quindici

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jack's pov
il sangue fuoriusciva dalla ferita fatta dal bisturi di jack, prendendo tempo ad ascoltare le urla agonizzanti dell'uomo. era passato tempo da quando non si era potuto godere il terrore degli ultimi momenti di vita delle persone che uccideva. le sue vittime infatti dormivano e venivano uccise con un netto taglio al collo dato che era ancora debole dalla prigionia.

questo uomo era la vittima perfetta, era già ferito.
jack stritolò prima le mani e i piedi con un grande masso, poi tagliò i suoi tendini.
era tutto perfetto, si sarebbe preso tutto il tempo, si tolse il guanto sanguinante, l'uomo, ancora vivo, emise un verso da animale in fin di vita alla vista della pelle grigia del ragazzo, i suoi occhi si spalancarono ancora di più.
che bel suono, le sue urla.

jack fece un altro taglio netto e infilò la mano, strappando fuori il rene, l'uomo gridò, le urla migliori erano di quelli che riuscivano a vedere il proprio corpo essere divorato da un mostro grigio.
jack sollevò la maschera, assaporando un grande boccone del rene dell'uomo che stava rivoltando il suo intero stomaco, soffocando nel suo stesso vomito e sangue.
"che schifo" disse jack sorridendo

una volta finito il bagno di sangue, jack era soddisfatto, aveva cibo che gli sarebbe bastato per molto tempo.
con diversi organi nelle sue tasche, soddisfatto di sè stesso, jack camminò verso la radura dove la ragazza di trovava, immaginando la sua espressione appena lo avrebbe visto coperto di sangue.
oh, sarà terrificata, avrà sicuramente sentito le urla di quel tipo, starà piangendo.

"agathaaa" ghignando sotto la maschera
"sono torna-"
il tono della voce diminuì quando vide i fantocci a terra, senza traccia di agatha.
era sorpreso, tanto che non reagì subito, era fermo in shock.
con la rabbia che gli ribolliva dentro iniziò ad urlare il nome della ragazza.

agatha's pov

le grida agonizzanti di quello che sembrava un uomo risuonavano nell'aria, era probabilmente jack che aveva da fare con una vittima.
non provai a scappare, volevo restare dalla sua parte, quindi, ignorando le urla, ripresi a cucire i fantocci.
nel tentativo di prendere un pezzo di stoffa per coprire il taglio di un altro fantoccio, una corrente d'aria lo fece volare via, mi alzai cercando di afferrarlo, sembravo un'idiota.

"finalmente!"
con il pezzo di stoffa in mano, imprecai al vento, stavo impazzendo? probabilmente.

"AGATHA."
mi girai lentamente, la voce arrabbiata mi riportò nel mondo reale.
non feci in tempo a dire nulla, la mia schiena era schiacciata contro l'albero più vicino e jack spingeva le mani sulle mie spalle.
l'aria uscì dai miei polmoni con il forte impatto, il dolore colpì la mia schiena.
nonostante fossi confusa dall'improvviso attacco, notai vari schizzi di sangue sulla sua maschera e sui vestiti, fui presso scossa da conati di vomito che rimandai giù deglutendo.

"cosa stai facendo?" disse quasi ringhiando, potevo immaginarlo stringere i denti sotto quella maschera.
magari con pezzi di carne penzolanti dai denti.
a questo punto, l'unico motivo per cui non ero con le ginocchia a terra era per la presa di jack, che si era spostata al mio collo.
cercando di prendere più aria possibile, sperando che allentasse la presa.
"ti ho detto di non muoverti, stavi cercando di scappare?"

"n-no" sussurrai scuotendo leggermente la testa, ma la sua presa era sempre più forte.
"allora perchè te ne sei andata? cosa stai facendo qui agatha? rispondi!"
cercai di rispondere, dirgli che stavo semplicemente inseguendo uno stupido pezzo di stoffa, ma non riuscivo.
la stretta era troppo forte, impedendo il passaggio dell'aria.
era furioso, probabilmente non mi avrebbe creduta, stava passando troppo tempo.
jack non rilasciò la sua presa, sembrava solo stringerla, le sue parole diventavano ovattate, un suono identificabile, la mia vista diventava scura.

a quel punto, qualcosa dentro di me si accese.
l'istinto si manifestò e il mio corpo iniziò a muoversi per conto proprio, la mia testa spinse la sua, facendogli portare la mano sulla maschera, allentando la presa sul mio collo.
respirando affannosamente, lo colpì col ginocchio proprio nelle palle😻.
mostro o no, l'anatomia era quella di un'uomo, condividendo le stesse debolezze.
cadde a terra sulle sue ginocchia, stringendo la parte ferita.

finalmente libera dalla sua presa, tossii e caddi a terra, affamata d'ossigeno.
in ogni caso, non potevo fermarmi ora.
non sarebbe rimasto a terra per molto, con un'ultimo sforzo e con l'aiuto dell'adrenalina in corpo, mi alzai e presi un grande masso da terra, avvicinandomi a jack e colpendolo in testa.

eyeless jack- non so scrivere<3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora