Capitolo 21

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MIKU'S POV

Il dolore continuava a non fermarsi ed era sempre più terribile, volevo che finisse. I passi si avvicinavano, ma non avevo la forza per girarmi. Sentii qualcuno chinarsi su di me e stringermi con gentilezza.
"Allora eri davvero tu... mi dispiace non me n'ero accorto. Ti ho cercata per tutto questo tempo, ed ora eccoti. So che stai soffrendo, ma tranquilla ti porterò in un posto sicuro e dove starai bene."
Mi prese in braccio e riuscii a vedere il suo volto, era il ragazzo che mi aveva invitata a ballare.
"C-chi sei?" chiesi con voce rotta.
"Probabilmente non ti ricordi, ma ti conosco da quando eri piccola. Mi chiamo Takeshi."
Quella fu l'ultima cosa che sentii perchè poi posò una mano sul mio viso e persi i sensi.

TAKESHI'S POV

Dopo aver addormentato Miku mi allontanai da quella scuola orrenda e mi diressi verso un posto sicuro. Ancora non riuscivo a credere che lei fosse lì dopo tutto questo tempo, l'avevo cercata per molti anni e mai trovata; nè lei nè sua sorella. Come tutti pensai che fosse morta e che il piano di fuga di Fumiko non fosse riuscito, visto che anche di lei se ne erano perse le tracce. Però ora era tutto diverso, era qui e stava bene. Non riuscii a non sorridere, dopo dieci anni eravamo cresciuti entrambi, ma non l'avevo mai dimenticata. Ora però con la Luna di Sangue si stava risvegliando, non l'avevo messo in conto e non sapevo bene cosa fare.

La porterò a casa sua, così potrà vedere tutti.

Era il pensiero che mi parve più ovvio, dopotutto lei era parte della nostra famiglia. Attraversai il paese e dopo un po' di tempo arrivai a una grossa villa nascoscosta da un fitto bosco, ora coperto di neve. Miku non aveva mosso un muscolo, segno che era ancora svenuta, tenendola stretta mi avvicinai alla casa. Era molto grande, simile a quelle dei vampiri nobili, ma in alcuni punti era stata ricostruita. La porta era aperta ed entrai senza problemi, sperando che gli altri non fossero ancora rientrati. A quanto pare le mie preghiere furono esaudite, o così pensai, finchè non vidi Nami scendere la scale che portavano al piano di sopra di corsa.
"Takeshi eccoti finalmente! Sei stato via un sacco, ero preoccupata. Ma che è successo? Chi è lei?"
"Nami, grazie al cielo sei tu! Gli altri non ci sono?"
"Non tutti, Kuma ha organizzato un gruppo per andare a cercarti e Yuri e Koichi sono andati con lui, invece Haru è di sopra. Sia io che lui siamo rimasti qui, casomai fossi tornato."
Ero contento che fosse rimasta Nami e non Yuri. Avevano entrambe la stessa età, ma erano completamente opposte: Nami era dolce e gentile, mentre Yuri era scontrosa e impulsiva.
"Comunque chi è la ragazza che hai portato? Non avrai intenzione di mangiarla spero!"
Io feci una smorfia, anche se Nami era sarcastica.
"Sai che non facciamo più queste cose. Ora spostati devo portarla di sopra."
"Sarebbe meglio se prima ci spiegassi, Takeshi."
La voce fredda di Haru mi interruppe. Ci fissava da sopra le scale, con il sospetto dipinto nei suoi occhi verdi.
Haru, a differenza del suo nome che significava 'primavera', era sempre sospettoso e non parlava molto.
"Vi spiegherò più tardi ragazzi, ora..."
"Dai Takeshi, prima scompari per giorni e ora ti ripresenti qui con una ragazza. Che cosa sei andato a fare?" insistette Haru avvicinandosi.
Nami gli mise una mano sulla spalla, lanciandogli uno sguardo severo.
"Sono sicura che c'è una spiegazione e che ce la dirà al momento opportuno, vero?"
Annuii e mi avviai al piano di sopra, sentendo Haru che brontolava.
L'interno della casa era ampio e sontuoso, come una villa d'epoca e c'era spazio a sufficienza per tutti noi. Entrai nella mia camera e adagiai Miku sul letto, di lì a poco si sarebbe svegliata e prima dovevo spiegare tutto agli altri. Sospirai e scesi di sotto.
Haru era seduto sul divano mentre Nami aveva portato qualcosa da mangiare dalla cucina.
"Eccoti qui! Sarai affamato, qui c'è qualche avanzo della cena."
"Grazie."
Mi sedetti e presi un piatto con della carne e delle verdure, sotto lo sguardo truce di Haru.
"Perchè indossi quei vestiti? Non sono di quella scuola di vampiri?" il disgusto nella sua voce era evidente.
"Smettila Haru! Adesso ci spiegherà tutto, vero?"
Deglutii e mi voltai verso di loro.
"Scusate se sono andato via all'improvviso, ma avevo una buona ragione."
"Farai meglio ad averla, quando tornerà Kuma ti striglierà per bene!"
"È la verità, Haru. Sono andato nel paesino vicino alla Cross Accademy e mentre giravo mi è sembrato di vedere...Miku."
"Smettila Takeshi! Sono passati dieci anni, è morta! Come tutti gli altri, del resto!"
La voce di Haru s'incrinò per un attimo, sicuramente il ricordo non gli faceva piacere. Al tempo eravamo solo bambini, ma quasi tutti i nostri genitori persero la vita quel giorno.
Nami rimase in silenzio, aspettando che continuassi, ma aveva lo sguardo basso.
"Pensavo che fosse solo qualcuno che le somigliava, ma mi sembrava davvero lei e perciò l'ho seguita ed è entrata nel collegio. Avevo una strana sensazione e così mi sono infiltrato come studente della Night Class per il Ballo del Solstizio e l'ho incontrata di nuovo, abbiamo ballato e lei mi ha detto di chiamarsi Miku e che oltretutto aveva anche una sorella gemella di nome Akane. Non volevo crederci, ma quando ho visto che stava reagendo alla Luna di Sangue non ho avuto più dubbi, così l'ho portata qui."
Il silenzio calò nel salotto. Sia Haru che Nami erano immobili, finchè lei non ruppe il silenzio.
"Quindi... hai trovato la figlia di Kenshin? E la sorella?"
"Non lo so, era sparita."
Volevo dire altro, quando all'improvviso la porta si spalancò con un calcio ed entrò Yuri, arrabbiata come sempre. Dietro di lei Kuma e Koichi la guardavano esasperati.
"TU!!"
Yuri mi guardò con occhi di fuoco strillando:"Si può sapere che ti è venuto in mente?! Te ne sei andato all'improvviso e siamo dovuti venire a cercarti! Ma cosa ti è saltato in testa?!"
"Yuri basta così. Sono sicuro che avrà avuto i suoi buoni motivi."
Kuma la interruppe con voce autoritaria e lei si zittì.
"Vi ha detto qualcosa?" disse rivolgendosi a Nami e Haru.
Lui rimase in silenzio, ma lei parlò.
"Sì. Lui... ha..."
"Cos'è questo odore?"
Koichi, che aveva l'olfatto migliore di tutti, la interruppe e si guardò attorno guardingo. In quel momento lo sentii anch'io e corsi al piano di sopra, seguito da tutti gli altri. Spalancai la porta di camera mia e vidi Miku che mi fissava inquieta con occhi dorati.

Il viaggio di Akane e MikuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora