provocando del rumore con i tacchi, questo fa voltare Vladimir e rimane a bocca aperta per tutto il tragitto che io faccio per percorrere le scale.
Appena tocco l'ultimo scalino lui mi offre il braccio e io lo accetto, <sei bellissima ed io stasera dovrò rompere un braccio a chiunque ti guardi troppo>
Io rido per la sua affermazione, <io non riderei se fossi in te, prima era la figlia del Don italiano, ora sei anche la Moglie/fidanzata del Boss russo, doppio incarico significa doppio rischio>
Usciamo dalla porta principale ed entriamo in un garage immenso e con migliaia di macchine, non me ne intendo tanto, ma in fatto di macchine ho avuto sempre di gusti molto costi.
<quella!> dico appena vedo una macchina nera lucida e sportiva che mi colpisce particolarmente e la indico.
<ottima scelta> dice Vladimir mente mi prende per mano e ci dirigiamo verso la macchina scelta da me.
Dopo pochi minuti arriviamo a questo edificio abbastanza grande ed elegante, leggo la grande insegna scritta in corsivo "Ross Club".
Vladimir scende, mi apre la portiera dell'auto e mi prende la mano, ci incamminiamo verso l'entrata e appena varchiamo la porta sentiamo tutti gli occhi su di noi.
<questo è l'effetto dell'essere la moglie del capo?> chiedo sussurrando al suo orecchio, <è solo l'inizio> dopo questo ci dirigiamo verso il bancone.
<buona sera capo> sento un coro di saluti da tutte le bariste e cameriere, <lei è Rosa, e da oggi in poi dovrete darle il triplo del rispetto che date a me> dopo questa affermazione si alza un enorme brusio.
Ci voltiamo e saliamo nel privè e vediamo subito Adelà e Nath, mi guardo e noto che più che una discoteca è una sorta di club dove si balla, beve e si gioca d'azzardo principalmente per prosciugare le tasche a persone già con troppi debiti.
<andiamo a ballare> chiede Adelà ed in annuisco subito alzandomi e incamminandoci verso la pista da ballo, <vi teniamo d'occhio> sentiamo urlare dalle nostre spalle e ci mettiamo a ridere, <sembrano degli adolescenti troppo gelosi> dico e Adelà ride ancora più forte.
Ci buttiamo nella mischia, <vado a prendere da bere> cerco di farmi capire da Ade, mi allontano cercando di non farmi travolgere dalla mischia.
Arrivo al bancone e chiedo subito un bicchiere d'acqua alla ragazza dietro al bancone, metre me la sta versando inizia a squadrarmi e a parlare, <sei in questa città sei come una leggenda metropolitana, la dama rossa, l'unica donna che fa tremare anche il più potente dei mafiosi, pensa che se ne pure riuscita a sposare uno con le sue doti> dice ridacchiando.
<mi stai dando della puttana?> <no no signora non mi permetterei mai>, prendo il mio bicchiere d'acqua e glielo rovescio addosso e mi volto di spalle.
Vado nel privè, appena Vladimir mi vede arrivare mi chiede subito <è successo qualcosa?> mi avvicino a lui e mi siedo sulle sua ginocchia, <domani mattina voglio trovare la rossa al bancone che mi sta guardando male, la voglio legata, imbavagliata e a digiuno, la voglio torturare lentamente>
Vladimir fa un cenno ai suoi uomini, mi avvicino al suo orecchio <mi ha dato della puttana aprofittatrice>
Vedo qualcosa nei suoi occhi accendersi, <tu la torturi io la uccido> dice guardandomi e mi bacia.
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Destinata a Lui da Sempre
ChickLitEro destinata a lui da sempre.... Senza saperlo Destinata a lui da prima della mia nascita... Lui è stato e starà il mio unico uomo questo non l'ha deciso la mafia ma io stessa. Ero nata nella Mafia e sapevo già che questo era il mio destino. Inizi...