-33- Manuel

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Due mesi dopo...

POV Adelà

Sono al telefono con Rosa cerchiamo di sentirci tutti i giorni per quanto possibile, visto che non deve esserci Nath in casa ma questo è il problema minore visto che è sempre da Vladimir.

Parlo con Rosa per circa un'ora per cercare di darle un aiuto psicologico per quanto riesco al telefono e da quanto mi ha detto non ha ancora deciso se tenerlo, ma è ancora in tempo per fare un'interruzione di gravidanza.

Per quanto riguarda la mia di gravidanza mi manca circa una settimana, per tenermi impegnata in questi giorno mi sto dilettando in cucina soprattutto con le torte visto che sono una delle mie voglie in gravidanza.

Scendo lentamente la scale stando attenta gradino per gradino la pancia è diventata veramente grande e soprattutto ingombrante e scomoda.

Arrivo in soggiorno e prima di sedermi sul divano sento una fitta al ventre e subito dopo sento del liquido scendermi per le gambe, <cazzo, mi si sono rotte le acque> sento subito dopo un'altra contrazione, avevano detto che facevano male ma non pensavo così tanto.

Allungo la mano e prendo il mio telefono personale quello con cui chiamo Rosa lo nascosto per precauzione, digito il numero di Nathan e spero veramente che mi risponda prima possibile.

Dopo cinque squilli risponde. <amore torno a casa questa sera tu stai tranquilla>

<tranquilla un cazzo stronzo, mi si sono rotte le acque e sto solo per partorire ma tu rimani pure dove cazzo sei> sento un'altra contrazione seguita subita subito dopo da un mio urlo.

<oh mio dio arrivo> gli chiudo il telefono in faccia e comincio a fare respiri profondi.

POV Nathan

<mio figlio sta per venire al mondo> è l'unica cosa che dico a Vlad prima di iniziare a corrire verso la mia macchina e in pochi minuti sono davanti a casa, entro e trovo Ade tenersi al divano, la raggiungo prendo la borsa per il parto, la accompagno alla macchina e cerco di dirle qualche parola di conforto per calmarla.

Guido più velocemente possibile verso l'ospedale, arriviamo aiuto Ade a scendere e appena andiamo un'infermiera ci raggiunge capendo la situazione e chiama subito un ostetrica.

Quest'ultima arriva correndo, la fanno accomodare su una barelle e la portano in una stanza per fare dei controlli, quando l'ostetrica guarda sul monitor dall'ecografo cambia subito espressione.

<c'è sofferenza fetale> dopo queste parole la guardo in modo interrogativo, <ok, ora ti addormenteremo e faremo un cesareo d'urgenza altrimenti il bambino va incontro a seri problemi>

<ok, faccia tutto il possibile> iniziano a prepararla per l'operazione e in poco tempo le infermiere la portano in sala operatoria.

<potrò assistere?> chiedo a non so bene chi ma spero solo che qualcuno mi risponda <no mi dispiace, potrà vedere sua moglie e suo figlio dopo l'operazione> non mi resta che annuire e continuare a tenere la mano ad Adelà e rassicurarla fino a quando lo posso fare.

Mi ritrovo in una sala d'attesa a pregare che qualche medico mi dica qualcosa, finalmente si apre la posta ed entra un uomo e si avvicina me.

<può vedere suo figlio> scatto subito in piedi e mi accompagna nella nurseri un'infermiera mi mette in braccio una piccolo fagottino ed ho persino paura di fargli del male in qualche modo, mi viene un sorriso spontaneo sulle labbra e guardare quelle guance.

Alzo la testa e torno serio fissando il medico, <mia moglie?> <non posso dirle nulla>

<forse non ha capito con chi sta parlando> appoggio dolcemente il piccolo nella culla e spingo il dottore in un ripostiglio.

Alzo leggermente la camicia per fargli intravedere la pistola, <quindi se non vuoi una pallottola in fronte ti conviene parlare>

<o-o-ok s-sua moglie d-dopo il cesareo ha avuto un'emorragia ma penso che ora stia bene>

1 ora dopo...

Sono qui da un ora e l'unica cosa che mi calma è guardare attraverso un vetro di merda il mio angoletto dormire.

Arriva l'ostetrica <il cesareo è andato bene il piccolo sta bene la subito dopo sua moglie ha avuto un'emorragia grave che per sua riusciti a fermare ora è sala risveglio>

2 ore dopo...

Tengo la mano an Ade la dottoressa ha detto che per far sparire l'effetto dell'anestesia ci sarebbe voluto qualche ora.

Sento ricambiare la stretta e la vedo aprire leggermente gli occhi, cerca di parlare e mi indica la gola.

Prendo il bicchiere le glielo avvicino alle labbra, <il mio piccolo?> <eccolo>

Lo sollevo e mi siedo su letto con lei, <posso tenerlo?> <la dottoressa ha detto che sei troppo debole>

La vedo annuire tristemente <non essere triste guarda la meraviglia che abbiamo creato>

Alza il braccio e gli accarezza leggermente la guanciotta con le nocche della mano,

<quanto sei bello Manuel>


(600 parole)

Destinata a Lui da SempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora