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𝗅𝖾 𝗉𝖺𝗋𝗈𝗅𝖾 𝗆𝗂 𝗌𝗉𝖺𝗏𝖾𝗇𝗍𝖺𝗇𝗈.
UNA SETTIMANA DOPO
«Comunque oggi avremmo dovuto studiare letteratura, non so se te lo ricordi» disse Yeosang ridacchiando e lanciando un pop-corn a Wooyoung che lo prese al volo tra le labbra. «La verifica è lunedì, no?» rispose lui intento a masticare, l'amico annuì, «E allora! Ci pensiamo domani, questi sono problemi di noi del futuro» dichiarò contento.
Ormai lo sapevano, ogni volta che decidevano di studiare insieme, non studiavano mai. Erano procrastinatori seriali, nulla da aggiungere. Stavano per ore seduti sul divano a mangiare e chiacchierare delle cose più stupide e, poi, avevano pure il coraggio di stupirsi quando si ritrovavano a dover fare tutto la sera prima del compito.
«Come ti trovi con Seonghwa?» domandò Woo, mentre si alzava per pulire i loro rifiuti. «Bene, è apposto, credo.» «Quante parole, mamma mia!» «Che devo dirti.. Sto ancora imparando a conoscerlo, ci siamo visti solo un paio di volte..» rispose alzando le spalle.
«Sicuramente andate più d'accordo di me e San, non che ci voglia molto.» «Tu nemmeno ci provi a sopportarlo» rise. «No! Guarda che io mi impegno! E comunque stavamo parlando di Hwa!» «Beh.. È un ragazzo simpatico, gentile.. Poi si vede che ci tiene a te» fece abbassando leggermente lo sguardo.
«Che c'è? Sei geloso?» fece il moro tirandogli una spallata e sghignazzando. «Io? Geloso? Pff.. Smettila» «Ooh! Si! Sei geloso!» «No! È solo che.. È ricomparso nella tua vita dopo che non vi vedevate da tanto..» Wooyoung rise, «Guarda che è nella mia vita da quando ho due mesi.. Non è colpa sua» «Sarà... E comunque io non sono geloso!» «No, no. Assolutamente non lo sei» replicò prendendolo in giro.
Rimasero a parlare del ragazzo con i capelli grigi ancora per molto e, quando si accorsero di essere in ritardo, sistemarono in fretta tutto il loro disordine, cambiandosi poi a velocità lampo per uscire. «È Emma» disse Yeosang guardando il telefono che squillava, «Dille che arriviamo» rispose l'altro, mentre si allacciava le scarpe.
Chiusero la porta e, quasi cadendo, scesero le scale saltando tre gradini ogni volta. «Aspetta..» sussurrò Woo, afferrando il braccio dell'altro che stava già per salire in auto, «Mh?», «Il mio migliore amico sarai sempre tu, ricordatelo.» annunciò serio - stranamente.