cinque

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ero seduta sul letto con le ginocchia strette al mio petto, milioni di pensieri mi percorrevano in mente ogni secondo. mangiava organi? beh, la pelle grigia e i denti appuntiti provavano già che il ragazzo non era umano, ma era troppo da processare.
considerando questo, collegando i punti, aveva mangiato il cadavere di joe.

non che mi importasse di joe ma... cosa aveva mangiato fino ad ora? joe portava carne umana da dare a questo mostro? no... impossibile...
il pensiero di aver vissuto con un assassino per tutto questo tempo e di essere incatenata al mio letto da un mostro mi fece vomitare l'acido che era rimasto nel mio stomaco.

la porta si aprì improvvisamente di nuovo e alzai lo sguardo per vedere il mostro appoggiato all'entrata con in mano un piatto con un panino e un bicchiere d'acqua.
non potevo vedere la sua espressione sotto la maschera, ma ipotizzai che fu sorpreso nel vedere il vomito a terra.
si avvicinò e mise il piatto e il bicchiere sul comodino, facendo attenzione a non pestare nulla
"hai bisogno di molte attenzioni tu eh?"
scosse la testa
"dove sono le robe per pulire?"
"um... nell'armadio infondo al corridoio"
risposi pulendo i lati della mia bocca con la manica per poi bere velocemente l'intero bicchiere per far svanire il sapore di vomito.
lo guardai imbarazzata mentre puliva a terra, perchè lo stava facendo?

"qual è la tua password?"
chiese improvvisamente, distrandomi dai miei pensieri
"che password?"
"quella del tuo pc" disse impazientemente, facendomi sussultare

"1234..."
"dimmi che scherzi..."
arrossii scuotendo la testa.

"non mangi?"
"non ho più fame"
jack annuii e prese il bicchiere e il piatto riportandoli in cucina, lasciandomi di nuovo da sola.

jack's pov
"eddai..." mormorò scrivendo la password fin troppo banale e premendo invio.
finalmente era dentro.
cercò il luogo preciso in cui si trovavano, bastava una semplice ricerca su google maps, perfetto.

prima di tornare nella stanza di agatha decise di cercare la camera di joe.
fu subito inondato dal terribile profumo del deodorante da uomo che usava il mostro joe, molto famigliare a jack, gli faceva ricordare le notti passate nello scantinato.
diede un rapido sguardo alla stanza e si avvicinò al cassettone iniziando a cercare il suo bisturi, doveva essere qua da qualche parte... eccolo.

se fosse stato jeff se lo sarebbe strofinato in faccia, ma era jack, quindi sorrise rimuovendo uno dei suoi guanti per testare che la lama fosse ancora appuntita, che soddisfazione.

reindossò il guanto continuando a cercare qualcosa che fosse utile nella stanza di quell'inutilità d'uomo.
trovò altre mappe e aiutandosi col computer di agatha riuscì a determinare la posizione precisa del suo nascondiglio.

entrò nella stanza della ragazza aprendo la porta di colpo, provocando una reazione sorpresa in agatha.

"non ti muovere" la avvisò togliendole le coperte e buttandole a terra.
il suo corpo era teso mentre rimuoveva le catene dalle sue caviglie, liberandole.
buttò una grande borsa davanti a lei
"prendi dei vestiti, solo quelli che ti servono"
giocherellando con il suo amato bisturi aggiunse
"e non provare a fare nulla di strano"
la ragazza fissò la piccola arma nella sua mano e lentamente, cercando di non agitarsi, aprii l'armadio prendendo dei vestiti.

jack non poteva che ridere guardando i suoi movimenti impanicati dalla paura.
la guardava attentamente mentre piegava i vestiti, facendo attenzione che non mettesse qualche arma in mezzo.
la borsa era piena e agatha lo guardava imbarazzata.
"siediti."
disse jack indicando il letto.
obbediente, si sedette sul materasso, guardando il nastro adesivo in mano a jack.

---

percorsi il corridoio col bisturi puntato alla mia schiena, non sapevo esattamente a cosa gli servisse, ma sicuramente poteva squarciarmi la gola in qualsiasi secondo.
i miei polsi erano legati davanti a me, ad ogni passo sentivo il rumore dei miei vestiti dentro la borsa che jack teneva, i miei muscoli erano tesi per ovvie ragioni, non era una situazione molto confortevole.

attraversando il corridoio vidi le gambe di joe, ancora nella pozza di sangue, ovviamente morto haha.
sentii un po' di dolore alla schiena e mi girai, a quanto pare mi ero fermata ad osservare il cadavere di mio zio.
"continua a camminare, chi ti ha detto di fermarti?"
deglutii e continuai a camminare fino a raggiungere l'entrata e poter rilassare le mie spalle, dato che jack si era spostato per aprire la porta e il suo stupido bisturi non era più dietro la mia schiena.

jack mi prese per il braccio e mi trascinò davanti alla macchina, facendomi entrare con forza.
"non muoverti."
ordinò sbattendo la portiera per poi tornare dentro la casa ancora una volta.

sinceramente non avevo paura di essere uccisa, ma di quello che mi avrebbe fatto prima di uccidermi... non gli potevo credere, anche se è strano che non mi abbia uccisa in effetti... ma rimane un mostro demoniaco... e un uomo.

lo vidi uscire con delle mappe e il mio computer in mano, entrò in macchina e buttò le cose nei posti dietro, facendomi stringere nelle spalle.
improvvisamente si avvicinò a me, troppo, solo per mettermi la cintura, riaprii gli occhi che non mi ero accorta di aver chiuso e ripresi a respirare, wow, un mostro che si preoccupa della sicurezza al volante!

mio zio ha cercato di uccidermi, ho liberato un mostro cannibale, ha mangiato mio zio, il mostro cannibale mi sta portando chissà dove.

senza rendermene conto, iniziai a piangere rumorosamente, non mi importava di infastidire jack, dovevo piangere.

jack's pov

non appena iniziò a guidare, agatha iniziò a piangere, la guardò prima di concentrarsi sulla strada.
non le disse di stare zitta e di smettere di piangere, sapeva che sarebbe stato inutile e che era una situazione stressante per entrambi, la lasciò piangere, senza dire una parola.

sentì una strana sensazione di rimorso e la presa sul volante si strinse.
concentrati
era passato troppo da quando aveva guidato e non c'era tempo per altri incidenti.

eyeless jack- non so scrivere<3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora