diciannove

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quando mi svegliai fui sorpresa di risvegliarmi con tutta quella luce che entrava dalla finestra, di solito mi svegliavo quando era tardo pomeriggio.
sbadigliando mi sedetti sul bordo del letto, girando il capo per osservarmi attorno, sussultai dal dolore provocato dalle ferite sul collo.
era davvero molto da sopportare, joe assassino, jack con disturbo da stress post traumatico, quelle foto...

in ogni caso mi alzai e scelsi l'outfit per oggi, una delle vecchie felpe di joe e dei pantaloni da tuta che avevo già addosso.
pronta per la fashion week uscii nel corridoio per andare in bagno ma dando un'occhiata verso la cucina mi fermai.
c'erano buste piene di cibo, da cereali, a caramelle, a pane a... di tutto.

con mia sorpresa, vidi jack sul divano, con le braccia distese sopra la testa.
si girò verso di me
"ah, sei sveglia" disse abbassando le braccia e facendo un cenno con la testa.
stava indossando la sua maschera quindi presumo sia tornato nella radura a riprendere le cose. non capivo però perchè la continuasse ad indossare vicino a me, ormai lo avevo visto senza diverse volte.
"uhm... sì" mormorai.
decisi di evitare la domanda sulla maschera ma chiesi del cibo puntando un dito verso il tavolo.

"insomma?"
"beh ieri mi hai fatto notare che non ne so molto sul cibo, quindi ho ricomprato tutto per sistemare per bene il frigo"
annuii lentamente.

"giusto... grazie" alzò le spalle e tornò a guardare la tv, sul canale delle notizie.
lo fissai per un po', facendo caso alle bende sul punto in cui lo avevo colpito col sasso, e no, non mi sentivo in colpa per quello, mi ha quasi uccisa strangolandomi, per la seconda volta.
anzi, mi faceva sentire forte, significava che dopotutto, il mostro non era invincibile.

il danno emozionale però, quello era un'altra storia.

scossi la testa come se il pensiero potesse scomparire ed entrai nel bagno per fare la doccia.
mi lavai per bene, togliendo tutto il sangue e la terra che erano rimasti dal giorno prima.
una volta finito uscii in corridoio, avvicinandomi alla sala.

jack era ancora seduto sul divano, ma questa volta sembrava mi stesse aspettando.
subito dopo aver sentito i miei passi si girò verso di me e si alzò
"su, aiutami a sistemare queste cose"
annuii e iniziai a mettere il cibo nel frigo e nei vari scaffali.
gli spiegai quale cibo tenere in frigo e quale no, mi chiese cose un po' stupide, ma lo trovai quasi carino, come un piccolo bambino che non capisce le cose più banali e semplici.

durante questo tempo, nessuno dei due disse qualcosa sugli eventi del giorno prima, anche se lo beccai diverse volte a guardare le ferite sul mio collo, proprio come io feci con le bende sulla sua testa.

sistemando un barattolo di marmellata in uno dei scaffali, mi girai incontrando jack a pochi centimetri di distanza, questo mi fece sussultare.
"scusa.." disse senza indietreggiare
"girati..." confusa obbedii senza dire nulla e lo sentii avvicinare il suo viso ai miei capelli.

"jack?"
"mh dimmi"
"che stai facendo?"
"perchè lo chiedi? sai che mi piace il profumo del tuo shampoo"
prese ad accarezzarmi la testa, facendo passare le dita tra le ciocche dei capelli.
la cosa mi faceva venire i brividi, era un gesto gentile ma la maggior parte del nostro contatto fisico includeva: strangolamento, spintoni, prese forti sulle mie braccia... quindi onestamente, lo trovavo strano.

"sai che puoi usare il mio shampoo vero...?"
dissi continuando a sistemare la roba.
jack si allontanò per chiudere il frigo e riprese ad accarezzarmi la testa.

"non è la stessa cosa" disse alzando le spalle, continuando a passare le dita tra i capelli.
il suo respiro era caldo sulla mia testa, il mio spazio personale era decisamente stato invaso.
presi una delle scatole dei cereali mettendola nello scaffale.
jack si girò verso l'altra scatola di frosties e poi mi rivolse uno sguardo
"dovrei metterli nel frigo?"
"beh certo, si chiamano frosties per un motivo jack tu che dici?" dissi ironicamente, cosa che non penso riuscii a capire, vedendolo aprire il frigo.
"jack sto scherzando"
"oh..."

dopo circa quaranta minuti finimmo di mettere a posto la spesa e ci sedemmo sul divano sbuffando.
"fatto" dissi affondando tra i cuscini e chiudendo gli occhi.
"è stato stancante?" disse rivolgendomi lo sguardo
"no, solo noioso" non rispose, ma pochi secondi dopo mi tocco di nuovo i capelli.
sobbalzai allontanando la testa dalla sua mano.
"ti fa... male?" chiese guardando la sua mano un po' frustrato

"no, no, per niente ma... è un po' strano... e inaspettato... e strano"
"hai detto strano due volte"
"beh! lo è, cioè, non tutte le persone accarezzano altre persone"
non rispose immediatamente, sembrò pensarci su.
poi si avvicinò a me, il suo viso a poca distanza dal mio, mi allontanai il più possibile e lui sollevò la maschera rivelando i suoi denti affilati come rasoi.

"sembra che tu stia dimenticando qualcosa" sussurrò, il suo respiro caldo sulla mia faccia.
"non sono umano"
un brivido percosse il mio corpo, troppo stordito per avere una reazione.
pochi secondi dopo tornò nella sua posizione iniziale, afferrando il telecomando e cambiando canale.
mentre si aggiustava la maschera, colsi un ghigno trionfante sul suo volto.

eyeless jack- non so scrivere<3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora