quarantatre

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nei giorni successivi ci fu un po' di tensione.

jack ovviamente si sentiva ancora in colpa per avermi aggredita. ogni notte faceva un grande spettacolo chiudendo a chiave la porta della sua camera da letto prima di andare a dormire, come se mi scoraggiasse dall'entrare. non no avrei mai fatto, anche perchè la sua stanza sembrava off limits, un tabù. a meno che non si addormentasse in soggiorno o nella mia camera da letto, non lo avrei disturbato. svegliarlo era stata una cosa da una volta, dubitavo che l'avrei fatto di nuovo. inoltre, ha tenuto la sua maschera 24/7 nonostante le mie parole. anzi, sembrava essere ancora più protettivo nei suoi confronti, controllando costantemente se la cinghia fosse allacciata correttamente.

nonostante la tensione, siamo comunque andati quotidianamente alla radura in modo che potesse lavorare sui manichini. dopo altri due giorni in cui non è riuscito a superare la fase degli arti a causa delle sue tendenze perfezioniste, jack mi aveva incaricata di modellarli ed è andato a lavorare sul busto. cercava ancora di renderlo il più preciso possibile, ma questa volta non era un grosso problema poiché almeno aveva senso. dopotutto, li avrebbe usato come riferimento per l'estrazione di organi, anche se cercai di non pensare troppo a quella parte.

tre giorni dopo l'incidente iniziale, jack decise di smetterla di preoccuparsi dei manichini e di andare a caccia, lasciandomi sola. per la prima volta, però, non mi aveva incatenato al letto. mi salutò, lasciandomi con un glorioso senso di libertà. sembrava che fossi comunque riuscita a costruire un po' di fiducia. onestamente, quella realizzazione mi diede la sensazione migliore che ho avuto da secoli. avrei festeggiato con gelato o caramelle se ne avessi avuti.

dopo aver letto un po' nella mia stanza, appoggiai il libro e andai in soggiorno a guardare la TV. ero ancora lì quando tornò, portando diverse borse addosso. aprendo la porta e vedendomi sul divano fece un salto, quasi lasciando cadere le borse, prima di riprendersi velocemente e inclinare la testa.

"che stai facendo?"

"guardo la TV. sapevi che la programmazione notturna è migliore di quella diurna? questo spot pubblicitario è davvero divertente. il proprietario e i "clienti felici" sono tutti così divertenti."
guardando le borse, mi rianimai un po'.
"hai portato da mangiare anche a me?"

"uh... sì... ma"

"bene!" mi alzai e gli presi le borse,  portandole al tavolo della cucina.

"aspetta," mormorò mentre mi seguiva. "quelle borse sono pesanti e ti stai ancora riprendendo..."

"jack, hai detto che di solito ci vogliono fino a tre settimane per riprendersi dall'appendicectomia, e sono ne sono passate tre e mezza. sono abbastanza sicura di stare bene adesso."
jack mi guardò semplicemente sbalordito mentre posavo le borse, ma dopo un momento mi seguì lentamente e posò l'unica borsa che gli era rimasta sul bancone. mi voltai a guardare indietro, ma rapidamente riportai la mia attenzione sulle borse quando lo vidi rimuovere un barattolo. un tintinnio risuonò quando aprì il frigorifero e riorganizzò il contenuto per adattarlo al suo interno. organi, senza dubbio. anche adesso non ero abitata all'idea che li mangiasse.

dopo un po' sentii la porta del frigorifero chiudersi, a quel punto si unì a me e mi aiutò a disfare le borse.
"agatha, vai a letto. sono le tre del mattino."

"non sono stanca"

"non sei sta-? ma cosa stavi facendo mentre ero via!?"

"come ho detto, guardavo la TV. sapevi che ogni singolo canale trasmette soap opera alle due del pomeriggio? hai idea di quanto io sia coinvolta nella storia d'amore tra ricardo ed ellen a questo punto? non dovrebbe nemmeno importarmene!" sbuffai e alzai gli occhi al cielo mentre disfavo le borse, solo per fermarmi mentre estrassi una lunga bottiglia di vetro scuro con un'elegante etichetta rossa. sollevando la bottiglia fredda, la esaminai mentre dissi."...uh jack... cos'è questo ?"

eyeless jack- non so scrivere<3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora