trentatre

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come temevo, la notte è stata davvero lunga. 

continuavo a girarmi e rigirarmi a causa del caldo, la mia febbre non aiutava e ogni tanto avevo questi terribili crampi.  ad un certo punto mi sono chiesta se fosse il ciclo, ma sapevo che non poteva essere perché l'avevo appena avuto la scorsa settimana.  spiegare perché puzzavo di sangue senza essermi tagliata o ferita è stata una conversazione divertente da avere con il mio rapitore cannibale, specialmente con la minaccia di una moderazione più severa per prevenire ulteriori (presunte) autolesioni. 

comunque, in qualche modo riuscii a dormire qualche ora qua e là, e quando mi svegliai per l'ultima volta mi sono sentita esausta e infelice.  mi alzai intontita, mi sentivo appiccicosa e disgustosa per aver rotolato nel mio sudore tutta la notte e quindi avevo un disperato bisogno di una doccia, spingendomi ad uscire nel corridoio.  "jack," dissi stordita, sbadigliando.  nessuna risposta. alzai la voce.  "jack..." udii un lieve lamento e mi voltai verso la porta accanto alla mia. oh, deve essere a letto ... certo che era a letto, quel ragazzo è dannatamente notturno.

sospirando, tornai nella mia stanza e mi cambiai la maglietta, visto che era tutto quello che potevo fare con questa catena alla gamba, prima di andare in bagno. avrei potuto lavarmi la faccia almeno, giusto?  mi sedetti a leggere finché non ho sentito Jack alzarsi. non appena i suoi passi raggiunsero la porta, l'aprii.  "jack?" era a metà del corridoio quando si fermò, voltandomi le spalle. si era chiaramente appena svegliato, dato che indossava una maglietta nera con pantaloni della tuta grigio scuro e nessuna felpa con cappuccio, consentendo una visione chiara dei suoi capelli castani disordinati.

"sì? agatha?"  borbottò senza voltarsi.

"puoi togliermi la catena così posso farmi la doccia?" non rispose subito. 

"...no."  la sua risposta mi sorprese.

"che cosa? perché no? Sono malata, sudata ed infelice ed ho bisogno di una doccia!"  aggrottai la fronte, la mia voce si era alzata un po' ma lui si è limitato a scuotere la testa.  "non adesso."

"jack-"

"no vuol dire no."  la sua voce aveva una tonalità gelida e demoniaca che mi fece venire i brividi lungo la schiena, facendomi sussultare.  senza dire una parola mi ritirai velocemente in camera e chiusi la porta, saltando sul letto e affondando la faccia nel cuscino mentre tremavo. non per paura, però, ma per rabbia.  una doccia era una richiesta così grande ?!  sono rimasta così per un po' finché alla fine, ho sentito bussare.  "che cosa?"  borbottai sul cuscino.  "ho preparato la colazione ... la lascio fuori dalla porta."  non sarebbe entrato?  di solito entrava dopo aver bussato a meno che non avessi detto di essere nuda.  si sentiva in colpa per avermi sbroccato contro? no, ho deciso. qualcosa in jack era completamente fuori uso oggi.mi alzai e andai alla porta.  "... va tutto bene, puoi entrare ..." "... no, non ora ..." i suoi passi svanirono verso la parte anteriore della casa prima che potessi rispondere, rendendo la mia confusione più profonda. qualcosa era SICURAMENTE successo.  aprendo la porta facendo attenzione, guardai in basso e vidi un'altra ciotola gelida di cereali.  mentre mi chinai per raccoglierla, i lati freddi della ciotola di ceramica mi fecero sorridere, anche se presto svanì mentre guardai in fondo al corridoio.  jack non era più nel mio campo visivo, era probabilmente sul divano visto che la televisione era accesa.

una parte di me voleva lasciar perdere.  jack stava probabilmente avendo una giornata di riposo, probabilmente aveva solo bisogno di tempo da solo.  tutti ne hanno bisogno di tanto in tanto. tuttavia, l'altra parte diceva che c'era qualcosa che non andava e che dovevo scoprirlo.  sì, era il mostro cannibale che mi teneva prigioniera, ma questo era un motivo in più per esserne sicura.  dopotutto, se era DAVVERO di cattivo umore, probabilmente avrei dovuto scoprirlo il prima possibile nel caso avessi bisogno di barricare la mia porta.  feci un respiro profondo, ignorai la ciotola e raggiunsi la fine del corridoio.  un voce bassa risuonò dal divano.  "agatha torna nella tua stanza ... hai bisogno di riposare .."  esitai, ma continuai a camminare, la catena che si trascinava sul pavimento dietro di me. jack parlò nuovo, e più forte, "agatha..." tuttavia, lo ignorai, camminando verso la fine del corridoio. lo stavo davvero facendo? sì. ero stanca di sentirmi dire cosa fare, anche se ero malata."non tornerò indietro" dissi. Incrociando le braccia.

continuando,"oggi ti è successo qualcosa, ti comporti in modo strano da quando sei tornato a casa.  non mi guardi nemmeno!  considerando che mi tieni incatenata ad un letto ventiquattr'ore su ventiquattro, penso che mi devi ALMENO una piccola spiegazione per quello che succede" per molto tempo, jack non rispose, mentre io rimasi ferma, convinta di me stessa. poi ha detto qualcosa.

"qual è la sua password?"  il mio sangue scorreva freddo, i miei occhi si spalancarono. password...?  immediatamente la mia mente stabilì la connessione più ovvia: l'account di joe.  non c'era nient'altro a cui jack potesse riferirsi. eppure, allo stesso tempo, non volevo crederci.  il mio cuore ha iniziato a battere forte e ho deglutito, la gola secca.  "di cosa stai parlando? password? di cosa?"  ho provato a fingere di non sapere niente. 

mentre guardavo jack,  iniziò a spostarsi sul divano in posizione seduta, la parte posteriore della testa ora visibile. tuttavia, non si è voltò verso di me, ha continuato a fissare la TV, tranne che era ora spenta.  "agatha...? cosa nascondi?"  "nulla!" risposi immediatamente, maledicendomi mentalmente per la velocità con cui ho risposto.  a questo punto il cuore mi batteva forte contro il petto. 

lentamente la sua testa si voltò leggermente, e vidi la pelle grigia. 
niente blu: non aveva la sua maschera.  perchè no?  dov'era?  aspetta ... il suo strano comportamento è iniziato la scorsa notte ... l'avrà dimenticata da qualche parte? ma perché l'avrebbe dovuta rimuovere ieri sera?  e come se ne sarebbe dimenticato?  poi la realizzazione mi colpì: e se avesse avuto qualcosa in mente? e se qualcosa lo avesse distratto?

mentre questi pensieri mi attraversavano la mente, parlò ancora una volta, confermando i miei sospetti
"cosa c'è nel suo account?" in quel momento sentii il mio stomaco affondare, il mio cuore si fermò mentre la mia bocca si seccò. jack lo sa, la notizia mi ha colpita come un mattone, ma anche scossa dallo shock un solo pensiero mi ha attraversato la mente: non posso lasciarlo entrare. il mio corpo ha reagito prima della mia mente, girando su se stesso e tornando in camera da letto.potevo sentire jack alzarsi dietro di me anche mentre sbattevo la porta.
barricala. devo barricarla. iniziato a tirare fuori i cassetti dal cassettone, svuotandoli sul pavimento in modo da poterlo spingere davanti alla porta proprio mentre jack cercava di aprirla.

non avevo idea di cosa avrei fatto dopo questo - non potevo tenerlo fuori per sempre - ma dovevo tenerlo fuori adesso. "AGATHA!" gridò, bussando alla porta e provando ad aprirla. "APRI!  ORA!"

ignorandolo, mi precipitai verso il letto, con l'intenzione di prendere il materasso per barricare la porta, quando improvvisamente ... dolore. dolore acuto, lancinante.

mi bloccai a metà passo e caddi, stringendomi il fianco e ansimando per lo shock. non riuscivo nemmeno a emettere un suono, soffrivo così tanto.  la mia vista si offuscò per l'intensità del dolore mentre mi accasciavo sul pavimento, raggomitolandomi in una palla e ansimando. 

faceva male, faceva così male ... inspirando un respiro tremante, riuscii ad aprire la bocca e urlare.  ho urlato più forte di quanto non avessi mai gridato prima, il mio fianco bruciava violentemente e mi sentivo come se stessi per morire.  lacrime di pura agonia scivolarono lungo le mie guance mentre giacevo lì, singhiozzando e cercando di non essere sopraffatto dal dolore.  tutto sembrava girare intorno a me, lasciandomi in un nauseante vuoto di dolore e agonia. 

CRASH! 

i miei occhi si spalancarono quando vidi una macchia nera strisciare attraverso la finestra in frantumi, precipitandosi al mio fianco.  Accovacciato di fronte a me, ho capito che fosse jack, singhiozzai e cercai di allontanarmi, ma mi afferrò per il braccio.  "n-no," balbettai, tremando.  "v-vai via ...! n-non farmi del male!"  stringendo la presa su di me, mi mise una ciocca di capelli i capelli dietro l'orecchio prima di frugare in tasca.  sentii una puntura sul collo e poi ... niente.

eyeless jack- non so scrivere<3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora