-38- spiraglio di paradiso

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3 mesi dopo

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3 mesi dopo...

Parigi è bella non mi lamento, una città affascinante che nel tempo ho imparato ad apprezzare, la devo ammettere che mi manca il rigido freddo della Russia.

Maria è stata sempre gentilissima con me, anche se le ho chiesto più e più volte se le dessi fastidio e se volesse che togliessi il disturbo, lei mi ha sempre risposto che potevo benissimo rimanere e che non e davo fastidio, certamente preferiva me come coinquilina che una ragazzina che andava ancora all'università e che portava ragazzi in casa ogni sera.

Oggi ho il controllo mensile con la mia piccolina, indosso il capotto e sono pronta a uscire di casa, siamo ad inizio febbraio e fa ancora leggermente freddo, e sicuramente non voglio ammalarmi.

Festeggiare Natale e le altre festività lontano di casa devo ammettere che è stato abbastanza difficoltoso visto che ho sempre tenuto molto alle feste.

Ma Maria non aveva la mia stessa visione di festività, aveva avuto un'infanzia e un'adolescenza difficile per il fatto di aversi passati interamente in un orfanotrofio da quando aveva perso i suoi genitori.

Era il primo anno che festeggiava Natale ed io ho cercato in tutti i modi di trasportarla nello spirito natalizio.

2 mesi prima...

Ho appena finito di montare l'enorme albero che ho comprato, Maria è seduta sul divano e mi guarda leggermente dubbiosa, i suoi occhi passano da me all'albero, fino a quando non apre bocca per dire la sua <non pensi che sia leggermente grande per il nostro soggiorno>

Rido leggermente, mi allontano qualche passo e squadro l'albero, <forse ho esagerato, ma ormai il danno è fatto ed ora alza il culo e aiutami a decorarlo>

Si alza svogliatamente e mi raggiunge, mi giro verso di lei e le dico <voglio veramente che sia il più bel Natale della tua vita>

Lei d'istinto mi abbraccia ed io ricambio come posso vista la pancia che sta ormai crescendo, <Rosa sarai la madre che ogni bambino sogna di avere> mi sussurra all'orecchio, e in quel momento è che questa frase si avveri e mi impegnerò per renderla tale, con tutte le mie forze.

Mi infilo nell'ascensore e digito subito il piano zero, in nemmeno un minuto varco il portone dell'appartamento e mi dirigo camminando verso lo studio della mia dottoressa per il controllo.

Mi accomodo in sala d'attesa e dopo poco vengo chiamata ed arriva finalmente il mio turno, entro nella stanza, io e la dottoressa ci iniziamo e scambiare i soliti convenevoli, fino a quando non mi invita a distendermi sul lettino.

Mi spalma sulla pancia il gel leggermente freddo, inizia a posare l'ecografo e a visitare la mia piccolina.

Da subito vedo che la sua faccia si corruga in una strana smorfia, che capisco non voler significare nulla di buono.

<cosa succede?> chiedo allarmata, lei appoggia l'ecografo e si rivolge a me, <ha un distacco della placenta abbastanza grave, questo può essere dovuto ha dei problemi vascolari che ha ereditato da sua madre. Se quest'ultimo peggiora dovremo procedere con un parto prematuro e non le nascondo che c'è la possibilità di perdere la bambina> mi informa.

Tutto il mondo mi crolla addosso, non posso credere che l'unico spiraglio di paradiso che mi è rimasto potrebbe scivolarmi dalle mani come granelli di sabbia.


Destinata a Lui da SempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora