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𝗇𝗈𝗇 𝖼'𝗁𝗈 𝗇𝖾𝖺𝗇𝖼𝗁𝖾 𝗏𝗈𝗀𝗅𝗂𝖺 𝖽𝗂 𝗉𝖾𝗇𝗌𝖺𝗋𝖾 𝗈 𝗋𝖾𝗌𝗉𝗂𝗋𝖺𝗋𝖾.
«Ora puoi eliminare 'baciare una ragazza' dalla lista» ridacchiò Emma, quando Isabel tutta rossa in viso si staccò dalle sue labbra. La osservava mentre spuntava sul foglio quella frase e pensò di volere di più, di volerla baciare ancora. Così, seria, disse: «Fallo di nuovo».
La bionda alzò lo sguardo scontrandosi con le sue iridi ambrate e pensò a quanto cazzo fosse perfetta quella ragazza. Almeno, per lei era così. Il suo naso, i suoi capelli, il suo viso, il suo corpo e le sue labbra, non c'era una singola cosa che avrebbe cambiato o che non avrebbe desiderato guardare, toccare, baciare.
Emma sorrise scuotendole una mano davanti agli occhi quando ella rimase imbambolata, «Ti faccio questo effetto?» chiese a bassa voce, avanzando con i palmi delle mani sul materasso per avvicinarsi nuovamente alle sue labbra; «Sei incantata?» le sussurrò poi all'orecchio, lasciandole un paio di umidi baci sulla guancia e sull'angolo della bocca. Isabel deglutì sospirando, prese il suo viso tra le mani e annullò la distanza che le separava.
«Non ti facevo così coraggiosa, sai?» la prese in giro la minore, gettando a terra tutto ciò che era sul letto e sdraiandosi sopra di lei, continuando il bacio iniziato qualche secondo prima. I loro fiati diventavano sempre più corti e le loro lingue smettevano di contorcersi di tanto in tanto solo per riprendere il respiro; Isabel sentiva dentro di sé quel fuoco, quella fiamma di eccitazione ad ogni tocco di Emma, ad ogni sua carezza e ad ogni volta che le sue dita sfioravano la sua pelle sotto i vestiti.
Affondò la testa nel cuscino quando i denti di Emma morsero sensualmente il suo collo e poi si spostarono sulla clavicola, «Questa è inutile» disse riferendosi alla maglia che, sotto in sorrisetto ammiccante, venne gettata a terra. Le lasciò struggenti baci sulla mascella, sul petto, sul ventre e sui fianchi; con le dita sfiorava il suo seno coperto dal reggiseno nero e i suoi occhi erano incatenati a quelli di Isabel che, a volte, socchiudeva estasiata.
«P..Perchè ti sei fermata?» chiese proprio la bionda quando l'altra si bloccò improvvisamente. «Dammi un appuntamento» fece Emma risalendo e avvicinandosi alle sue labbra, «Dammi un appuntamento» sussurrò ancora. «Cioè?» domandò Isa confusa, allungandosi leggermente per baciarla.