Ero destinata a lui da sempre.... Senza saperlo
Destinata a lui da prima della mia nascita...
Lui è stato e starà il mio unico uomo questo non l'ha deciso la mafia ma io stessa.
Ero nata nella Mafia e sapevo già che questo era il mio destino.
Inizi...
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5 anni fa...
Tradimento...
L'unica cosa a cui riesco a pensare per tutto il giorno, non faccio nulla tranne che fissare al muro e pensare a quella ragazza.
Non riesco a dormire perché appena chiudo gli occhi vedo lui con qualcun'altra e non riesco a prendere nemmeno quello.
Nel mondo della mafia i tradimenti sono molto frequenti, ma in questo mondo tutto é ingiusto se l'uomo tradisce non succede nulla anzi nella maggior parte dei casi l'uomo ha più di una donna anche se sposato, se la donna è quella a tradire nel migliore dei casi viene uccisa, questa è l'alternativa migliore perché se no verrebbe torturata e stuprata fino alla morte.
Nel mio caso è diverso, non siamo sposati e mio padre è un capo mafioso, poi siamo giovani troppo.
Continuo a pensare che la colpa del tradimento è mia, forse lo avevo annoiato o non ero più bella hai suoi occhi.
Ho vissuto 5 anni con la convinzione che il tradimento fosse colpa mia, dovevo cercare una motivazione per andare avanti.
Pensare che la persona che ho amato per tutta la mia vita avesse tradito la mia fiducia.
L'unica soluzione che mi era venuta in mente era scappare, fuggire per un po' di tempo e scappare dei miei problemi e dai miei pensieri.
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5 anni fa...
Penso di star per impazzire, Rosa non risponde al telefono da giorni e l'unica persona con cui ho parlato è mia nonno.
E l'unico consiglio che mi ha dato è stato scrivergli una lettera con tutta la mia versione della storia, o forse è l'unica cosa che sono riuscito a comprendere mentre comminavo su e giù per il suo studio.
Non ho nemmeno avuto il coraggio di consegnarli la lettera di persona, ho ceduto questo compito al nonno e forse mi darà qualche notizia in più.
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<io non ci credo> dico a bocca aperta, <se vuoi parlare con i nonni per chiedere spiegazioni...> mi propone Vladimir <lo sai meglio che sarebbe inutile parlare, le decisioni non si discutono, dobbiamo solo adattarci> dico alzando la voce, Vladimir mi abbraccia per tranquillizzarmi.
<ok, ora chiamo Ade e mia madre e andate a fare un po' di shopping> mi dice e sventala la carta di credito davanti ai miei occhi.
La pendo e sorrido, posso sfogarmi prosciugandogli il conto in banca già qualcosa, <ah già dimenticavo> dice chinandosi verso il suo comodino e prendendo una collanina.
Ma la porge e la prendo, guardo il ciondola che rappresenta un falco, <sai il falco simbolo dei Sokolov è un lascia passare, quindi se qualcuno ti da fastidio mostra la collana> la prende dalle mie mani e me la allaccia dietro al collo.
Mi da un bacio, <ora vai a vestirti che tra poco devi uscire>.
