tredici

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presi dei vestiti dall'armadio, anche se dovevo cambiare le bende. preferivo prima fare la doccia ma lavarsi con una catena non era il massimo...

alla fine, jack non era mai entrato nella mia stanza la sera prima. come risultato, sono stata incatenata tutta la notte, il che ha reso difficile il mio sonno. anche se dopo aver sentito jack arrabbiarsi dubito sarei riuscita a dormire con o senza catene.
solo a ricordarmelo avevo brividi per tutto il corpo.
anche se di solito era terrificante, mi dispiaceva che si sentisse in quel modo.

esitando, mi feci coraggio e mi alzai per aprire la porta, sbirciando sul corridoio.
"...jack?" dissi dolcemente.
non ricevendo una risposta, camminai lentamente per il corridoio guardandomi attorno.
riuscii ad intravedere due buchi nel muro, la grandezza era quella di due pugni, il che spiegava le botte di ieri sera.
non c'era alcuna traccia di jack.

la porta del bagno era aperta, quindi doveva essere ancora nella sua camera. non c'ero ovviamente mai stata, la fissai da lontano.
non volevo svegliarlo, scoraggiata feci per tornare in camera quando sentii una sorta di singhiozzo dalla stanza di jack, sembrava stesse piangendo.
camminai lentamente verso la porta ed esitando bussai.

"jack?"
i singhiozzi si fermarono, dopo pochi secondi richiamai il suo nome.
"jack... sei qui?"
ci fu una pausa, ma poi sentii dei rumori da dentro e la porta si aprì. alla vista mi parve di indietreggiare, jack indossava una semplice t-shirt nera e dei pantaloni della tuta, i suoi capelli erano incredibilmente spettinati e la sua maschera sembrava essere stata messa totalmente a caso.
la cosa che attirò la mia attenzione fu proprio il suo outfit, potevo vedere le sue braccia grigie e le sue mani, che erano bendate.

"che vuoi, agatha?" disse alzando la maschera per sbadigliare.
"beh..." esitai, pentendomi già di aver bussato alla porta.
strisciando il mio piede a terra per liberarmi almeno un po' dall'ansia, con lo sferragliamento della catena che rompeva il silenzio.
"NO!" urlò improvvisamente, scuotendo la sua testa.
"STAMMI LONTANO! VAI VIA"
indietreggiai all'improvvisa esplosione e caddi a terra inciampando sulla catena.
jack si immobilizzò e presto la sua figura apparì più rilassata.
scosse la testa sussurrando probabilmente bestemmie prima di abbassare lo sguardo su di me.
sussultai sbarrando gli occhi.
ma dopo pochi secondi, li riaprii per guardarlo.
jack era ora accovacciato davanti a me e mi stava porgendo una mano.
guardai stupidamente la mano, ci vollero almeno due minuti per rendermi conto che mi stava aiutando a rialzarmi.
esitando presi la sua mano e mi aiutò a rimettermi in piedi.
"scusa..." disse guardando il pavimento

"è tutto apposto... credo" dissi incerta.
il suo sguardo cadde sulla mia caviglia, dopo pochi secondi tornò nella sua stanza tornando con la piccola chiave e si abbassò per togliermela.
"oh... grazie"

non rispose subito.
"mi dispiace di non averla tolta ieri sera, è stata una brutta nottata"
"...ho sentito"
"...vado a prepararti la colazione"
ma scossi la testa.
"ma se la facessi io oggi?" suggerii "senza offesa ma sembri un po' giù"
annuii semplicemente, non si arrabbiò nemmeno, trattenni il respiro per nulla.

c'era qualcosa di strano, non si era arrabbiato? rimasi in silenzio, comunque.
lo seguii fino alla sala e lo guardai sedersi sul divano mentre andai ad aprire il frigo, chiudendolo immediatamente.
"c'è un polmone"
"ah sì, non sono riuscito a finirlo ieri"
"hai detto di avere cereali giusto?"
"sì, nel frigo"
"non sai molto sul cibo umano vero?"
chiesi, alzò le spalle.
seriamente, come ha fatto a cibarmi questi giorni?
aprii uno scaffale e presi una fetta di pane e un barattolo di marmellata, che doveva essere nel frigo, ma credo fosse una delle tante cose di cui non sapeva nulla.
iniziai a spalmare la marmellata dall'aspetto strano, comunque meglio di un polmone mangiucchiato.

nessuno dei due disse una parola, ripensai alla sua crisi di rabbia, di cosa si trattava? ora era calmo e guardava la tv in silenzio.

"agatha?" i miei pensieri furono interrotti dalla voce del ragazzo, mi girai per guardare la sua testa leggermente inclinata.
"stai bene?"
"sì, perchè?"
"hai il panino davanti alla bocca da almeno tre minuti e sei stata a fissare il vuoto"
presi un morso e iniziai a masticare.
"pensavo" dissi alzando le spalle.
jack non sembrò allungare la conversazione e girò lo sguardo alla tv.
cambiò velocemente canale per non guardare la pubblicità, finendo su quello delle notizie.
mi sedetti sulla sedia per vedere meglio la tv.
"...vinceranno sicuramente!" disse il conduttore del programma sullo sport.

"oggi il corpo di un giovane ragazzo è stato ritrovato in un lago, il ragazzo era scomparso da sei mesi"
una foto del ragazzo apparse sullo schermo, provocando una risata da parte di jack, facendomi girare confusa verso di lui.

"è una cosa da BEN"
aggrottai le ciglia
"BEN?"
girò il capo verso di me, facendomi sussultare
"...un amico"
non chiesi altro, sinceramente non volevo saperne troppo sui suoi amici.
finito il report jack spense la tv, stiracchiandosi.
"dove sono le tue scarpe?"
"cosa? perchè? nella mia stanza comunque..."
"mettitele" disse alzandosi e camminando verso il corridoio
"usciamo"

eyeless jack- non so scrivere<3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora