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𝗌𝖾 𝖼𝗁𝗂𝗎𝖽𝗈 𝗀𝗅𝗂 𝗈𝖼𝖼𝗁𝗂 𝗏𝗈𝗋𝗋𝖾𝗂 𝖼𝗋𝗈𝗅𝗅𝖺𝗋𝗍𝗂 𝖺𝖽𝖽𝗈𝗌𝗌𝗈.
Mancava un giorno al loro mesiversario e, San, ancora non sapeva cosa passasse per la testa di Wooyoung. Nella loro relazione, al momento, non c'era comunicazione e quell'inutile tensione non faceva bene a nessuno dei due. Entrambi si alzavano al mattino con una sensazione di ansia nello stomaco, un'angoscia che pareva divorarli sino alle viscere, un'oppressione tutt'altro che piacevole che li costringeva a vivere con un peso sullo sterno.
Al termine delle lezioni, come se nulla fosse successo tra i due, il maggiore aspettava impaziente il suo ragazzo che, però, sembrava non degnarlo nemmeno di uno sguardo. Quando Woo lasciò l'istituto e trovò davanti al cancello l'altro, avvertì un vuoto nel petto e cercò di ignorarlo, pur sapendo che, in questo modo, l'avrebbe ferito a morte. Sospirò fissando la punta delle sue scarpe bianche e continuando a camminare sul marciapiede.
«Wooyoung?» chiamò San, visibilmente scosso da quell'atteggiamento. Era poggiato sulla sua auto luccicante e, nell'esatto momento in cui lo vide passare senza notarlo, ci salì a bordo e accese il motore, con l'intento di seguirlo.
«Wooyoung, possiamo parlare?» continuò con il finestrino abbassato, a pochi passi da lui. «Puoi fermare la musica, per favore?» proseguì con tono quasi supplichevole. Il moro, che la musica nemmeno l'aveva fatta partire dal suo cellulare, tolse un'auricolare e si fermò a fissarlo. «Si?»
«Possiamo parlare?» «Di che cosa?» «Di noi, cazzo» «Scusami San, non ho molta voglia» «Wooyoung... Ti prego» «Lasciami stare»
Dopo la bomba che aveva appena sganciato, Wooyoung continuò la sua camminata mentre l'altro rimase spiazzato. «Puoi salire in auto?» domandò raggiungendolo non appena si fu ripreso. «Sono di fretta» sbottò l'altro. «Che devi fare?» «Le mie cose» San sbuffò cercando di non perdere il poco controllo che gli era ancora rimasto in corpo. Non voleva perdere quel ragazzo e sapeva benissimo che, se fosse esploso in quel momento, sarebbe andata a finire nel peggiore dei modi possibili.
«Wooyoung, te lo chiedo per favore, sali in auto che ho bisogno di parlare con te.» Non dando alcuna risposta, il minore proseguì sulla sua strada mentre il corvino, a pochi metti da lui, lo seguiva a passo d'uomo. «Hai intenzione di pedinarmi fino a casa, San?» ringhiò Woo, bloccandosi. «Ho intenzione di seguirti fino a quando non salirai in auto e mi tratterai meglio» replicò l'altro a tono.