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FORSYTHIA 개나리
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。ﾟ☆. 𝑷𝑬𝑵𝑺𝑰𝑬𝑹𝑰 𝑺𝑷𝑨𝑹𝑺𝑰 ! ₊˚.༄ ━━━༻✰༺━━━
Ringraziamenti un po' sparsi e pensieri scritti di getto durante il corso della storia e non. Mi sono un po' dilungata, ci sono tre parti: i miei pensieri a caso qua sotto, i ringraziamenti generali per voi (leggeteli che fa sempre bene sentirsi amati) e i ringraziamenti per i miei amici.
Grazie se siete arrivati ai ringraziamenti. Voglio bene ad ognuno di voi. Vi devo tutta questa storia. Forsythia sarà sempre vostra e potrete tornare ogni volta che ne sentirete il bisogno.
Non so nemmeno come chiamarla, questa sensazione. Un po' di vuoto, un po' di malinconia, un po' di tristezza. Non c'è una sola parola per racchiudere il mio stato d'animo, ma posso dire che è piuttosto brutto quando capisci che la tua storia sta giungendo al termine. Scrivo le conclusioni, tiro la somma di quello che è successo negli ultimi mesi e ancora la storia non è finita mentre lo faccio, ci sono ancora capitoli da scrivere e altri da pubblicare ma hai la consapevolezza della fine.
Sono le 00:44 del 28 luglio e ho terminato il trentacinquesimo capitolo di Forsythia e, non appena ho salvato la bozza, ho capito che stava finendo. Insomma, tutto. La mia storia, la nostra. Ho chiuso wattpad e ho sorriso. Non so se voglio davvero che finisca, in realtà.
È una delle sensazioni più brutte, quella di concludere una storia in cui hai messo tutta te stessa, un po' come ho fatto io qua. Ci ho messo la mia quotidianità, i miei problemi, ci ho messo un po' dei miei amici e alcune volte ho proprio immaginato quello che loro avrebbero fatto in una determinata situazione. Ci ho messo le mie persone. C'è tutto di me, tanto passato, tanto presente, tanto coraggio e soprattutto tante paure, dalla paura di stare bene, alla paura di stare male. Forse è per questo che non voglio darle una conclusione, perché oltre che una storia, è stata un diario e un posto in cui rifugiarmi. Si, un posto in cui rifugiarmi ogni volta che dovevo scappare dalla realtà e dalle paranoie, questo è stato. Venivo qua, aprivo le bozze e scrivevo, riversavo il mio stato d'animo sulla tastiera del telefono e tramutavo le mie emozioni in parole. Parole, parole, parole.
