tre

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i miei occhi si aprirono di scatto, il cuore martellante. dove sono...? mi guardai intorno, ero nel mio letto avvolta dalle mie calde coperte. cosa...? non avevo il pigiama prima, sbaglio?
feci per alzarmi ma le mie gambe erano bloccate da qualcosa, cercai di scuoterle ma sentii solo uno sferragliamento.
lentamente tolsi la coperta, solo per scoprire che ero incatenata al letto, raggelai, restai a fissare le catene sotto shock.

joe ha cercato di uccidermi

teneva un tipo in cantina

quel tipo ha cercato di uccidermi

in panico, i miei occhi si spostarono sullo specchio sopra la cassettiera, fissando il mio riflesso.
ero esausta, capelli spettinati e schizzi di sangue sul mio viso.
tirai il collo della maglietta rivelando il livido bluastro che ricopriva la mia gola, con una mano tremante lo toccai, faceva molto male.

rumori di passi mi fecero allontanare velocemente la mano dal mio collo e di scatto girai il capo verso la porta, osservandola ad occhi spalancati.
guardai il soffitto e strizzai gli occhi, cercando di calmarmi e magari fingere di star ancora dormendo.
sentii la maniglia abbassarsi e dei passi leggeri avvicinarsi al letto.
rilassati, fai finta di dormire, non essere così tesa...

"so che sei sveglia"

il sussurro quasi demonico mi fece aprire gli occhi semplicemente per vedere quella maschera blu che mi guardava dall'alto.
con una luce migliore di quella della cantina potevo vedere meglio, non aveva nulla di speciale, niente bocca, niente naso, solo dei grandi buchi neri con dentro della stoffa, per nascondere quello che c'era dietro.
c'erano anche delle "lacrime" nere che sgorgavano dai grandi occhi.
non appena lo vidi tirai un urlo che fu interrotto dalla sua mano sopra la mia bocca.
"non c'è bisogno di urlare" disse, la sua voce era neutrale, non era nemmeno tanto profonda e demoniaca, ma mi fece comunque rabbrividire.
"non ti può sentire nessuno, comunque"
avevo il cuore in gola, aveva ragione, la casa era tra le montagne, a miglia da una vera e propria città.
siamo qui soli, solo lui ed io, un mostro e la sua vittima.

sembrava soddisfatto della mia espressione spaventata e si avvicinò solo un po'
"ora tolgo la mano, se urli ti sfondo la trachea, capito?"
con le lacrime ai miei occhi annuii e l'uomo tolse la mano.

"...chi sei?"
sussurrai
"jack. tu agatha giusto?"
spalancai gli occhi e scossi la testa
"come fai a saperlo?"
con un cenno della mano, jack indicò la targhetta sulla porta, certo, che stupida.
"mi ucciderai?"
mi pentii immediatamente della mia stupida domanda e chiusi gli occhi, trattenendo il respiro aspettando la sua risposta.
"se volessi ucciderti saresti già morta, che dici?"
aprii gli occhi e vidi che aveva rimosso le coperte da sopra di me, sussultai non appena iniziò a sbottonare la maglietta del pigiama, fermandosi a metà per farmi vedere le bende attorno al mio addome, tirai un sospiro di sollievo.
"le ferite non erano profonde e non hai perso troppo sangue, è stato semplice medicarti... anche se il livido sul tuo collo potrebbe rimanere per un po' di tempo"

continuai a fissare le bende, jack non disse altro aspettando che finissi di assorbire il tutto.
"...perchè?" domandai finalmente, la mia voce era a malapena percettibile.
con un dito sotto il mio mento fece inclinare la mia testa verso l'alto, ritrovandomi a pochi centimetri dal suo viso.
lentamente, con l'altra mano, sollevò la sua maschera rivelando la metà inferiore della sua faccia, le mie pupille continuavano a dilatarsi.
la sua pelle era grigia, inumana, e la sua bocca? con un ghigno rivelò i suoi denti appuntiti.
il nodo nel mio stomaco sembrava un feto scalciante, a confermare la mia paura che non fosse umano fu il suo sorriso che si allargava sempre di più osservando la mia reazione, soddisfatto, si avvicinò e mi sussurrò nell'orecchio
"perchè penso tu abbia delle risposte alle mie domande"

eyeless jack- non so scrivere<3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora