Forty-first Chapter

2.2K 93 134
                                    

So che sembra strano, ma ieri Taehyung se n'è davvero andato appena abbiamo finito con la strega.

Come arrivo a scuola mi unisco a Jin e Jimin e racconto quello che è successo ieri, tralasciando i dettagli sul nostro momento intimo. Sono i miei migliori amici, ma quello che succede in intimità, rimane in intimità. Mica dico a Tae tutte le cose che ho fatto con i miei amici (anche perché ci vorrebbe troppo tempo), quindi è solo che giusto che non dica ai miei amici tutto quello che faccio con Tae.

"No, aspetta, tu pensi che smettere lentamente di frequentarlo in pubblico, farà smettere di pensare agli altri che siete fidanzati?"

Beh, il piano era sostanzialmente quello. Lentamente frequentarsi sempre meno in pubblico, tornare a fare quello che facevamo prima di incontrarci e litigare sempre più spesso in pubblico. Almeno per l'ultimo punto non dobbiamo impegnarci.

"Il piano era quello."

Confermo, guardandolo stranito quando la sua espressione diventa una di disaccordo.

"Prevedo guai..."

Lo sento sussurrare. Roteo gli occhi al cielo, seccato dalla sua frase.

"Che ci sarebbe di male, o di difficile? Già ci incontriamo maggiormente solo fuori da scuola, di battibecchi che potrebbero essere presi per liti ne abbiamo a bizzeffe, e ignorarlo a scuola non è un impegno se devo stare con voi."

"Kook, su questi punti hai ragione. Ma non credi di dimenticarti qualcosa?"

"No? Comunque, anche se non l'avessi fatto, non ho molte altre alternative, quindi devo andare avanti con questa."

"Ricordati queste parole."

Il suo tono mi preoccupa un po'. Mi sta avvisando, lo capisco, ma non capisco perché. Cosa intende? Cos'è che non sto considerando?

La discussione muore lì, e io, Jin e Jimin ci dirigiamo nell'aula di lezione. Adesso abbiamo matematica, e io adoro matematica. Sul serio, se Taehyung a letto iniziasse a spiegarmi dei problemi complicati e iniziasse a fare l'intellettuale, gli salterei subito addosso.

Nelle altre ore mi comporto come una persona normale. Se l'argomento mi interessa, ascolto e prendo appunti, in caso contrario, non ascolto e faccio finta di prendere appunti, mentre in realtà scarabocchio sul quaderno le prime cose che mi vengono in mente. Non faccio quasi mai domande e non mi offro mai, né per interrogazioni, né per correggere i compiti.

Con matematica, divento un'altra persona. Prendo sempre appunti, faccio sempre i compiti, faccio pure battute con la prof, e mi offro ogni volta che posso. Se mi vedessi da fuori, non mi sopporterei.

Entro in classe insieme ai miei due amici e mi siedo in prima fila. Jimin e Jin si siedono ai miei lati. Potrebbero anche non volerlo ammettere, ma anche loro sono dei secchioni, o almeno, hanno voti sopra la media.

Dopo un'ora bellissima di matematica, usciamo dall'aula e ci dirigiamo verso la mensa per andare a mangiare.

"Ma quanto è bella matematica?"

Chiedo con un sorriso a 32 denti stampato in faccia. La domanda è retorica, non voglio davvero una risposta.

"Non riesco a capire il tuo amore per la matematica. Anch'io vado bene, ma preferisco chimica. Tutte quelle reazione, elementi che si legano ad altri. E poi, all'università puoi imparare come mai è meglio cuocere qualcosa in un modo invece che un altro, proprio analizzando le reazioni chimiche."

"Jinnie, è vero, anche chimica è molto bella e carina. Ma matematica è alla base di tutte le scienze! Se sai fare mate, vuol dire che hai almeno la sufficienza nelle altre materie scientifiche."

A weird Alpha- The BeginningWhere stories live. Discover now