AKANE'S POV
Stringevo il corpo ormai inerme di mia sorella tra le braccia, ma ormai aveva gli occhi chiusi e il suo battito cardiaco era debolissimo. Appena il pugnale l'aveva trafitta l'aura rossa che la circondava stava piano piano svanendo.
"Miku svegliati! Se chiudi gli occhi morirai!"
Continuavo a gridare incurante della battaglia intorno a me, le mie mani erano ancora sporche del suo sangue, sangue che io stessa avevo fatto scorrere. Mi sentivo sporca, mi odiavo, avevo creduto stupidamente ad Akihiko solo per inseguire il mio sogno romantico e Miku stava pagando con la vita. Ma a quanto mi avevano detto non c'era modo per salvare qualcuno dal colpo di quel pugnale. Sentii Zero chinarsi vicino a me con quell'arma maledetta in mano.
"Puoi ancora salvarla. Questo pugnale è magico, chiunque venga ferito perde la vita, ma è una maledizione che si può condividere. Tua sorella sta morendo e perdendo i suoi poteri, se anche tu ti colpisci forse potrai salvarla, senza perdere la vita. Ma non so quali saranno le conseguenze, forse diventerete semplici esseri umani come può darsi che morirete entrambe, ma è l'unica possibilità."
La sua voce tremava leggermente e capii che era preoccupato. Presi in mano la lama ancora insanguinata, le mie mani tremavano, ma il volto sempre più pallido di Miku era ancora impresso nella mia mente. Dovevo essere forte io, per entrambe, per permetterci di andare avanti insieme.
"Realizzeremo il nostro sogno sorella, troveremo nostra madre."
Spinsi la lama affilata verso di me, ferendomi come io avevo fatto con Miku. Il dolore fu terribile e cominciai a tossire sangue, ma estrassi il pugnale e presi la mano fredda di mia sorella, pregando che funzionasse. L'abbracciai piangendo, stringendola a me e accarezzandole i capelli come faceva lei con me da piccola."Miku mi pettini i capelli?"
"Uffa, perchè non lo fai da sola?"
Nonostante il suo viso imbronciato prese in mano la spazzola e si mise dietro di me, spazzolando la mia lunga chioma rosata.
"Tanto alla fine so che lo fai sempre se te lo chiedo!"
"Non approfittarne troppo."
"Posso chiederti una cosa?"
"L'hai appena fatto."
"Oh, te ne chiedo un'altra allora."
"Uhm, come vuoi."
"Perchè ti prendi sempre cura di me? Qualsiasi cosa che faccio e chiedo tu sei sempre lì per aiutarmi, anche quando sbaglio o ti ferisco. Perchè non mi sgridi mai? Perchè non sei mai arrabbiata?"
"Beh perchè sei mia sorella minore, anche se solo di qualche minuto io sono più grande di te e ho il dovere di prendermi cura della mia sorellina. Se ti abbandonassi tutte le volte che sbagli che razza di persona sarei? Il mio compito è starti vicino soprattutto in quei momenti, quando nessuno sarà dalla tua parte, ricorda che io ci sarò."
"Ah, ma allora per te si tratta solo di dovere nei miei confronti?"
"Ovviamente no, come ti vengono certe idee sciocchina? Io ti voglio bene più di chiunque altro, ma questo vuol dire anche che se sbagli non posso restare indifferente. Anzi, il mio compito è riportarti sulla strada giusta e starti accanto. Ho finito!"
Mi sfiorai le trecce che mi aveva fatto e sorrisi, poi mi voltai. Il suo volto era lì come sempre, che mi sorrideva solare.Dopo qualche minuto che mi parve un'eternità, sentii che il respiro di mia sorella diventava più regolare e che cercava di sussurrare qualcosa.
"Miku!"
La spostai quanto bastava per vedere il suo viso stanco e provato che mi sorrideva, lo stesso sorriso che mi aveva sostenuto per sedici anni.
"Sei viva!" esclamai tra le lacrime, ma a un certo punto mi bloccai portandomi le mani al ventre, la mia ferita era ancora lì e continuava a sanguinare. Vidi il suo sguardo inorridire e guardarmi preoccupata mentre mi accasciavo a terra. Stavo morendo, l'avevo capito subito, ma questa era la mia punizione per aver creduto alle bugie di una persona che credevo mi amasse e aver colpito a morte la mia stessa gemella che invece mi aveva sempre difeso. Ma almeno a qualcosa il mio sacrificio era servito, lei era viva e poteva continuare ad andare avanti, ora doveva riposarsi. Chiusi gli occhi contenta, ma sentii una calore benefico lì dove la lama aveva colpito. Sbattei le palpebre più e più volte incredula di quello che stavo vedendo. Miku aveva poggiato le mani insanguinate sulla mia ferita ed era nuovamente circondata dal suo alone rossastro, il viso era sofferente, ma determinato non distoglieva gli occhi dal suo lavoro.
"Cosa stai facendo?! Così morirai! Sei troppo debole per usare la telecinesi, ti ho salvata a malapena!"
Ma lei non disse niente e continuò imperterrita il suo lavoro.
"Smettila, ti prego! Non rendere vano il mio sacrificio! Lasciami morire! Io ti ho quasi ucciso, ho voluto credere a una menzogna e non a te, non ho saputo riconoscere la verità e tu hai quasi pagato con la vita! Lasciami andare!"
Le lacrime scendevano dai miei occhi e mi coprii il volto con un braccio singhiozzando, il peso di quello che avevo fatto era terribile e nonostante questo mia sorella voleva ancora salvarmi.
"S-s..."
La guardai perplessa, cercava di dire qualcosa, lottando contro il dolore e la fatica.
"S-se credi che pos-sa... lasciarti m-morire per uno s-stupido sbaglio... s-sei una stupida A-Akane..."
La fissai incredula e lei mi sorrise di nuovo, il suo viso esprimeva tutta la vita e la forza che erano in lei e il suo desiderio di trasmettermela.
"T-ti ricordi quello c-che ti avevo d-detto?"
Mi tese una mano e io la strinsi.
"Sempre insieme?"
"S-sempre insieme!"
In quel momento successe qualcosa di incredibile, mentre Miku cercava disperatamente di salvarmi il pugnale accanto a noi brillò di una luce scarlatta e si ruppe in mille pezzi. Quando accadde avvertii un calore famigliare circondarmi e vidi che una luce dorata aveva avvolto sia me che mia sorella, a un certo punto prese forma umana e riuscimmo chiaramente a distinguere l'immagine di un uomo che ci sorrideva benevolo. Capimmo entrambe che si trattava di nostro padre e scoppiammo in un pianto silenzioso entrambe, per la prima volta potevamo vederlo. Ci circondò con le sue braccia, le nostre ferite guarirono e mi sentii pervasa da una nuova forza vitale. Ci stringemmo sul suo petto, prima che quello che restava di lui svanisse per sempre in polvere dorata.
Mi ritrovai sola con mia sorella al fianco, dove sapevo che l'avrei sempre trovata.
Mi rialzai completamente in forze, mentre Miku sembrava ancora debole. Zero le si avvicinò sorreggendola e solo allora mi resi conto che ormai la battaglia era pressoché finita.
"Devo fare un'ultima cosa, Zero ti affido mia sorella, trattala bene finchè non arrivo."
"Certo, ma cosa devi fare?"
"Ho ancora un conto in sospeso."
Mi allontanai cercando quella persona tra la la moltitudine di vampiri e lupi e finalmente lo trovai. Akihiko si stava allontanando nella foresta, ferito gravemente cercava di scappare. Raccolsi una pistola dei cacciatori e la nascosi dietro la schiena, poi mi avvicinai a lui.
"Akane! A-allora sei viva!"
Il suo nervosismo era evidente, intuiva dal mio sguardo che avevo scoperto il suo inganno.
"Presto dobbiamo andare via, vogliono uccidermi! Andiamo!"
Mi prese una mano, ma io rimasi immobile e lo guardai freddamente.
"C-cosa fai?"
Puntai la pistola d'argento contro di lui e mi preparai a sparare.
"Vuoi uccidermi?! Perchè? I-io ti amo..."
"Ho scoperto tutto quanto. Mi hai solo usata fino a questo momento per raggiungere i tuoi scopi, affinché uccidessi la mia stessa sorella! Hai sbagliato a giocare con i miei sentimenti. Sappi solo che io ti ho amato davvero."
Il colpo riecheggiò fra le fronde degli alberi, e feci in tempo a vedere l'ultimo sguardo carico d'odio del vampiro prima che la morte lo portasse via. Gettai la pistola e mi voltai, tornando indietro mentre la luce della luna illuminava una lacrima solitaria che segnava la fine della favola a cui avevo creduto.Ragazzi preparatevi per l'ultimo capitolo!!!
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Il viaggio di Akane e Miku
FanfictionAkane e Miku sono sorelle gemelle di sedici anni. Orfane in tenera età, sono state adottate da una coppia che tuttavia non le ama. Sole al mondo, da piccole scoprirono di avere dei poteri speciali, Akane può diventare invisibile e incorporea, Miku p...