Capitolo 31

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MIKU'S POV

Dopo la visita alla Cross Academy ieri sera io e Nami eravamo tornate alla villa e, dopo una lunga dormita, scesi nella sala da pranzo dove era apparecchiata la colazione. Avevo faticato ad addormentarmi perchè il pensiero che mia sorella avesse rubato un'arma così pericolosa, mi turbava molto. Non sapevo cosa stesse architettando Akihiko, ma non gli avrei lasciato sfruttare mia sorella. Senza contare che forse non l'aveva neanche mai amata e che fin dall'inizio il suo intento era quello di usarla per le sue mire di potere e la sua stupida vendetta. Mentre pensavo bevvi una tazza di tè, senza curarmi degli sguardi perplessi degli altri. Ieri sera sulla strada del ritorno avevo chiesto a Nami come si sentisse visto che nonostante il suo desiderio era stata attaccata.
"Beh non credo che tutti siano pronti ad accettare un tipo di convivenza, ma comunque il mio desiderio resta lo stesso. Mi piacerebbe frequentare la Cross Academy."
Nonostante il suo sorriso triste sapevo che diceva la verità, ma non ne avevamo più parlato.
Ora era davanti a me tranquilla che stava mangiando un panino, come se non fosse successo niente. La giornata passò tranquillamente e io continuai a pensare ad Akane, sebbene Yuri avesse cercato di distrarmi sfidandomi a una gara di lotta che vinsi.
"Accidenti, ma dove hai imparato?"
"I miei genitori adottivi volevano che imparassi arti marziali, anche Akane è brava..."
Dicendo il suo nome il mio sguardo si perse di nuovo nel vuoto.
"Ehi!"
Yuri agitò la sua mano davanti il mio viso per riscuotermi.
"Uhm, che c'è?"
"Che hai oggi? Continui a guardare il vuoto. È stato il ragazzo che è venuto ieri? Quello con i capelli bianchi."
"No, sto pensando a mia sorella. Comunque il nome del ragazzo è Zero."
"Capisco, sei preoccupata per lei. Però Zero è carino, non credi?"
"Se lo dici tu... non l'ho mai visto in quel modo."
"Beh a me piace! Perchè non me lo presenti?"
"Se vuoi, ma non so se andreste d'accordo. Lui è un vampiro e un cacciatore, non so come veda i lupi."
"Oh... va bene. Ma adesso smettila di pensare ad Akane e facciamo qualcos'altro!"
Mi prese una mano e mi tirò verso la villa, io mi lasciai guidare anche se la mia testa era altrove. Apprezzavo davvero il fatto che Yuri cercasse di farmi sorridere, ma proprio oggi non ci riuscivo, infatti oltre alla preoccupazione per Akane avevo un brutto presentimento. Cercai di ignorare i miei sentimenti per tutta la durata del giorno, anche durante il giro della vecchia casa dei miei genitori, fino a che Yuri non mi mostrò qualcosa.
"Guarda! Non sapevo ci fosse ancora!"
Eravamo in una delle vecchie stanze e tutto era coperto di polvere, le finestre sbarrate e un sacco di oggetti vari erano accatastati in un angolo in modo disordinato. La ragazza era china su qualcosa che aveva trovato e che stringeva in mano, poi me lo porse. Era una foto riquadrata. Una foto della mia famiglia. La presi tremante, temendo rompere il vetro facendola cadere con le mie mani che ormai sembravano paralizzate. Nella foto erano presenti quattro persone, una donna, un uomo e due bambine.

La donna aveva lunghi capelli viola e un viso pallido e affilato, mentre l'uomo aveva la pelle leggermente più scura e i capelli identici ai miei, solo molto corti; le due bambine eravamo chiaramente io e Akane

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La donna aveva lunghi capelli viola e un viso pallido e affilato, mentre l'uomo aveva la pelle leggermente più scura e i capelli identici ai miei, solo molto corti; le due bambine eravamo chiaramente io e Akane. Avevamo un'aria così felice, così spensierata che mi sembrò di guardare due persone diverse. Era davvero un peccato non ricordare niente della nostra vita in questo posto. Mi sfuggì una lacrima e Yuri andò nel panico.
"No no no, non piangere! Mi spiace... non avrei dovuta fartela vedere, in questo momento stai pensando ad Akane e con quello che è successo io... ma adesso la riprendo tranquilla!"
Ma io strinsi il quadretto al petto e sorrisi.
"Non hai niente di cui scusarti, Yuri. Grazie per avermela mostrata, io... davvero non ricordo niente di quando ho vissuto qui. Com'era? Com'erano?"
Lei sorrise rincuorata e si tranquillizzò
"Questa villa era sempre piena, c'erano il nostro branco e anche vampiri della famiglia di tua madre. Io ero solo una bambina piccola, ma ricordo ancora i saloni scintillanti, la musica e le feste che davano spesso. Anche se dovevano tenere segreta la loro relazione, Fumiko amava i grandi eventi mondani. Poi c'eravate voi due, gironzolavate sempre dappertutto, ma eravate due bambine dolcissime."
Sentendo i ricordi di quei giorni perduti, mi dispiacque ancora di più non averne alcun ricordo.
"Posso tenere questa foto?"
"Certo, mettila pure in camera tua se vuoi. Senti io volevo chiederti..."
Vidi che si grattava la testa imbarazzata.
"Dimmi pure."
"Ma quando tu e tua sorella vi riappacificherete, andrete via da questo posto, vero?"
Il suo tono era triste e il suo sguardo basso, però non potevo mentirle, perchè se c'era anche solo la possibilità che nostra madre fosse viva la dovevamo trovare. Eravamo finite qui per un motivo, infatti avevamo scoperto le nostre origini, ora ci toccava trovare ciò che ne restava.
"Mi dispiace tanto Yuri, ma temo proprio di sì. Se nostra madre è viva dobbiamo trovarla e poi... non credo che il nostro posto sia qui... certo siete tutti molto gentili, ma io e Akane abbiamo un compito da portare a termine."
"Capisco. Beh, ti auguro buona fortuna per quando partirai allora."
In quel momento sentimmo la voce di Kuma che ci chiamava al piano di sotto e scendemmo preoccupate.
C'erano tutti quanti radunati nel salone d'ingresso e guardavano il loro leader preoccupati.
"Che succede Kuma?"
"Brutte notizie, non so perché, ma un gruppo consistente di vampiri piuttosto arrabbiati si dirige qui. Haru li ha visti durante un giro di pattuglia, Miku c'è tua sorella tra loro."
Io trasalii, allora Akane stava venendo qui, ma perchè a capo di un gruppo di vampiri? Non vorrà mica...?
"Tra quanto saranno qui?" chiese Koichi preoccupato.
"Qualche minuto, forse uno o due. Ma non capisco cosa vogliano."
"Credo che Miku lo sappia, vero?"
La voce gentile di Nami indovinò come sempre i miei pensieri.
"Credo che... vogliano combattere contro di noi..."
Non finii la frase perchè sentii un trambusto fuori dalla villa ed uscimmo a vedere di cosa si trattava.
Nello spiazzo intorno alla casa c'erano una ventina di vampiri e mi parve di vedere addiritura qualche cacciatore solitario, anche se mi ricordarono più dei mercenari che altro. Di fronte a tutti c'era Akane, vestita per la lotta e con uno sguardo deciso. Sapevamo entrambe il perchè di questo incontro.
"Non deve andare per forza così, Akane. Ti stai sbagliando..."
"Mi dispiace sorellona, ma non sai quello che dici, però tranquilla perchè io ti libererò."
"Liberarmi da cosa?"
"Dal loro incantesimo, Akihiko mi ha detto tutto e tranquilla so che non lo fai per tua volontà. Ma non c'è altro modo."
Quando finì di parlare tutti i vampiri si scagliarono sui lupi alle mie spalle, già trasformati e la battaglia iniziò, con unica testimone la luna che cominciava a brillare pallida nel cielo.

Scusate per l'immagine della famiglia fatta un po' male, ma ho provato a modificarne una perchè assomigliasse ai Sakurai ed è venuta abbastanza brutta credo...
Comunque ora parte il conto alla rovescia, mancano tre capitoli alla fine :)

Il viaggio di Akane e MikuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora