ii. perso nei suoi occhi

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𝐅𝐎𝐑𝐒𝐘𝐓𝐇𝐈𝐀 ... !
𝖺 𝚆𝙾𝙾𝚂𝙰𝙽 𝖿𝖺𝗇𝖿𝗂𝖼𝗍𝗂𝗈𝗇 ❨ 𝙰𝚄 ❩
ooi. 𝑪𝑨𝑷𝑰𝑻𝑶𝑳𝑶 DUE
🪞💡 — 𝘴𝘨𝘶𝘢𝘳𝘥𝘪 𝘪𝘯𝘤𝘢𝘵𝘦𝘯𝘢𝘵𝘪










 𝑪𝑨𝑷𝑰𝑻𝑶𝑳𝑶 DUE🪞💡 — 𝘴𝘨𝘶𝘢𝘳𝘥𝘪 𝘪𝘯𝘤𝘢𝘵𝘦𝘯𝘢𝘵𝘪

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𝖺𝖽 𝗈𝗀𝗇𝗂 𝗈𝖼𝖼𝗁𝗂𝖺𝗍𝖺, 𝗎𝗇𝖺 𝗌𝖼𝗈𝗌𝗌𝖺.







Wooyoung era rimasto così tanto tempo a fissare incredulo i ragazzi che avevano appena varcato il suolo della mensa che, proprio loro, furono i primi ad accorgersi del suo strano sguardo.

«Ma che ha da guardare?» chiese uno di loro, aveva i capelli tinti di grigio e un sorriso smagliante. In poche parole, sembrava uno stupendo angelo.
«Che ne so, probabilmente gli piacerà la nostra vista» rispose l'altro allentando la tensione e cercando la mano della sua ragazza, «Chi è?» domandò proprio lei, stringendo saldamente la presa.

Oh, il suo fidanzato sapeva benissimo chi fosse.

Tuttavia, nonostante ciò, si limitò a rispondere che non l'aveva mai visto prima.
«Si chiama Wooyoung» disse l'amico.
«Com'è che tu conosci sempre tutti, Seonghwa?» chiese la femmina, abbozzando un'espressione che era la perfetta combinazione di stupore e divertimento.
«Mi sembra difficile che non lo conosciate, insomma, è Jung Wooyoung. Non ha mai nulla per passare inosservato» rise.

E mentre due di loro parlavano, un ragazzo, se ne stava fermo in silenzio, come se la realtà si fosse bloccata: il battito del suo cuore accelerò per qualche attimo deglutendo a forza.

Pochi istanti prima aveva voltato la testa per capire di chi stessero parlando, ma, soprattutto, per capire se con 'Jung Wooyoung' intendessero proprio il suo Jung Wooyoung.
Insomma, poteva arrivarci anche da solo, non ce n'erano tanti con quel nome o come lui.

«Tutto apposto, Sannie?» chiese l'amata, notando il volto smarrito dell'altro.
«Sembra che tu stia parlando ad un bambino di cinque anni se lo chiami così»
«Oh, zitto Seonghwa, stavo parlando a San»

Scuotendo il capo rispose: «Si, tutto.. Bene».
Mentiva, eccome se mentiva.

Quando le sue pupille incontrarono quelle del moro, il suo respiro si fermò per un tempo che gli parve interminabile: trasalì all'incrociare dei loro occhi e non sapeva se le sensazioni provate fossero negative o positive. Perdersi nell'altro era qualcosa che non aveva mai provato prima, non era possibile dare un nome a quel momento.
I suoi occhi erano incollati ai suoi e lui, nel mentre, era seduto immobile nella parte opposta della mensa. Parevano quasi incatenati, chi smette di guardare: perde.

A distrarli, ci fu solamente la pedante ragazza, Isabel, che accortasi della circostanza, strattonò il suo fidanzato per portarlo più stretto a lei. «Sicuro di stare bene, amore?» chiese insistente, mentre con la mano accarezzava il suo volto.

𝐅𝐎𝐑𝐒𝐘𝐓𝐇𝐈𝐀 ; woosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora