ventisei

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"LEVATI"
gridai mentre mi schiantai a terra, bloccata da jack e dalla catena che più di così non si poteva tirare.
afferrandomi per i polsi li schiacciò violentemente a terra sopra la mia testa.

"smettila di sforzarti" esclamò, mettendo più peso sopra il mio corpo, continuando con una mano a tenere fermi i miei polsi e usando l'altra per raggiungere il nastro adesivo nella sua tasca.

strappando un grosso pezzo con i denti, lo usò per legare insieme le mie mani, poi, strappandone un altro, lo mise sulla mia bocca.
appena il suo peso scomparì da sopra di me, mi alzai cercando di correre, solo per inciampare e sentire la sua risata.
a quel punto stavo tremando, con paura, terrore, rabbia...
cercai di togliere lo scotch  ma non ci riuscii, jack era indifferente di fronte ai miei tentativi.
le lacrime oscurarono la mia vista mentre lo fissavo, sapeva quanto fossi vulnerabile ed indifesa.
mi guardava dall'alto, la mia schiena appoggiata al muro.
si accovacciò strisciando le sue braccia tra le mie ginocchia e dietro la mia schiena, facendo attenzione a tirarmi su da terra.

mi riportò in camera buttandomi bruscamente sul letto, mi alzai immediatamente sedendomi.
era una mia impressione o sembrava più alto? o era perchè era totalmente sottomessa a lui?  (a.n// NON LO FACCIO APPOSTA GIURO GIURO)

jack's pov

"cosa fare... cosa fare..."
jack passeggiava per la camera pensando, agatha seguiva i suoi movimenti, non che potesse fare altro. i suoi occhi erano pieni di rabbia e pietà, ma anche di ansia e paura. era probabilmente l'unica cosa che il quel momento stava fermando jack dall'ucciderla.

il sangue gli ribolliva dentro. quando lo chiuse dentro la sua stanza, furia e tradimento erano l'unica cosa che aveva in testa. dopo che era riuscito a scappare, il suo unico pensiero era squarciarla, ma non poteva farlo. non poteva, anche se... poteva. non c'era assolutamente nulla che gli impediva di aprirle l'intestino con il bisturi, tranne quella voce dentro la sua testa che ripeteva di non ferirla, e quel disperato bisogno di non rimanere da solo.
doveva pensare.
ma doveva ancora punirla.

"chiudermi nella tua stanza è stata una brutta mossa" disse ancora camminando "devo punirti ma come..."

"legarmi con lo scotch non è abbastanza?" rispose, con questo jack prese il suo bisturi avvicinandosi al suo collo.
"non proprio, e poi... vedo che sei riuscita a togliertelo, almeno dalla bocca, male..."
il suo corpo diventò teso, jack rimosse il bisturi dal collo, strisciandolo fino al suo stomaco.
"opzione uno. ti tolgo l'appendice..."  il suo stomaco tremava sotto la piccola lama
"n-no..." sussurrò, lui rise.
"hey hey, è l'opzione uno," rimosse il bisturi.
"opzione due... mh... vediamo"
un sorriso diabolico apparve sul suo viso quando un'idea gli venne in mente.
"ma certo! ti lascio una notte in mezzo al bosco"

"cosa?" i suoi occhi spalancati.
"jack sei pazzo? magari ci sono orsi là fuori!"
"nono, non orsi" la guardò con un sorriso rassicurante
"solo il rake"
"...il rake?" pensandoci sopra, deglutii "non so cosa sia ma sembra peggio di un orso"
si avvicinò a lei, dando un colpetto sul suo capo.
"oh lo è" il suo ghigno aumentava come aumentava l'espressione di schock di agatha.
"non ti preoccupare, sarà fino al tramonto, due o tre ore... forse un po' più, non ho proprio un orologio, magari anche quattro o cinque"
con il viso sempre più pallido, agatha cercò di indietreggiare ma jack la riprese su.

"jack, smettila! non è divertente lasciami andare"
disse agitandosi tra le sue braccia mentre la portava verso la sala.
"cos'ho detto prima? non ti sforzare a liberarti" disse stringendola.

"jack non vedi che sono spaventata?" implorò.
"non vedi che sono arrabbiato?" rispose.

allungando la mano, raggiunse la maniglia della porta d'entrata.
"sai cosa? uccidimi." questo fece fermare jack, abbassando lo sguardo verso agatha, col viso coperto di lacrime.
"...che?"
"è ovvio che non ti importa se vivo o muoio, quindi basta! facciamola finita!" le sue parole colpirono un nervo dentro jack.
la fissò alcuni secondi in silenzio, agatha stava ormai singhiozzando e tremando.

a quel punto, si allontanò dalla porta.
"agatha..." il suo pianto si fermò, il suo corpo ora rigido.
"pensi davvero quello?" non rispose subito, ma annuii lievemente poco dopo.
sospirando, jack tornò indietro verso la camera, buttandola sul letto ancora una volta e rimettendo la catena attorno la sua caviglia.
poi prese il bisturi.
e tagliò il nastro che teneva legate le sue mani.

agatha strofinò i suoi polsi, facendo riprendere la circolazione.
"agatha."
lo guardò attentamente, terrorizzata.
comunicare era difficile per lui, non era abituato a stare con altre persone, doveva pensare alle giuste parole, ma sapeva che doveva dire qualcosa.

dopo aver pensato per un po', parlò, scegliendo per bene le parole
"non ti odio, a volte sembra di sì ma... è che... vedo naturalmente gli umani come cibo e non so come altro comportarmi con loro se non come se fossero prede, è strano interagire con te... in altri modi. so che sono cattivo con te ma non ti voglio morta"

sospirò aspettando una risposta da agatha.
restò a fissarlo in silenzio, la sua espressione era indecifrabile.
comunque, tornò a massaggiarsi i polsi e jack, capendo che non avrebbe risposto sospirò
"terrai la catena per molto tempo... considerala come una punizione" non ricevendo una risposta, si girò e uscì.

eyeless jack- non so scrivere<3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora