trentanove

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il vapore saliva dalla pentola mentre mescolavo lo stufato, spegnendo il fornello e andando a prendere una ciotola dagli armadietti. 
jack sedeva sul divano a guardare la TV, anche se potevo vedere la sua testa leggermente girata per guardarmi in silenzio mentre sollevavo la pentola per versare lo stufato nella fredda ciotola di ceramica blu.  era divertente come mi fossi abituata al suo costante sguardo così velocemente;  quando sono arrivata qui per la prima volta probabilmente sarei andata fuori di testa a quest'ora.  ora ero in grado di ignorarlo facilmente...  il più delle volte almeno.

"...uh, jack, puoi per favore fare un passo indietro così posso muovermi?"  gli lanciai uno sguardo stava dietro di me, schiacciandomi involontariamente in un angolo della cucina.  mi guardò per un momento e fece un passo indietro, permettendomi di allontanarmi con la ciotola fumante.
mi avvicinai lentamente al tavolo per non rovesciarne il contenuto, posando con cura la ciotola. mentre mi muovevo per sedermi, jack tirò fuori bruscamente la sedia per me. lo guardai confusa ma mi sedetti lo stesso.

era trascorsa circa una settimana dall'operazione.  da quando era tornato a casa, jack mi era stato più vicino che mai.  stava vicino a me quasi sempre, mi guardava sempre.  tuttavia, non era inquietante.  se lo fosse, mi avrebbe messo la catena alla caviglia, ma non l'ha fatto.  mi lasciò vagare liberamente, dicendo che ero troppo debole per cercare di scappare anche se apparentemente mi stavo riprendendo "eccezionalmente veloce" grazie alla dieta liquida.  onestamente, penso che stesse sottovalutando le mie forze dopo l'intervento, ma non mi lamentai.

il mio obiettivo era aumentare la sua fiducia in modo che non si sentisse in dovere di dover usare di nuovo la catena. non avevo davvero alcuna intenzione di scappare - avevo capito che non avevo nessun altro posto dove tornare quando l'ho colpito con un sasso - e ora che era un fatto indiscutibile che non avrebbe mai cercato di uccidermi,  avevo ancora meno motivi di andarmene.  la nostra relazione era migliore che mai.  stare qui è la scelta migliore da fare. 

allo stesso tempo, però, mi sembrava di camminare su uno specchio mentre cercavo di evitare l'argomento dell'account di joe. un fatto: jack è una persona incredibilmente curiosa. non l'aveva detto, ma era abbastanza ovvio, specialmente quando usavo il pc.  ogni volta che lo aprivo, appariva all'improvviso dietro di me e osservava attentamente.  grazie a ciò, non ho potuto eliminare l'account o le foto come avrei voluto. 

ogni giorno cercava di indovinare la password finché non veniva bloccato, a quel punto mi tormentava per dirglielo, ma io rifiutavo sempre e lui lasciava perdere l'argomento.  tuttavia, sapevo che era solo questione di tempo prima che lo capisse o me lo costringesse a rivelare.  più tempo passava, più questo segreto diventava pericoloso.  avevo visto cose del passato di jack che non avrei dovuto, ricordi che avrebbe preferito dimenticare.  se jack avesse scoperto quello che avevo visto, non avrei idea di quale sarebbe la sua reazione, di cosa mi avrebbe fatto. tutto quello che sapevo era che non volevo rischiare la sua ira.

scacciai tutto questo dalla mia mente mentre mangiavo, ignorando jack mentre mi fissava.  o comunque ci provai.  onestamente, speravo che il forte profumo di stufato lo allontanasse dal momento che sembrava odiare l'odore del cibo normale.  "perchè mi stai guardando così da vicino?"  chiesi, alzando un sopracciglio, e lui scrollò le spalle. 

"nessun motivo. sono solo felice che tu sia tornata."  lo guardai sorpresa, ricordando come si era comportato quando era ubriaco, implorando e supplicando di non odiarlo. 

"...ti sono davvero mancata, eh?"  chiesi a bassa voce, portandomi alla bocca un cucchiaio di stufato e soffiando delicatamente sulla superficie per raffreddarlo.  jack, nel frattempo, si è limitato a scrollare le spalle. 

"certo che mi sei mancata, sei una buona coinquilina ." sorrisi leggermente alla sua risposta, deglutendo così che potessi rispondere.

"oh sì? cosa ti piace di me?"  questo lo fece fermare, inclinando la testa pensieroso.  con mia sorpresa, si alzò lentamente e si avvicinò, fermandosi dietro di me. a quanto pareva, l'aroma dello stufato continuava a non infastidirlo.  sollevò leggermente la maschera mentre si chinò in avanti, annusandomi i capelli mentre il mio corpo si congelò. 

"...beh, per esempio, i tuoi capelli hanno un buon profumo," commentò, inalando il profumo e guardandomi con un piccolo sorrisetto.

"non è una buona ragione," risposi, e il suo sorrisetto crebbe leggermente.

"oh, perchè no?"

"perchè è solo shampoo. potresti usarlo anche tu."  a questo punto abbassai la testa e sollecai la ciotola dello stufato, permettendogli di annusarlo bene.  all'odore indietreggiò, ritirandosi giù rapidamente la maschera sul naso.  "maleducata"
"anche annusarmi i capelli mentre mangio lo è" ribattei e lui sbuffò. 
sorridendo vittoriosamente, ripresi a mangiare mentre jack incrociò le braccia. 

"comunque, lo shampoo non ha lo stesso odore quando lo uso io. lo preferisco sulla tua testa, mescolato al tuo profumo naturale."  mi sono quasi soffocata quando lo disse. quello sì era sia uno dei complimenti più inquietanti che uno dei più lusinghieri che avessi mai ricevuto.  mi voltai per fissarlo, asciugandomi lo stufato che mi era gocciolato sul mento. 

"...che cosa?"

"hai un buon profumo," disse, scrollando le spalle.  "di solito non annuso le mie vittime, ma hai un odore ... buono. bello."

"...va bene allora."  mi voltai di nuovo lentamente in avanti e ripresi a mangiare.  jack rimase dietro di me, avvicinandosi.  "... uh, sei nel mio spazio personale."

"lo so." rimase al suo posto. 

"...allora levati?"

"no."  come per sottolineare il suo disinteresse si è spostato ancora più vicino a me, facendomi accigliare.  "... levati o ti butto la ciotola in faccia," lo minacciai, e a questo punto lui indietreggiò con le mani alzate in finta resa.

"va bene, va bene, mi levo. ma devo accarezzarti mentre guardo la TV sul divano."  sospirai, sapendo che le negoziazioni erano finire.  le carezze erano sempre non negoziabili quando si trattava di jack.  ultimamente, però, mi sembravano quasi ... carine.  potevo capire perché agli animali piaceva così tanto.  non è stata una grande perdita per me.

"bene" mormorai, riprendendo a mangiare a un ritmo più lento.  potevo praticamente percepire il suo sorrisetto mentre si metteva dietro di me e mi accarezzava lentamente la testa. 

"bravo animaletto" ridacchiò, facendomi sospirare. 

"non chiamarmi così .."

"ma tu SEI il mio animale domestico. se non lo sei, cosa sei, allora?"  disse inclinando la testa verso di me con curiosità.  una tua amica, pensai quasi subito, ma non l'ho detto ad alta voce.  jack non era come le persone "normali".  non ero nemmeno sicura che capisse il concetto di amici normali.  sì, ha detto che ne aveva un po', ma dal modo in cui ne parlava, era più un accordo reciproco per non uccidersi a vicenda o intralciarsi a vicenda.  in quanto tale, ero un po' riluttante a pronunciare la parola "amico" ad alta voce.

"... non lo so," dissi invece, scrollando le spalle, e sentii di nuovo il suo sorrisetto. 

mi accarezzò la testa con un sorrisetto.  "bravo animale," ridacchiò e tornò sul divano.  sospirai mentre ripresi a mangiare in silenzio.  sì, adesso tutto era tornato alla normalità. vorrei solo sapere per quanto tempo sarebbe durato.

eyeless jack- non so scrivere<3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora